Impegnati ma non necessariamente ideologici, mobilitati sulla questione ambientale, su tutto a favore di un’inclusività sociale sempre più ampia. Sono questi i tratti principali che accomunano i designer mappati da “Infinite Creativity for a Finite World”, progetto di ricerca animato dalla curatrice e docente all’ENSAD di Parigi Anna Bernagozzi. Lanciata sotto l’impulso del bando europeo 4Cs (from Conflict to Conviviality through Creativity and Culture) e già anticipata con una mostra a Parigi durante l’ultimo lockdown, la piattaforma mette a circuito e promuove il lavoro di giovani designer che guardano all’innovazione sociale come ad un’opportunità per sperimentare interventi capillari mossi dalla volontà di sintesi tra ecologia e riscatto comunitario, spesso perseguito attraverso gli strumenti della co-creazione.
“Con Infinite Creativity for a Finite World ho voluto valorizzare lavori che permettono a pubblico ed utilizzatori finali di intuire il processo progettuale ed eventualmente di sperimentarlo. Credo che sia importante far comprendere come progetti di questo tipo possano avere un impatto sul quotidiano a cominciare da problematiche fondamentali, tra cui quelli dell’ambiente, del post-colonialismo e del femminismo “, ci racconta Bernagozzi.
Tra i venti progetti della piattaforma, ne abbiamo selezionati cinque, emblematici, che costituiscono un punto di osservazione privilegiato per confrontarsi con le idee, gli interessi e le attitudini dei designer di domani.

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