Scelta professionale e di vita o, come accade tristemente in questi giorni, direttiva sanitaria a cui è necessario adeguarsi per proteggere la nostra comunità, l’homeworking si afferma come una pratica sempre più diffusa tra moltissime tipologie di lavoratori. La dimensione dello spazio domestico ne è chiaramente coinvolta: organizzare un angolo ufficio efficiente, al riparo dalle distrazioni di stimoli ambientali sollecitati da oggetti o altre persone, si rivela fondamentale per garantire un equilibrio sensato tra le opportunità offerte dall’home office e i molteplici livelli di coesistenza e prossimità che la casa inevitabilmente racchiude dentro di sé.
Rispondendo alla necessità di far convergere tra le mura domestiche oggetti, tempi e spazi dedicati al lavoro, la casa reagisce facendosi elastica e regolando il confine tra vita digitale e attività domestiche attraverso soluzioni flessibili. Meno ortodossi rispetto a quanto non avremmo creduto possibile anche solo dieci anni fa, questi nuovi uffici nella casa dimostrano innanzitutto di potersi adattare alle esigenze dei singoli, trasformandosi in postazioni informali, impegnandosi per programmare l’organizzazione del lavoro, e concedendosi l’utilizzo di colori vivaci e materiali che fanno dell’ufficio domestico uno spazio aperto all’improvvisazione e al gioco.
Con questo spirito, abbiamo selezionato quindici progetti che guardano alle potenzialità dello smart working domestico con originalità e nuovo pragmatismo. Moltissimi sono gli aspetti progettuali investiti in queste ricerche: dall’economia di metri quadri grazie alla flessibilità di arredi che appaiono e scompaiono, alla ritrovata ergonomia che tenta di preservarci da una vita di immobilità davanti allo schermo, fino a mobili contenitori a cui affidare l’ordine dei nostri beni personali e, perché no, di pensieri che è sempre più necessario poter proteggere.