L'Alfa Romeo 33 Stradale è una delle più riuscite dream car realizzate dal marchio di Arese. Caratterizzata da un profilo molto slanciato e sinuoso, vista dal muso sembra una freccia con i grandi fari (due o quattro a seconda del modello) pronti a fendere l'aria e a farla scorrere fino a raggiungere i 260 km/h. Dai fianchi invece eccola apparire in modo completamente differente, con la parte anteriore più alta e robusta di quella posteriore che termina con un codino molto sportivo. Negli anni Sessanta era una supercar tra le più costose.
Alfa Romeo 33 Stradale, disegnata da Franco Scaglione
Photo courtesy Quattroruote/Ruoteclassiche
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Alfa Romeo 33 Stradale, disegnata da Franco Scaglione
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Alfa Romeo 33 Stradale, disegnata da Franco Scaglione
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Alfa Romeo 33 Stradale, disegnata da Franco Scaglione
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Alfa Romeo 33 Stradale, disegnata da Franco Scaglione
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Alfa Romeo 33 Stradale, disegnata da Franco Scaglione
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Alfa Romeo 33 Stradale, disegnata da Franco Scaglione
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Alfa Romeo 33 Stradale, disegnata da Franco Scaglione
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Alfa Romeo 33 Stradale, disegnata da Franco Scaglione
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Alfa Romeo 33 Stradale, disegnata da Franco Scaglione
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Alfa Romeo 33 Stradale, disegnata da Franco Scaglione
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Alfa Romeo 33 Stradale, disegnata da Franco Scaglione
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Alfa Romeo 33 Stradale, disegnata da Franco Scaglione
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Alfa Romeo 33 Stradale, disegnata da Franco Scaglione
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Alfa Romeo 33 Stradale, disegnata da Franco Scaglione
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Alfa Romeo 33 Stradale, disegnata da Franco Scaglione
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La magia era stata realizzata da Franco Scaglione che nel 1967 dava i disegni alla Carrozzeria Marazzi per creare una vettura senza tempo. Ancora oggi, a distanza di cinquant'anni, la 33 Stradale è fonte d'ispirazione: impossibile non vederla nelle forme della 8C Competizione firmata da Wolfgang Egger nel 1997 e della 4C del Centro Stile Alfa Romeo capeggiato da Marco Tencone. Al tempo poi aveva dato vita a una vera gara tra designer. Bertone su questa base meccanica aveva realizzato la Carabo, Pininfarina la P33 Roadster, la P33 Cuneo e la 33/2 Coupé Speciale, Giugiaro l'Iguana.
Presentata il 31 agosto 1967, alla vigilia del GP d’Italia di Formula 1, questo bolide rosso con l'immancabile Quadrifoglio destinato alle auto più sportive della casa del Biscione ha un elemento distintivo che la rende unica. È infatti la prima vettura prodotta in serie con le portiere ad apertura verticale a farfalla. Sportelli convenzionali avrebbero reso particolarmente scomodo l’accesso e l’uscita da questa vettura alta poco più di un metro e così Scaglione disegnò delle portiere che salgono fino a metà del tetto e poi si aprono diagonalmente in avanti. Questo ha permesso di creare due ampie vetrature che dai fianchi arrivano fino al tetto, fin quasi a toccarsi. Una sorta di tettuccio su un'auto però completamente chiusa.
Visto lo status di vera scultura su ruote, la 33 Stradale è un'auto per pochi, nel passato come oggi. Prodotta in soli 18 esemplari, appena uscita costava 9,7 milioni di Lire contro i sei milioni della Ferrari 275 GTB o i 7,7 milioni della Lamborghini Miura. Insomma, più che una supercar, un'hypercar.