Di recente si sono viste parecchie esposizioni estemporanee usare l’esperienza immersiva come espediente di marketing; trovate perfette come sfondi per Instagram. Poche però esplorano realmente l’intero orizzonte dell’esperienza multisensoriale. Invece la mostra “The Senses: Design Beyond Vision”, recentemente inaugurata al Cooper Hewitt Smithsonian Design Museum di New York scava in profondità nell’arte e nella scienza della tattilità. L’allestimento interattivo porta uno sguardo attento sul modo in cui i creativi di oggi affrontano le nuove tecnologie aptiche. Molte figure di talento stanno riformulando le implicazioni dell’approccio fisico, ma comunque si rendono conto che la materialità tangibile e la chimica rimangono importanti. Oggi non basta più limitarsi a parlare di tatto, suono, vista, odore e gusto, ma occorre invece concentrarsi sul modo in cui questi differenti sensi si traducono gli uni negli altri. Come si rappresenta un odore con il colore? Al centro della mostra c’è la questione dell’accessibilità. Come è possibile rendere l’esperienza museale e la disciplina del progetto più inclusive per le persone con disabilità uditive, visive o di altro genere? Ce ne parlano le curatrici Ellen Lupton e Andrea Lipps.
New York. Il Cooper Hewitt Design Museum chiama a raccolta tutti i sensi
Un nuovo allestimento tattile sfida i limiti dell’accessibilità, presentando progetti in grado di suscitare molto più di un’esperienza visiva.
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- Adrian Madlener
- 08 maggio 2018
- New York
Perché? Che cosa rende importante questo tema?
Ellen Lupton:La Design Triennial del Cooper Hewitt, mostra di cui siamo pure state insieme le curatrici, aveva al centro il tema della Bellezza. Discorrendo con alcuni dei designer in mostra, molti parlavano non solo di estetica, ma di esperienza sensoriale. Decidemmo di isolare questo elemento come premessa di un nuovo allestimento. Il discorso sul design si è decisamente centrato sull’ottica ma la realtà è che il modo in cui interagiamo con gli oggetti e lo spazio dell’esperienza sono fisici. È difficile convincere le persone che esistono modi differenti di esplorare, scoprire e capire – usando gli altri sensi – come nuovo modo di ottenere l’accessibilità.
Andrea Lipps: La qualità unica che possediamo in quanto esseri umani è una vera e propria sete di esperienza, che va al di là dell’immagine. Secondo noi è l’idea che quando elaboriamo qualcosa di nuovo non progettiamo esclusivamente per un solo senso. Il che implica di per sé una prassi più inclusiva. Sotto questo aspetto la mostra e il libro che l’accompagna possono servire da guida ad altri progettisti. Grazie a una nuova applicazione sonora e all’integrazione nelle etichette di testi in Braille, la mostra costituisce anche il campo di prova di un nuovo sistema di informazione accessibile che, se avrà successo, potrà essere usato per altre mostre.
In che modo progetti come il Seated Catalog of Feelingdello studio di design Sosolimited di Chicago – presente in mostra – contribuiscono a sfumare i confini tra esperienza virtuale ed esperienza fisica?
EL: Il nostro modo di percepire e di comprendere spesso è influenzato da quel che già sappiamo e ci aspettiamo che accada. Nel caso del Seated Catalog of Feelingil visitatore si siede, ascolta una frase e avverte le vibrazioni di una sensazione completamente diversa, come cadere all’indietro.
AL: La Tactile Orchestra– dell’ottimo studio olandese Roos Meerman, in collaborazione con il KunstLAB di Arnhem – gioca anch’esso su questo genere di traduzione. Al primo momento l’installazione appare come un muro interamente rivestito di pelliccia. L’impulso comune a tutti noi è accarezzare questo tipo di materiale naturale. Spiazzando questo prevedibile impulso il progettista ha collocato dei sensori nascosti che emettono motivi musicali quando la superficie dell’installazione viene toccata. Invece di agitare a caso le braccia davanti a un monitor, come tanti altri progetti chiedono di fare allo spettatore, questo prevede la concreta attivazione di una reazione integrata.
Come avete ordinato gli oltre 60 progetti che riguardano temi differenti?
EL:Nell’insieme della mostra c’è una griglia che esprime scale e applicazioni contestuali diverse: la città, il soggiornoe il banchetto. La cittàsi colloca al centro dello spazio espositivo con progetti che riguardano il suono e l’odore: Scent Fountain: Fear and Volatile Marilyndi Christophe Laudamiel invita il visitatore a confrontare trama delle superfici e odori. Il soggiornoha un’atmosfera più accogliente. Snow Stormè stata commissionata appositamente a Christopher Brosius e presenta sfere di feltro di lana azzurro pallido appese al soffitto, che emettono un aroma ispirato all’inverno. Il banchettoè rosa e giallo, come un negozio di dolciumi o una tavola di dessert. Anche se non offriamo materialmente da mangiare ai visitatori, ci sono vari componenti tattili e vari progetti basati sul gusto che permettono di annusare aromi differenti. Ronald Rael e Virginia San Fratello sono due architetti dell’Università della California di Berkeley che hanno compiuto sperimentazioni con la tecnologia di stampa 3D creando stoviglie usando materiali compositi con caffè, tè, zucchero, curry e uve Chardonnay. Inseriti nella sequenza di queste sezioni ci sono i temi di fondo tra cuiLa forma del suono, Materiali sensoriali, Espressione tattile, Appetiti sensoriali, Il tavolo sensoriale, Senso e consapevolezzae il Teatro sensoriale.
AL: L’allestimento dello studio d’architettura newyorchese Studio Joseph consiste in pareti divisorie di tessuto ricurve che trasformano completamente lo spazio e riprendono la fluidità dei temi della mostra. Contemporaneamente questo allestimento fa della mostra un susseguirsi di scoperte. Dietro ogni angolo c’è una gratificazione: cose da toccare e con cui interagire.
- The Senses: Design Beyond Vision
- 13 aprile – 27 ottobre 2018
- Cooper Hewitt Design Museum
- 2 East 91st St, New York