La sedicesima edizione della Dutch Design Week è giunta al termine. Il festival si è confermato essere non solo la manifestazione dell’attitudine olandese al design (assieme alla settimana del design di Milano) ma un momento di confronto e dibattito sulle diverse sfaccettature che compongono il contemporaneo. A Eindhoven è stato possibile percorrere le diverse vie della disciplina ma anche assistere a tutte le tappe dello sviluppo professionale del designer. L’amalgama di creativi, istituzioni, no profit e aziende mostra tutto il suo potenziale e rivendica il ruolo di alfiere nello scacchiere mondiale delle design week. Vi proponiamo una selezione di cinque mostre che hanno attirato la nostra curiosità.
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“Beyond Generations”, al Van Abbemuseum, scelta perché esplora i percorsi che hanno portato alla forte identità del “Dutch Design”. L’esposizione organizzata dalla Design Academy di Eindhoven mette a confronto diverse generazioni di designer e le tematiche chiave che sono state indagate in accademia nell’arco dei suoi settant’anni. La mostra non è però una cronistoria del design olandese, e tratta invece tematiche i cui sviluppi sono ancora in evoluzione. In ogni stanza due oggetti storici sono messi in dialogo con opere d’arte della collezione del Van Abbe. “Beyond Generations” permette di comprendere quali siano le traiettorie e le attitudini del Dutch Design.
La mostra “How and Wow”, organizzata dal Crafts Council Nederland al VEEM (Strijp-S), presenta alcuni dei più talentuosi artigiani, maker e designer del paese. Si illustrano i diversi processi, le tecniche, le possibilità e le ibridazioni tra artigianato e disegno industriale. “How and Wow” è non solo un’esposizione ma un luogo incontro, in cui la comunità di designer si interfaccia con il pubblico con diversi dibattiti, conferenze e laboratori.
Curata da Raw Color, la mostra di quest’anno del collettivo Dutch Invertuals mostra i “fondamentali” di 45 designer già presenti nelle nove edizioni precedenti dell’esposizione. I designer, giovani e meno giovani, emergenti o affermati, tirano fuori dal loro archivio personale oggetti per loro significativi o d’ispirazione. Il risultato è una costellazione di più di 400 oggetti, accompagnati dalle opere realizzate dai progettisti.
Dal 2010 Atelier NL colleziona sabbia da fiumi, spiagge, montagne e deserti di tutto il mondo. Il loro ultimo progetto, “To see a world in a grain of sand”, invita la comunità globale a inviarne dei campioni allo studio. Grazie alla chiamata sono stati racconti 350 estratti da tutto il mondo, geolocalizzati in una mappa consultabile su una piattaforma online. La mostra offre al pubblico la raccolta di campioni di sabbia e alcune sperimentazioni di vetro che utilizzano il materiale, mentre una videoinstallazione al VEEM racconta le storie di chi, dall’Europa all’Oceania, ha inviato un pezzo del proprio paesaggio allo studio olandese.
Dalla collaborazione tra Piet Hein Eek e IKEA è nata la collezione Industriell, presentata alla Dutch Design Week per la prima volta e in commercio da aprile 2018, inserita nella nostra selezione perché i nuovi arredi celebrano l’imperfezione della materia e indagano la possibilità della produzione industriale di oggetti unici. Il processo, che sembrerebbe umano, è in realtà iper-efficiente e robotizzato. Difetti e anomalie – di colore, forma, pattern e materiale – sono stati infatti introdotti tramite un algoritmo.