Designer accreditato dalle diverse collaborazioni con i marchi più noti del panorama internazionale, Gilad è un personaggio in mezzo, si direbbe interrotto: sospeso (di buon grado) tra la produzione industriale e l’opera d’arte tout-court. La sua cifra stilistica è di gran lunga indefinibile. Ron Gilad è un capitolo a sé, sia all’interno del mercato del product design sia di quello dell’arte. Diciamo quindi un creativo? È difficile trovare una descrizione di maggior efficacia di questa che, pur essendo generica, è certamente in grado di abbracciare le diverse declinazioni del suo talento. Quel che è certo è che quello che sa pensare e riesce a restituire in tre dimensioni è fuori dal comune. Nel mondo dell’arte, è senz’altro inconsueto trovare un designer che sappia esprimersi con tale sensibilità.
Con diversi premi guadagnati – uno su tutti, il Wallpaper Design Award 2013 – oggi le sue opere fanno parte delle collezioni permanenti di istituzioni quali il Metropolitan e il MoMA di New York, l’Art Institute di Chicago e il Tel Aviv Museum of Modern Art dove l’anno scorso è stata presentata la sua prima monografica “The Logical, the Ironic, and the Absurd”.
La sua prima esposizione in Belgio presenta, all’interno degli spazi della Galleria Keitelman, diversi pezzi provenienti da questa mostra oltre a molti lavori site-specific, come le 3 opere outdoor accolte nel giardino interno che obbligano a una vera caccia al tesoro – una di queste ha dimensioni davvero troppo ridotte per essere individuata a prima vista.
Gli oggetti parte della mostra “House Sweet House” – house invece della più calda home – sono da guardare con calma. Dietro ogni pezzo, c’è un mondo di significati, più o meno percepibili anche da chi il lavoro di Gilad non lo conosce, che ci danno una precisa idea della vigorosa emotività che li ha portati a esistere. Gilad sa cosa fare, a seconda di chi, o cosa, ha davanti. Per Moooi mette insieme una manciata di tradizionali lampade da scrivania e crea uno dei pezzi più riconoscibili dell’azienda: Dear Ingo. Per Adele-C incastona forme rotonde dentro la rigidità delle geometrie di diverso colore: sono i Tavolini TT, abbreviazione di Tray Table, ossia vassoi che diventano tavolini.
Per Molteni pensa invece un tavolino lievemente ondeggiante e lo chiama Panna Cotta. Per Flos reinterpreta la classica lampada da tavolo in ottone con cappello verde, le banker desk lamp d’inizio Ottocento, ma vi applica tecnologia LED all’avanguardia, che si accende con un leggero tocco sulla base: è Goldman.
fino al 31 ottobre 2014
Ron Gilad: House sweet House
Keitelman Gallery, Bruxelles