di Francesco Librizzi
Il “Made in Italy” è un marchio infinitamente sfaccettato. Dal fascino ancora forte, ma dall’identità talmente variegata e instabile da abbracciare al suo interno grandi maestri, capolavori intramontabili e prodotti dell’industria corrente. L’“Italian design”, pur essendo ormai mitologia, è un fenomeno che ha ancora dei testimoni viventi, che del “Made in Italy” sono in un certo modo soci fondatori e che, a ragione, quando si parla di design sono universalmente riconosciuti come autorità: oracoli contemporanei dei quali vale la pena conoscere l’opinione. Può così succedere che Enzo Mari, 70 anni di pensiero radicale, sia ad un certo punto coinvolto in una conferenza sul ‘lusso’.
Non sul fronte di una polemica sociale, sulle barricate, ma stavolta proprio al tavolo degli invitati, tra champagne e vetture di altissima gamma. “Mari, ci dica cosa ne pensa dei nostri motoscafi di lusso, anch’essi prodotto di punta dell’Italian design”. Così San Lorenzo, uno dei cantieri navali leader nel mondo elitario degli yacht, ha invitato Enzo Mari a esprimere un’opinione sui propri prodotti. Temi: ricchezza, bellezza e, in un certo qual modo, il mare. Osserva Mari che: “Chi è interessato a un prodotto come uno yacht è sicuramente una persona ricca ma con una forte inclinazione per il bello in senso lato, e quindi per l’arte. Senza Lorenzo il Magnifico, Giulio II, Pericle, i re di Francia, sarebbe mancata la quasi totalità della produzione artistica occidentale, quindi la nostra identità culturale. Perché indubbiamente l’arte, in una certa misura si realizza dove c’è la ricchezza; e la bellezza si manifesta dove c’è lo spazio perché si produca. La bellezza intesa sempre come fenomeno culturale totale, che anche negli ultimi prodotti di produzione industriale coinvolge l’intera storia del pensiero occidentale”.
E a San Lorenzo che incalza il noto designer per avere una opinione specifica sulla bellezza dei propri prodotti, Mari risponde: “Il problema principale è il conseguimento della qualità. Non in senso tecnico, valore assolutamente strumentale e sicuramente di altissimo livello in prodotti di così alta gamma. Il problema è la qualità della forma. La forma buona è ciò che è, non ciò che sembra. Parlando di imbarcazioni di lusso il tema si amplifica. Qui si tratta di grandi navi, tecnologicamente sviluppate in modo da percorrere lunghe distanze su mare in breve tempo, con attrezzature sofisticate per la navigazione, gestibili soltanto tramite un equipaggio specializzato. Ma che sono contemporaneamente dei grandi appartamenti di lusso, con ambienti e servizi che vanno ben oltre l’essenziale per il riposo durante la navigazione. E con finiture e arredi equivalenti in tutto a quelli di una villa”.
Quindi, giudicando la qualità degli interni, Mari riconosce la qualità e il buon gusto di San Lorenzo, rispetto agli allestimenti stereotipati e pacchiani di gran parte della produzione concorrente. Contemporaneamente però, qui la forma si distacca dalla sua sostanza, dove l’idrodinamica degli esterni, non coincide con l’effettivo utilizzo di queste imbarcazioni. Perché il sogno rappresentato dalla carena di queste barche, di solcare i mari da Venezia al Labrador, non coincide con l’utilizzo stazionario di fronte alle spiagge di mezzo mondo. Sarebbe forse più adeguato studiare delle ville galleggianti, senza nemmeno motore, lasciate a galleggiare davanti ai panorami più belli del mondo, e magari trainate da un rimorchiatore, da uno scenario all’altro.
Il pubblico forma il proprio gusto sulla totalità degli stimoli a cui è sottoposto e in un certo modo non può che adeguarsi all’offerta di prodotti che gli viene proposta sul mercato. Magari potrebbero proprio le aziende, lucidamente, cominciare a proporre delle tipologie alternative, vicine a una vera qualità formale della vita, elaborando soluzioni di lusso innovative, non necessariamente ornate da falsi miti.
Mari e il mare
Il “Made in Italy” è un marchio infinitamente sfaccettato. Dal fascino ancora forte, ma dall’identità talmente variegata e instabile da abbracciare al suo interno grandi maestri, capolavori intramontabili e prodotti dell’industria corrente.
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- 13 marzo 2007