30 anni fa, Jean Nouvel presentava la Fondation Cartier di Parigi

Oggi la Fondazione prepara la sua nuova sede vicino al Louvre; nel 1994 inaugurava il suo primo edificio, un iconico scrigno-giardino aperto sul boulevard Raspail attraverso uno schermo di vetro.

Verso la metà degli anni ‘90, Jean Nouvel è diventato una figura di riferimento sulla scena internazionale dell’architettura, dopo aver associato il suo nome a edifici dal rilevante ruolo urbano come l’Opéra di Lione. Il primo di questa serie, che aveva segnato il debutto davanti al grande pubblico per l’architetto futuro Guest Editor di Domus, era stato l’Institut du Monde Arabe, una delle opere simbolo dei Grands Projets, la trasformazione dello spazio di Parigi negli anni ’80 della presidenza Mitterrand. Nel decennio successivo, Nouvel tornava nella capitale per un altro progetto fatto innanzitutto di spazio urbano, lo scrigno di vetro e acciaio della Fondation Cartier pour l’Art Contemporain, che Domus pubblicava sul numero 766 del dicembre 1994. Anche questo edificio era destinato a diventare icona di un’epoca, come oggi è pronto a veder aprire il suo successore nel centro storico di Parigi, la nuova sede di Fondation in Rue de Rivoli presso il Louvre, sempre su progetto di Nouvel.

Domus 766, dicembre 1994

La nuova sede della Fondation Cartier a Parigi

A sette anni di distanza dal completamento dellìnstitut du Monde Arabe, l’opera che lo catapultò sulla ribalta internazionale, l’architetto parigino è tornato a costruire nella sua città. Un grande edificio che si misura con il tessuto urbano tradizionale usando i leggeri strumenti della assoluta modernità.

Fantasma del parco. Nella sua trasparenza. In inclusione. Gli alberi traspaiono al di là dell’alta cortina vetrata che ha preso il posto del lungo muro cieco. Inclusi in una parete alta otto metri, la sfiorano lievi con i rami. Il cedro di Chateaubriand si innalza solitario, incorniciato da due quinte a evidenziare l’ingresso. Passando sotto il cedro, il visitatore si trova di fronte allo spettacolo degli alberi che cingono la sala di esposizione, anch’essa vetrata su un’altezza di otto metri, per una lettura in profondità del sito. 

Domus 766, dicembre 1994

D’estate, le grandi vetrate scorrevoli scompaiono, e la sala diventa un’estensione del parco ritmata da alti pilastri. Le facciate longitudinali sporgono ampiamente dal corpo dell’edificio, sfumandone 1 contorni. Dietro il loro tenue schermo, gli alberi acquisiscono una presenza ambigua. Esili, le linee delle scale si profilano in controluce sui fronti laterali. La facciata vetrata si prolunga di qualche metro al di sopra della terrazza: anche il cielo si legge in trasparenza. Dal boulevard, l’edificio appare come in un alone, sullo sfondo del cielo e sovrimpresso agli alberi, reali o virtuali che siano, alberi riflessi e rifratti dalle quinte di vetro. Il vetro è perfettamente trasparente. Sui fronti ovest e sud, un sistema di avvolgibili filtra la luce solare. Lungo la facciata est, scorrono gli ascensori tipo climber, semplici volumi trasparenti senza meccanismi né fili visibili. A sud, due gabbie metalliche si inabissano nel sottosuolo, portando le auto al par cheggio sotterraneo.

Domus 766, dicembre 1994

È un’architettura fatta di leggerezza, di ve tro e di acciaio a trama sottile. Un’architettura che gioca sulla possibilità di sfumare 1 limiti tangibili dell’edificio e di renderne superflua la lettura in quanto volume solido, in una poetica del ‘flou’ e dell’evanescenza. Un’architettura che consente al quartie re di godere la vista di un bel giardino, rimasto a lungo nascosto. Un’architettura che intende precisare la propria posizione circa la nozione di trasparenza e la sua presunta, comoda neutralità. Quando virtuale e reale si affrontano, l’architettura è più che mai tenuta ad avere il coraggio di farsi carico dell’immagine della contraddizione.

Ultimi articoli d'archivio

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram