A Londra l’iconico Museo di Storia Naturale ha aperto le porte a partire dal 18 luglio ai suoi nuovi giardini, creando un nuovo spazio verde di libero accesso nel cuore della metropoli inglese. Il progetto é stato pensato come un’oasi sostenibile capace di integrare il paesaggio e l’architettura circostanze. Progettato dagli architetti Feilden Fowles e dallo studio paesaggistico J&L Gibbons, il progetto di paesaggio è un’affascinante passeggiata evolutiva nel tempo profondo, dai primi muschi ed epatiche alla comparsa delle felci arboree e delle foreste carbonifere, fino all’arrivo dei fiori, delle savane e infine dei boschi, che circondano un lussureggiante stagno ricco di fauna selvatica.
Il Wildlife Garden del Museo è stato ampliato per raddoppiare l’area degli habitat autoctoni all’interno del parco e l’area dello stagno è stata aumentata del 60%, per supportare meglio la diversità della vita animale e vegetale. Al suo interno l’Evolution Garden é un sentiero che ripercorre 2,7 miliardi di anni di storia del nostro pianeta, raccontati attraverso una linea del tempo composta da piante, rocce di diversi periodi geologici provenienti da tutto il Regno Unito e scintillanti rappresentazioni di rettili, uccelli e mammiferi.
Lungo il percorso, le caratteristiche geologiche rispecchiano la cronologia botanica, mostrando come ciò che si trova sotto il suolo abbia sempre influenzato ciò che cresce sopra di esso. Banchi di granito massiccio lasciano il posto a nodosi grumi di puddingstone incrostati di ciottoli, segno di temperature più elevate 55 milioni di anni fa, quando Londra era una foresta subtropicale.
Oltre a essere un luogo in cui i visitatori possono esplorare la diversità della vita sulla Terra, i giardini sono un laboratorio vivente e uno dei siti di natura urbana più intensamente studiati al mondo. Gli scienziati osserveranno infatti la fauna selvatica e raccoglieranno campioni di Dna dai giardini. Una rete di 25 sensori scientifici raccoglierà anche dati ambientali e acustici - dalle registrazioni subacquee nello stagno al ronzio delle ali degli insetti, dai richiami degli uccelli al rumore del traffico - per aiutarli a capire come sta cambiando la natura urbana e cosa possiamo fare per favorirne il recupero.