Anche Nick Cave si è dato alla ceramica: i suoi “diavoli” in mostra

Che la ceramica stia vivendo un momento di grande riscoperta è ormai evidente. Laboratori spuntano ovunque, i corsi sembrano aver sostituito i calzini tra i regali di Natale più gettonati e anche l’arte contemporanea sembra guardare sempre di più a questo linguaggio, con collezionisti e artisti entusiasti di esplorarne le possibilità espressive. Il suo fascino ha conquistato artisti visivi come Grayson Perry, Edmund de Waal, Takuro Kuwata e Betty Woodman quanto illustri figure di altri ambiti creativi: da stilisti come Jonathan Anderson per Loewe, fino ad attori come Leonardo DiCaprio e Seth Rogen.

E ora, a unirsi a questa lista, c’è anche Nick Cave.

Nick Cave

Nick Cave non ha certo bisogno di presentazioni. Nato nel 1957 a Warracknabeal, in Australia, ha attraversato la musica, la letteratura e il cinema con un approccio inconfondibile. Dopo aver studiato pittura al Caulfield Institute of Technology di Melbourne, ha abbandonato il percorso accademico per dedicarsi alla musica. Dagli esordi con The Birthday Party (1973-1983) al successo internazionale con Nick Cave and The Bad Seeds (dal 1984), la sua produzione si è distinta per un equilibrio costante tra sacro e profano, passione e tormento che torna nella serie di ceramiche smaltate "The Devil – A Life".

Dopo il debutto alla galleria Xavier Hufkens di Bruxelles e la partecipazione a una mostra al Sara Hildén Art Museum in Finlandia, la serie è ora esposta al Museum Voorlinden per la prima mostra museale interamente dedicata a Cave che fino al 16 marzo 2025 espone l’intera sequenza di diciassette figure in ceramica recentemente entrate a far parte della collezione permanente.

"The Devil – A Life" segue la parabola del Diavolo, dalla nascita alla morte, articolandosi in una sorta di via crucis laica. Più che un’entità malvagia, Cave rappresenta il Diavolo come un personaggio capace di incarnare le contraddizioni e le fragilità umane: dall’innocenza all’esperienza, dalla sfida alla caduta, il suo percorso ricalca quello di ogni individuo, in bilico tra errori e vittorie, dannazione e redenzione. L’intero progetto si sviluppa come un racconto morale, ma senza giudizi netti, lasciando spazio all’ambiguità e alla riflessione.

Il riferimento estetico sono le tradizionali Staffordshire flatback figurines, statuette popolari che decoravano le case inglesi nell’Ottocento. Con la loro semplicità stilizzata e la loro funzione narrativa, le ceramiche vittoriane sono il modo scelto da Cave per raccontare una storia per immagini che fa sentire tutti un po' assolti, senza mai rinunciare a un tocco di ironia.

Suzanne Swarts, Direttrice Voorlinden

Mostra: The Devil – A Life  Dove: Museum Voorlinden, Wassenaar, Paesi Bassi Date: Dal 14 dicembre 2024 al 16 marzo 2025