TikTok non è solo una piattaforma di intrattenimento ma una vera e propria incubatrice di trend estetici e culturali. In parallelo, le piattaforme di streaming giocano un ruolo chiave nel plasmare gusti e comportamenti d’acquisto, creando un ecosistema in cui social e contenuti on demand si influenzano a vicenda.

Social e streaming sono sempre più interconnessi: le estetiche e le tendenze nate su TikTok spesso trovano amplificazione nelle serie TV e viceversa, come nel caso della serie Mercoledì, patrona dello stile goth e del meno noto, ma assai in voga, dark academia - un’estetica e un movimento culturale che si ispira al mondo accademico classico, alla letteratura gotica e alla filosofia esistenzialista. 

La scena dove la protagonista balla in maniera eccentrica e disinvolta è diventata virale su Tiktok dopo che un utente ha sostituito la canzone originale con una altrettanto (se non più) adatta: Bloody Mary di Lady Gaga.

Se Mercoledì ne ha segnato l’inizio Nosferatu segna ora il punto più alto del revival goth promosso da produzioni come Beetlejuice e Lisa Frankenstein ma anche da alcune meno sospette, come Oppenheimer che è stato associato suo malgrado allo stile.

Con un focus particolare sull’atmosfera inquietante e malinconica del cinema espressionista tedesco, il film di Robert Eggers riesce a catturare l’essenza senza tempo di Nosferatu, il vampiro per antonomasia. La sua eleganza spettrale e la sua inquietudine diventano non solo un tributo al capolavoro di Murnau, ma anche una rilettura che parla al presente, mescolando horror, arte e riflessione sociale.

Rispetto al film che vuole omaggiare, Nosferatu il vampiro (1922), il remake aggiunge nuove sfumature alla storia, arricchendola di significati contemporanei. Il Conte Orlok, il vampiro, non è più soltanto un’entità demoniaca che perseguita gli Hutter e la loro città natale, ma diventa una personificazione dei bisogni e dei desideri più profondi. La riscrittura di Eggers gioca abilmente con l’estetica, trasformando ogni dettaglio visivo in un elemento narrativo.

Ad esempio, la protagonista Ellen indossa un corsetto allacciato sul davanti, che può stringere da sola – un chiaro simbolo di una femminilità alla ricerca di autodeterminazione – ma anche del non avere qualcuno che la aiuti ad agganciarlo dietro alla schiena. Gli strati pesanti e opprimenti di tessuto riflettono ulteriormente i suoi fardelli emotivi e sociali.

Gli abiti, quindi, non sono semplici costumi: oltre a evidenziare le dinamiche di potere tra uomo e donna, rimarcano le differenze sociali tra gli Hutter e i loro amici nella società industriale in piena trasformazione, dove il progresso tecnologico e l’ascesa del capitalismo convivevano con profonde disuguaglianze.

Non a caso, il goth è emerso nel cuore del boom economico degli anni ’80 come una risposta controculturale a una società ossessionata dalla ricchezza e dal materialismo, un riflesso critico che trova un’eco tanto nell’epoca nascente del capitalismo quanto in quella attuale, sua massima espressione. Questo legame tra vampirismo e voracità capitalista non è casuale: il vampiro, figura per eccellenza parassitaria e insaziabile, diventa metafora di un sistema che si nutre delle risorse (e delle vite) altrui, trasformando il goth in una critica estetizzata alla logica del consumo sfrenato.

Il Nosferatucore, estetica che celebra il macabro, il gotico e il vampirico, trova in questo film una perfetta incarnazione. Il successo del Nosferatucore è alimentato da diversi fattori: la nostalgia per un’epoca in cui il goth rappresentava una vera controcultura, il desiderio di distinguersi in un panorama digitale sempre più omologato e la ricerca di una profondità estetica e concettuale in un’epoca spesso percepita come superficiale.

Su TikTok prende vita attraverso video che mescolano elementi visivi, musicali e narrativi: lunghe silhouette nere, ombre proiettate su muri scuri, candele tremolanti e abiti d’epoca. La colonna sonora ideale spazia dal darkwave al post-punk, con brani contemporanei rielaborati in chiave dark.

Ciò che lo distingue da altre incarnazioni del goth è la sua raffinatezza culturale. Non si limita all’estetica, ma dialoga consapevolmente con la storia del cinema e dell’arte, recuperando quell’inquietudine esistenziale e quella critica sociale che caratterizzavano l’espressionismo tedesco.

Emerge però un paradosso significativo: una controcultura nata come resistenza al materialismo viene oggi commercializzata proprio attraverso quelle piattaforme che incarnano l'apice dell'economia digitale, trasformato in trend acquistabili con un semplice tap sullo schermo, alimentando quella stessa voracità capitalista che metaforicamente critica.

Questa contraddizione è forse la conferma della ciclicità delle tendenze culturali. Il suo ritorno sembra scandire i momenti di crisi e trasformazione sociale, offrendo un linguaggio estetico per esprimere l'inquietudine collettiva in un'epoca di incertezza e disuguaglianze crescenti.

In questo senso, il Nosferatucore non è solo una moda passeggera, ma un termometro dei nostri tempi - un'ombra elegante che si allunga sullo schermo luminoso del presente.

Immagine di apertura: Robert Eggers, Nosferatu, 2024