Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi 2024 di Parigi, le strade e i musei della capitale francese si preparano a celebrare questo evento mondiale con una serie di mostre che uniscono arte, cultura e sport. Dal 26 luglio all’11 agosto, secondo una ricerca di Euromonitor International, la città accoglierà oltre 15 milioni di visitatori, di cui 2 milioni provenienti dall’estero. La cerimonia di apertura, che si svolgerà lungo la Senna, vedrà la partecipazione di oltre 500 mila spettatori, con 100 mila persone che pagheranno per sedersi sulle tribune lungo le rive del fiume e assistere alla sfilata delle imbarcazioni che trasporteranno le delegazioni con gli atleti.
Le mostre imperdibili a Parigi durante l’estate delle Olimpiadi
Nella capitale francese sarà un’estate di sport, ma non solo: per l’occasione, musei e istituzioni culturali propongono una interessante serie di appuntamenti.
Courtesy Thibaut Voisin
Courtesy Thibaut Voisin
Courtesy Musée des Arts Décoratifs
Courtesy Musée des Arts Décoratifs
© Tadao Ando Architect & Associates, Niney et Marca Architectes, agence Pierre-Antoine Gatier. Foto Florent Michel / 11h45 / Pinault Collection
© Tadao Ando Architect & Associates, Niney et Marca Architectes, agence Pierre-Antoine Gatier. Foto Florent Michel / 11h45 / Pinault Collection
Gusmano Cesaretti, Chaz Running : a back street near Whittier Boulevard, East of Los Angeles, 1973 Courtesy l'artista
Courtesy Paul Rousteau
Matthew Barney, Secondary, 2023 © Matthew Barney. Courtesy l'artista, Gladstone Gallery, Sadie Coles HQ, Regen Projects, and Galerie Max Hetzler
Matthew Barney, Secondary, 2023 © Matthew Barney. Courtesy l'artista, Gladstone Gallery, Sadie Coles HQ, Regen Projects, and Galerie Max Hetzler
© Didier Plowy
© Didier Plowy
© École française d'Athènes
© RMN-Grand Palais (musée du Louvre) Christian Larrieu
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- Brenda Vaiani
- 25 giugno 2024
Subito dopo le Olimpiadi, le Paralimpiadi dal 28 agosto all’8 settembre vedranno 4.400 atleti gareggiare in 24 discipline. Questa edizione sarà particolarmente significativa, perché Parigi ospiterà i Giochi per la terza volta, dopo le edizioni del 1900 e del 1924. Un aneddoto interessante riguarda proprio quest’ultima edizione, che nel 1981 ispirò il film britannico Momenti di gloria (Chariots of Fire), accompagnato dalla iconica colonna sonora di Vangelis, che rafforzò ulteriormente il legame tra sport e cultura pop.
Fin dall’inizio, c’era la voglia di creare grandi eventi che accompagnassero i Giochi. Così è nata l’idea di una serie di appuntamenti culturali che, da metà maggio al 25 luglio, mettono in dialogo arte e sport intorno ai valori olimpici e paralimpici. Dominique Hervieu, direttore culturale della manifestazione, spiega: "Basandosi su un manoscritto di Pierre de Coubertin, fondatore dei moderni Giochi Olimpici, musei come il Louvre, Orsay, l’Orangerie, il Musée du Quai Branly e il Centre Pompidou hanno unito le forze per proporre una gigantesca ‘caccia al tesoro’” (intitolata “Cinq musées en jeux”). Inoltre, seguendo il progetto "Grand Paris", la Métropolitaine celebrerà l’arte contemporanea e lo sport con eventi distribuiti in 13 location, comprese mostre, spettacoli, workshop, conferenze, proiezioni e un progetto performativo dell’artista Maxime Rossi.
Cultura e sport hanno sempre camminato mano nella mano nella storia delle Olimpiadi.
Cultura e sport hanno sempre camminato mano nella mano nella storia delle Olimpiadi. Nel 1904, Pierre de Coubertin propose di integrare le arti nei Giochi per celebrare, attraverso le opere degli artisti, lo sport e gli sportivi. Da oltre un secolo, questi due mondi si osservano e dialogano condividendo ammirazione e valori: la ricerca della bellezza e della ’perfezione ’, la volontà di impressionare e di lasciare un segno. L’uno illumina l’altro, intrecciando immaginari e creando legami sotto la bandiera dell’universalismo.
Come anticipato, i musei di Parigi offriranno un ricco calendario di mostre per tutta l’estate, alcune delle quali dedicate proprio alla competizione olimpica. Ecco sette mostre imperdibili, per accompagnare il vostro itinerario estivo all’insegna della cultura e dello sport, da luglio a settembre.
Secondo capitolo della prima mostra svoltasi precedentemente presso il Museum of Lace and Fashion di Calais, la tappa parigina porta la firma della curatrice Anne Dressen, che si è concentrata sul concetto di “trasparenza” per offrire un punto di vista inedito sull'immaginario dello stilista fondatore della Maison e dunque sulla connessione tra moda, corpo e nudità. Massima cura anche per l'allestimento affidato all'architetto Pauline Marchetti, che ha plasmato lo spazio con l’obiettivo di enfatizzare la percezione del pubblico.
La mostra presenta circa quaranta capi iconici disegnati da Yves Saint Laurent nel corso dei decenni, tra cui la prima camicetta in topless della collezione primavera-estate 1968 e il celebre "abito nudo" della collezione successiva, ed offre l’occasione di ammirare alcune creazioni meno note provenienti dalla Saint Laurent rive gauche. A completare il percorso, una ricca selezione di disegni ispirati ai dipinti di Goya, bozzetti, fotografie, cartamodelli e accessori, opere di Man Ray e Francis Picabia. Chiffon, pizzo e tulle: sono solo alcuni dei tessuti che hanno incoraggiato l'affermazione della fisicità femminile. Inaugurata il 9 febbraio, la mostra resterà aperta fino al 25 agosto 2024.
Al centro della mostra l'evoluzione dei grandi magazzini in rapporto allo scenario storico, politico e sociale del Secondo Impero. L'esposizione evidenzia lo sviluppo, l'età d'oro e la consacrazione avvenuta durante durante l'Esposizione Internazionale di Arti Decorative e Industriali del 1925 degli iconici magazzini "Le Bon Marché", "Les Magasins du Louvre", "Le Printemps", "La Samaritaine" e "Les Galeries Lafayette".
La mostra si interroga sul ruolo che questi hanno avuto nella diffusione delle arti applicate e nella crescita della borghesia, la quale, con il suo potere d'acquisto, fu la prima cliente di questi nuovi centri di consumo. Dal 16 ottobre 2024 al 16 marzo 2025, la Cité de l’Architecture et du Patrimoine presenterà la seconda parte della mostra, con un focus sulla storia europea dei grandi magazzini dalla metà del XIX secolo a oggi. Si esplorerà l'importanza del design architettonico nell'esperienza del consumatore, quindi le facciate esterne, la grandiosità degli interni e l'allestimento della merce nei grandi magazzini in Francia e in Europa.Visitabile fino al 13 ottobre 2024.
Fino al 2 settembre 2024, la Rotunda della Bourse de Commerce ospita l’opera dell'artista sudcoreana Kimsooja, parte del progetto "Le monde comme il va". Con la sua carte blanche "To Breathe - Constellation", Kimsooja trasforma la pavimentazione della sala in un enorme specchio, ottenendo un effetto di inversione dell'architettura circostante. Il cielo sembra così aprirsi al centro dell'edificio, sotto i piedi dei visitatori.
Kimsooja occupa anche le 24 vetrine del Passage e del piano inferiore del museo con una selezione di opere e videoinstallazioni che affrontano i temi portanti della sua ricerca: identità, confini, memoria, esilio, movimento e tessitura. Queste opere coprono quasi quarant'anni della sua pratica artistica. Oggetti sferici, granelli di sabbia, semi, biglie e bottari di tessuto diventano mondi in miniatura, microcosmi che ruotano su loro stessi. Come spiega l'artista, il suo obiettivo è "creare opere simili all'acqua e all'aria, che non possiamo possedere ma condividere sì, e con tutti".
La mostra, curata da Hugo Vitrani, esplora la complessità e la dinamicità del linguaggio dei graffiti. Liberati dai loro aspetti estetici, secondo lui questi diventano il resoconto mentale e fisico di tutto ciò che risiede ai “margini”, la trascrizione sopravvissuta di mondi storicamente ed emotivamente lontani da noi: dalle tracce degli hobos della preistoria, passando per l'infanzia, ai graffiti della metropolitana di New York degli anni '70. I graffiti scelti da Vitrani emergono dagli edifici, dagli angoli e dalle crepe, trasformando il vandalismo in un atto di amore e cura per le superfici urbane dimenticate.
Le opere in mostra appartengono a circa quaranta artisti internazionali, tra cui Ari Marcopoulos, Tania Mouraud e Gordon Matta-Clark, e danno forma a un percorso caleidoscopico dove ciascuna visione personale risalta nell’insieme, nel suo dar forma a un immaginario in fermento, che rivela l'ultra-visibile e l'ineffabile. La mostra è fruibile dal 1 luglio al 29 settembre 2024.
La mostra "Secondary", aperta fino all'8 settembre 2024, segna il ritorno in Francia di Matthew Barney dopo circa dieci anni. Al centro dell'esposizione il suo nuovo video a cinque canali, "Secondary", che ci trasporta al 12 agosto 1978, durante una partita di football in cui Jack Tatum degli Oakland Raiders colpì Darryl Stingley dei New England Patriots, lasciandolo paralizzato. Questo tragico incidente, trasmesso incessantemente dai programmi sportivi, è rimasto impresso nella mente degli appassionati e anche del giovane Barney, allora quarterback di una lega giovanile. Oggi, l'artista utilizza questo evento per esplorare la sovrapposizione tra violenza reale e rappresentazione sportiva.
La mostra include anche una scultura in ceramica inedita e alcune delle prime opere della serie "Drawing Restraint", iniziata nel 1987, che esplora il rapporto tra resistenza e creatività. Per l'occasione, Barney ha introdotto il video "Drawing Restraint 27", girato negli spazi della Fondation Cartier. Quest'anno la fondazione celebra trent'anni di collaborazione con Barney, iniziata con la coproduzione del suo primo lungometraggio: Cremaster 4 (1994), parte del Ciclo Cremaster. Per l'anniversario, Fondation Cartier organizzerà una proiezione speciale dell'intero ciclo, che si terrà al Christine Cinéma Club il 29 e 30 giugno 2024.
Allestita negli spazi del Pantheon, la mostra "Paralympic Stories" celebra la storia della lotta per l'emancipazione e l'uguaglianza delle persone con disabilità. Mette in luce come i Giochi Paralimpici, iniziati a metà del XX secolo, abbiano trasformato il concetto stesso di inclusione e diversità. Curata da Anne Marcellini e Sylvain Ferez, l'esposizione racconta quindi anche il contributo di figure chiave del movimento paralimpico, con un particolare omaggio a Louis Braille, l'inventore del sistema di scrittura tattile.
Lungo il percorso archivi, poster, fotografie, attrezzature sportive e documenti audiovisivi evidenziano l'integrazione degli atleti con disabilità e i cambiamenti nel dibattito sullo sport. L'allestimento, accessibile a tutti, offre postazioni audio, video in Lingua dei Segni, percorsi multisensoriali e didascalie in Braille. Date, dall’11 giugno al 29 settembre.
La mostra al Louvre, curata da Alexandre Farnoux, Violaine Jeammet e Christina Mitsopoulou, celebra i Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024 ed è attualmente in corso fino al 16 settembre 2024. L'esposizione offre un viaggio attraverso la nascita dei moderni Giochi Olimpici alla fine del XIX secolo, mettendo in luce il contesto politico dell'epoca, le fonti iconografiche e lo sforzo di ricreare le competizioni dell'antica Grecia.
Questa grandiosa competizione sportiva, riconosciuta come la più grande al mondo, è nata dall'idea di Pierre de Coubertin e altri luminari francesi e greci; successivamente a loro si aggiunge Emile Gilliéron (1850-1924), disegnatore svizzero e artista ufficiale delle Olimpiadi del 1896 e delle Mesolimpiadi del 1906, entrambe tenutesi ad Atene. Ispirato dalle scoperte archeologiche dell'epoca, Gilliéron disegnò i trofei per i vincitori. La mostra presenta opere significative, come la prima Coppa Olimpica, la 'Coppa di Bréal', mostrando come filologia, storia, storia dell'arte e archeologia abbiano contribuito alla nascita e all’evoluzione dei Giochi moderni.