Quest’anno l’intensa programmazione estiva di molte istituzioni culturali in giro per il mondo porta con se un’immancabile Fomo, la paura di perdersene una fondamentale. Ma non è ancora troppo tardi (sì, stiamo rincarando la dose). Sparse nei vari continenti, gallerie d’arte, musei e fondazioni propongono artisti del presente e del passato che, in tempi e modi diversi e con i media più disparati, si muovono ragionando sulle questioni del presente. Dai temi sociali e politici, a riflessioni più centrate sulla pratica artistica e sulla figura dell’artista: Domus vi regala qualche spunto per le vostre prenotazioni last minute, con una selezione di venti mostre da vedere prima che finisca l’estate.
20 mostre imperdibili da vedere questa estate prima che chiudano
Una selezione di esposizioni ancora aperte e che meritano di essere viste il prima possiible, se ancora non ci siete stati. Soprattutto se siete da quelle parti in vacanza.
Vista allestimento, ‘When We See Us: A Century of Black Figuration in Painting’, 2022, Zeitz MOCAA. Foto Dillon Marsh, courtesy of Zeitz MOCAA
Vista allestimento, ‘When We See Us: A Century of Black Figuration in Painting’, 2022, Zeitz MOCAA. Foto Dillon Marsh, courtesy of Zeitz MOCAA
Attrezzature idrauliche, marmo macinato, resina, corindone, sabbia e acqua; dimensioni variabili
Vista dell'installazione Fondation Beyeler, Riehen/Basilea, 2022
Foto Mark Niedermann, per gentile concessione di Doris Salcedo e White Cube
Vista allestimento, foto Mark Niedermann
Species of Spaces and Other Pieces*, 2023. Vista installazione di Tomás Saraceno in collaborazione con: Web(s) of Life, Serpentine, Londra, 2023. Foto Studio Tomás Saraceno
Species of Spaces and Other Pieces*, 2023. Vista installazione di Tomás Saraceno in collaborazione con: Web(s) of Life, Serpentine, Londra, 2023. Foto Studio Tomás Saraceno
Isaac Julien, Pas de Deux con rose (Alla ricerca di Langston Vintage Series) 1989/2016
Carta per belle arti Ilford classica alla gelatina d'argento, montata su alluminio e incorniciata
Incorniciato: 58,1 x 74,5 cm (22 7/8 x 29 3/8 pollici)
Courtesy l'artista e Victoria Mirò
Ritratto di Isaac Julien
Foto Theirry Bal
Untitled, 1990, from Letter to St-Loup
Stray Dog, Misawa
42nd Street, New York,1997, Nederlands Fotomuseum Collection, Rotterdam.
©Noshka van der Lely
Paris, 1956-58, Universitaire Bibliotheken Leiden Collection.
©Noshka van der Lely
Haegue Yang, Several Reenactments, installazione S.M.A.K. 2023, foto Dirk Pauwels
Haegue Yang, Sonic Female Natives, 2023 (particolare). Telaio in acciaio verniciato a polvere, rete verniciata a polvere, cuscinetti a sfera, ruote orientabili, campane in acciaio inossidabile, campane in acciaio inossidabile rivestite in PVD, anelli divisi, piante artificiali, zenzero essiccato, fungo dell'orecchio essiccato, pigne, nastri floreali, fili, scope, filo di nylon, corda, spazzolone
Courtesy dell'artista, foto Studio Haegue Yang
Daniel Steegmann Mangrané, vista installazione
Foto Finnish National Gallery / Petri Virtanen
Daniel Steegmann Mangrané, Elegancia y renuncia, 2011
Mendes Wood DM, foglie essiccate (ligustrum japonicum), supporti in metallo e proiezione di diapositive (filtro ref. 306 summer blue
Foto Finnish National Gallery / Pirje Mykkänen
Vista dell'installazione: "Alex Da Corte Fresh Hell", 21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa, 2023
Foto IMAI Tomoki
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Alex Da Corte, Rubber Pencil Devil, 2019
Vista dell'allestimento dei "Basquiat × Warhol, à quatre mains", dal 5 aprile al 28 agosto 2023 alla Fondation Louis Vuitton, Parigi
© Tenuta di Jean-Michel Basquiat Concesso in licenza da Artestar, New York, 2023
© The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts, Inc. / Concesso in licenza da ADAGP, Parigi, 2023
© Fondazione Louis Vuitton / Marc Domage
Vista dell'allestimento dei "Basquiat × Warhol, à quatre mains", dal 5 aprile al 28 agosto 2023 alla Fondation Louis Vuitton, Parigi
Olympic Rings, 1985
Cao Fei Duotopia vista dell'installazione, Sprüth Magers, Berlino, 29 aprile–19 agosto 2023 Foto Timo Ohler
Cao Fei Duotopia vista dell'installazione, Sprüth Magers, Berlino, 29 aprile–19 agosto 2023 Foto Timo Ohler
Nobuyoshi Araki, Sentimental Journey, 1971. Collezione MEP, Parigi. Regalo da Dai Nippon Printing Co., Ltd. ©Nobuyoshi Araki, Courtesy Galleria Taka Ishii
René Groebli, da The Eye of Love, 1952. Collection MEP, Paris. ©René Groebli, courtesy Galerie Esther Woerdehoff
Laurie Anderson & Hsin-Chien Huang, To the Moon, 2018 Virtual Reality installation, vista installazione. Foto Mattias Lindbäck/Moderna Museet
Laurie Anderson, Absent in the Present: Looking into a Mirror Sideways 3, 1975 From Self-portrait series. ©Laurie Anderson
Georgia O'Keeffe. Stella della sera n. II, 1917. Acquarello su carta. 8 3/4 × 12″ (22,2 × 30,5 cm). Per gentile concessione del Crystal Bridges Museum of American Art, Bentonville, Arkansas. Fotografia di Dwight Primiano. © 2022 Georgia O'Keeffe Museum / Artists Rights Society (ARS), New York
Georgia O'Keeffe. Over Blue, 1918. Pastello su carta, 28 × 22″ (71,1 × 55,9 cm). Galleria d'arte commemorativa dell'Università di Rochester. Lascito di Anne G. Whitman. © 2023 Georgia O'Keeffe Museum / Artists Rights Society (ARS), New York
Robert Motherwell Elegia alla Repubblica spagnola n. 172 (con Sangue) 1989-1990 Acrilico e olio su tela
Foto Evie Bishop, Courtesy Modern Art Museum di Fort Worth
Robert Motherwell Nero su bianco, 1961, Olio su tela
Foto Evie Bishop, Courtesy Modern Art Museum di Fort Worth
Akira Ishiguro, Courtesy Sac Gallery
Akira Ishiguro, Courtesy Sac Gallery
Farm (Council Bluffs, Iowa) 2015, Images courtesy the artist
Farm (Council Bluffs, Iowa) 2015, Images courtesy dell'artista
“Pepón Osorio: My Beating Heart/Mi corazón latiente,” 2023. Vista allestimento New Museum, New York. Courtesy New Museum. Foto Dario Lasagni
“Pepón Osorio: My Beating Heart/Mi corazón latiente,” 2023. Vista allestimento New Museum, New York. Courtesy New Museum. Foto Dario Lasagni
Liu Susiraja. Sausage cupid. 2019. Stampa cromogenica. 30 ½ x 30 ½” (77.5 x 77.5 cm) (framed). Courtesy dell'artista, Makasiini Contemporary e Nino Mier Gallery
Liu Susiraja. Fountain. 2021. Stampa cromogenica. 38 x 26 in. (96.52 x 66 cm). Courtesy dell'artista, Makasiini Contemporary e Nino Mier Gallery.
Locandina della mostra
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- Carla Tozzi
- 27 luglio 2023
Fino al 3 settembre lo Zeitz Museum of Contemporary Art Africa di Cape Town ospita When We See Us: A Century of Black Figuration in Painting, una mostra che esplora l’autorappresentazione nera e celebra la soggettività e la coscienza nera dalle prospettive pan-africana e pan-diasporica. Più di duecento opere pittoriche provenienti da 26 paesi, per raccontare come gli artisti di origine africana hanno immaginato e raccontato la storia di un continente e dei suoi discendenti nel mondo, evidenziando dimensioni estetiche parallele - come le definisce la curatrice Koyo Kouoh - nate dalla relazione tra gli artisti e le opere nei diversi contesti geografici, generazionali e concettuali.
La prima personale in Svizzera dell’artista colombiana Doris Salcedo (Bogotà, 1958) è visitabile fino al 17 settembre alla Fondation Beyeler: otto serie di opere provenienti da istituzioni internazionali e collezioni private raccontano il suo lavoro, che affronta le conseguenze della globalizzazione, dei conflitti violenti in tutto il mondo e delle ingiustizie sociali. Se i ready-made, le sculture e le installazioni di Salcedo nascono dall’interesse per eventi specifici della storia recente e passata, assumono però un significato universale che si esplicita spesso nelle riflessioni dell’artista sulla sofferenza individuale e sull’elaborazione del dolore collettivo.
La prima mostra personale di Tomás Saraceno in Inghilterra, intitolata Web(s) of Life, è un invito a considerare molteplici forme di conoscenza e prospettive non umane, attraverso una serie di opere d’arte ed esperienze. Il lavoro dell’artista e architetto argentino abbraccia l’interdisciplinarietà e l’interconnessione tra ecosistemi: il progetto presentato alla Serpentine Gallery, fino al 10 settembre, prende infatti le mosse dalla ricerca pluriennale di Saraceno sul mondo dei ragni come fonte di ispirazione. I visitatori sono qui invitati a considerare gli effetti a lungo raggio temporale e geografico delle azioni locali, delle interazioni digitali e del capitalismo, in cerca di nuove modalità di convivenza sul nostro pianeta.
La prima retrospettiva di Isaac Julien in Inghilterra, intitolata What Freedom Is to Me, è una mostra ambiziosa che racconta l’ampiezza del lavoro pionieristico dell’artista britannico nel cinema e nelle installazioni, dall’inizio della sua carriera negli anni Ottanta a oggi. Il pensiero critico dell’artista e la capacità del suo lavoro di abbattere le barriere tra diversi linguaggi artistici sono al centro di questa grande mostra alla Tate Britain fino al 10 agosto. Tra le installazioni presentate, anche Lina Bo Bardi – A Marvellous Entanglement 2019 che celebra la figura di questa grande architetta che ha dedicato la sua vita a promuovere il potenziale culturale e sociale dell’arte, dell’architettura e del design.
C/O Berlin ospita fino al 7 settembre una delle più grandi retrospettive mai dedicate al fotografo Daido Moriyama, per la prima volta in Europa, organizzata dall’Instituto Moreira Salles in collaborazione con la Daido Moriyama Photo Foundation. I sessant’anni di carriera del grande fotografo giapponese sono ripercorsi attraverso più di duecento fotografie e installazioni di grandi dimensioni, che raccontano come ancora oggi, il suo spirito pionieristico nell’arte e la sua intensità visiva rimangano innovativi.
Più di cento stampe d’epoca in dialogo con una selezione di cortometraggi di Johan van der Keuken sono in mostra al Jeu De Paume di Parigi fino al 17 settembre per la retrospettiva a lui dedicata Le Rythme des Images. Lo studio del movimento e del ritmo attraverso la fotografia e il cinema ha caratterizzato la lunga carriera del regista e fotografo olandese, che non ha mai avuto paura di sperimentare anche nella rappresentazione dei sentimenti. Nelle opere in mostra, emergono un contatto molto diretto con la realtà, e il suo stile di montaggio libero e aperto alla sperimentazione, alla costante ricerca di nuovi linguaggi visivi.
La prima mostra personale in un’istituzione belga dell’artista sudcoreana Haegue Yang è in corso fino al 10 settembre allo S.M.A.K. di Gent. Il suo approccio raffinato all’arte, che si rivela in sculture e installazioni di grande formato, ma anche in lavori su carta e video, è tra i più riconoscibili e interessanti dell’arte contemporanea. In Several Reenactments l’artista indaga le qualità oscure e intense del meccanismo della ripetizione, molto presente nel suo lavoro. Un processo di movimento continuo di interconnessione tra le opere stesse e tra il visitatore e le opere.
Il museo come luogo dove la relazione tra l’uomo e il pianeta terra trova nuove coordinate e modalità di interazione: la visione di Daniel Steegmann Mangrané è in mostra in Finlandia per la prima volta al Kiasma di Helsinki fino al 10 settembre. L’allestimento immersivo attrae i visitatori attraverso un uso eccezionale della luce e dei colori, coinvolgendo tutti i sensi. Un’occasione per l’artista spagnolo per giocare con i sensi dei visitatori e ribaltare ogni consuetudine nel vedere e nel fare esperienza delle sue opere.
Per la sua prima mostra in Asia, Alex Da Corte presenta undici installazioni video accompagnati da altre opere, alcune delle quali inedite e realizzate appositamente per l’occasione. Le sue immagini proiettate su grandi schermi appaiono leggere, umoristiche e divertenti, ma possiedono anche un fascino misterioso che gioca con la mente degli spettatori. Fresh Hell è una mostra che esplora anche la relazione tra desiderio, memoria e percezione, che ha definito la cultura dei consumi nella nostra società contemporanea, in cui la sovrabbondanza di stimoli e immagini ci ingloba senza poter resistere.
La Fondation Louis Vuitton di Parigi continua l’esplorazione del mondo di Jean Michel Basquiat - iniziata nel 2018 - con la mostra Basquiat x Warhol. Painting Four Hands in cui la collaborazione tra l’artista statunitense e Andy Warhol è al centro del racconto. Oltre trecento opere e documenti, tra cui le ottanta tele realizzate “a quattro mani” firmate congiuntamente dai due artisti, raccontano di una conversazione tra i due che “avviene attraverso la pittura, anziché attraverso le parole”. Il contesto della New York degli anni Ottanta è evocato anche grazie alla presenza di opere di altri artisti come Futura 2000, Michael Halsband, Keith Haring, Jenny Holzer, Kenny Scharf. Da visitare fino al 28 agosto.
Da vent’anni i progetti di Cao Fei esplorano l’esperienza umana della quotidianità intersecando dimensioni surreali e spettacolari, per approfondire il significato di essere umani in questo presente, in cui la tecnologia sta invadendo sempre di più lo spazio dell’uomo. Le opere dell’artista cinese arrivano a Berlino, per la mostra Duotopia alla galleria Sprüth Magers, dove saranno in esposizione fino al 19 agosto 2023. Lo spazio espositivo accoglie diversi lavori che, seguendo la pratica di Cao Fei, si espandono nel metaverso, nella realtà viruale e nell’interazione con le macchine.
Una mostra pensata come una playlist di canzoni d’amore da dedicare alla persona amata, Love Songs comprende lavori fotografici che a loro modo narrano visioni diverse dell’intimità e dell’amore. L’esposizione ospita diverse serie di fotografie realizzate tra il 1952 e il 2022 da alcuni dei più noti fotografi del nostro tempo, che hanno dedicato il loro lavoro anche all’esplorazione dell’amore, con le sue complessità e controversie. Curata da Sara Raza, la mostra sarà visitabile fino all’11 settembre all’International Center of Photography di New York.
Fino al 3 settembre il Moderna Museet di Stoccolma ospita le opere della leggendaria Laurie Anderson, pioniera delle sperimentazioni multimediali. Nella mostra Looking into a Mirror Sideways l’artista americana esplora il potenziale per presentare nuove modalità narrative nello spazio museale. Opere degli ultimi decenni e nuove produzioni, per una riflessione sul tempo e sull’esistenza, sul presente e sul futuro.
Il 12 agosto volgerà al termine l’imperdibile mostra che il MoMA di New York ha dedicato a Georgia O’ Keeffe. Acquerelli, carboncini, pastelli e disegni a matita, nelle sue opere su carta O’Keeffe esplora nuove forme e fenomeni, dai ritmi astratti ai cicli naturali. Circa centoventi lavori, realizzati nell’arco di più di quarant’anni, raccontano il modo in cui l’artista ha sviluppato ed esplorato i soggetti in cui la linea tra osservazione e astrazione diviene sempre più sfumata.
Pure Painting è la mostra che il Modern Art Museum di Fort Worth dedica alle opere dell’artista statunitense che ha dato un’impronta incisiva fondamentale per la pittura del dopoguerra, Robert Motherwell. Oltre cinquanta opere realizzate con molteplici tecniche sono presenti nella collezione del museo, che ha un legame di lunga data con il pittore americano. Curata da Susan Davidson, la mostra intende evidenziare l’evoluzione della pittura di Motherwell con un percorso che dalle opere astratte-figurative del primo decennio della sua carriera, attraversa tutte le serie chiave che ne hanno definito il suo corpus artistico. Fino al 17 settembre 2023.
La SAC Gallery di Bangkok fino al 19 agosto ospita la mostra personale dell’artista giapponese Akira Ishiguro, con opere inedite della sua ultima serie, venti dipinti dei suoi paesaggi di ispirazione distopica. La sua passione per la geologia lo ha portato a sviluppare una prospettiva unica sul mondo: i quadri della serie Marblesque raffigurano la metamorfosi termica che avviene nella formazione della tecnosfera, come formazione geologica propria dell’Antropocene che affascinerà i geologi del futuro.
Al Leeum Museum di Seoul (i cui edifici sono opera di tre architetti europei, Mario Botta, Jean Nouvel e Rem Koolhaas) fino al 20 agosto sarà visibile l’installazione dell’artista irlandese John Gerrard Farm (Council Bluffs, Iowa) (2015), un’opera realizzata in 3D e basata su un motore di gioco che rappresenta una simulazione di un centro dati di Google, aggiornata in tempo reale. La metafora che l’artista mette in atto è quella del centro dati come enorme fattoria in cui internet viene coltivato, dai miliardi di utenti che lo usano costantemente, e il progetto di Gerrard rende visibili queste infrastrutture. Utilizzando la grafica al computer 3D per creare simulazioni e mondi visivi, l'artista presenta un'opera che mostra le enormi fondamenta fisiche sottostanti dati apparentemente intangibili.
La programmazione estiva del New Museum presenta una ricca personale dell’artista portoricano Pepón Osorio, fino al 17 settembre. Il secondo piano dell’edificio progettato dal marchio giapponese Sejima + Nishizawa/SANAA ospita le sculture e le installazioni di Osorio, che hanno le loro radici nelle questioni politiche, sociali e culturali delle comunità latine e lavoratrici negli USA. Molti lavori iconici su larga scala realizzati dagli anni Novanta a oggi, sono il cuore di una mostra che racconta gli ambienti inclusivi dell’artista, che illustrano storie personali come metafora di grandi questioni sociali.
Il MoMA PS1 fino al 4 settembre ospita la prima mostra personale negli Stati Uniti della fotografa finlandese Iiu Susiraja (n. 1975), A Style Called A Dead Fish. Oltre cinquanta fotografie e video che raccontano la pratica di Susiraja dal 2008, anno in cui inizia a fotografare e filmare sé stessa negli spazi interni. Nelle sue immagini, spesso ambientate nel suo appartamento di Turku, la città dove ha vissuto quasi tutta la sua vita, Susiraja seleziona oggetti che accompagnino la sua immagine sulla scena, sia familiari che buffi. In questa mostra l’artista evidenzia il suo modo unico di navigare tra lo slapstick e il deadpan, mentre esplora l'autorappresentazione tra interni fisici e psicologici.
Un maestro dell’arte del primo Novecento in mostra fino al 20 agosto a Tallin, nella sede estone di Fotografiska. Light Play è il titolo dell’esposizione che raccoglie sessantotto opere che vanno dai suoi primi esperimenti nel fotomontaggio, realizzati tra il 1922 e il 1945, a fotogrammi, immagini personali scattate in viaggi in Europa e negli Stati Uniti, fotografie a colori della sua carriera successiva (comprese rare immagini dell'artista stesso e fotografie inedite delle sue sculture) e due film. Questa mostra fotografica mette in evidenza un lato meno conosciuto di László Moholy-Nagy, storicamente noto per la sua attività in ambito pittorico, scultoreo e del design.