Organizzata dall’American Federation Of Arts con la collaborazione della curatrice Laurence Madeline, la mostra “Picasso Landscapes Out Of Bounds” presenta più di quaranta lavori che abbracciano l’intera carriera dell’artista, provenienti da musei e collezioni private. Il paesaggio è stato un soggetto fondamentale per le sperimentazioni formali di Picasso, eppure è tra i campi meno studiati dagli accademici fino ad ora. Il Mint Museum di Charlotte attraverso questo approfondito studio, vuole riaffermarne l’importanza nella produzione del pittore spagnolo.

Fino al 1° maggio 2023 la Fondazione Beyeler di Basilea ospita la mostra “Picasso. Artist and Model: Last Paintings”, dieci dipinti legati all’immagine dell’artista e della modella come soggetto. Queste opere molto espressive sono datate all’ultimo decennio della sua carriera, e mostrano come l’energia creativa del pittore andaluso non si sia mai indebolita. Qui l’artista esplora l’immagine di sé stesso in quanto tale, così come quella del corpo femminile, ponendo interrogativi anche sulla rappresentazione di quest’ultimo nella contemporaneità.

Per il cinquantesimo anniversario della scomparsa di Pablo Picasso, il Musée National Picasso di Parigi ha chiesto allo stilista inglese Paul Smith, noto per il suo particolare gusto nell’uso dei colori e dei dettagli, di partecipare come direttore artistico al progetto espositivo che metterà in mostra alcuni capolavori della collezione. Con il suo intervento Paul Smith rivolge al pubblico un invito a guardare le opere di Picasso attraverso le lenti della contemporaneità, sottolineando l’importanza che l’opera di questo artista ha ancora oggi. 

Picasso si approccia all’arte da giovanissimo, e questo avvio precoce non è mai stato causa di esaurimento della creatività: pochi artisti come lui hanno avuto una carriera così prolifica e longeva da continuare a dipingere fino a pochi mesi prima della propria morte. Le opere degli ultimi anni dell’artista andaluso sono protagoniste della mostra “Picasso 1969-1972: Final Del Principio” al Musée Picasso di Antibes, in un’esposizione che esplora l’impulso creativo del maestro nei suoi ultimi anni, pieni di vitalità e inventiva. 

Il Guggenheim Museum di New York onora il cinquantesimo anniversario della morte di Picasso con la mostra “Young Picasso in Paris”, che esplorerà la produzione dell’artista dal suo arrivo a Parigi per la prima volta nell’autunno del 1900. Al centro dell’esposizione l’opera Le Moulin de la Galette (1900), attualmente oggetto di uno straordinario lavoro di conservazione. Sarà esposta anche una serie di opere di quegli anni, che raccontano la fascinazione del giovane Picasso per la vitalità della Parigi di inizio Novecento.

Nel corso di tutta la sua carriera, Picasso ha giocato con le forme del corpo, scomponendolo in una varietà di formati e generi e scegliendo ogni possibile materiale a sua disposizione, dal legno, al ferro, al cemento. La scultura non è stata una pagina secondaria nella produzione di questo artista, anzi, ha avuto la stessa forza della pittura, del disegno, della ceramica, in un’idea di complementarietà ed espansione della propria ricerca attraverso tecniche diverse. La mostra curata da Carmen Giménez, prima direttrice del museo di Malaga, si sposterà al Museo Guggenheim di Bilbao dal 29 settembre 2023 al 14 gennaio 2024.

Non molto apprezzato dai critici occidentali, e ammirato da giovani artisti in cerca di nuove ispirazioni, il lavoro di Picasso degli ultimi anni è aperto a una molteplicità di interpretazioni. La mostra “Picasso: Untitled” a La Casa Encendida di Madrid apre un dialogo con artisti contemporanei che sono stati invitati a rileggere queste opere contestualizzandole nel nostro presente. Un progetto che incoraggia anche i visitatori ad approfondire le opere dell’artista spagnolo rispetto ai temi della storia contemporanea.

Il rapporto di Picasso con l’arte del passato è un tema che interessa molto gli storici e gli appassionati, e la mostra “Picasso y El Greco” al Museo del Prado di Madrid è un appuntamento da non perdere. Curata da Carmen Giménez, la mostra presenta una serie di opere del pittore andaluso a fianco dei capolavori di El Greco, di cui il museo ospita un’eccellente collezione. Un’occasione per raccontare l’ispirazione che Picasso trasse dalle opere del Rinascimento Spagnolo, soprattutto nella prima parte della sua carriera.

Nel 1921, Pablo Picasso trascorse diversi mesi a Fontainebleau, in uno studio arrangiato alla buona. In questo periodo, il suo lavoro non si fermò mai e realizzò due tra i suoi più famosi lavori monumentali, Tre donne alla fontana (1921) e I tre musicisti (1921). Queste due incredibili opere saranno al centro della mostra ospitata dal MoMA il prossimo autunno, “Picasso in Fontainebleau”, insieme a un corpus di documenti, disegni e fotografie che racconteranno quello specifico momento della carriera dell’artista spagnolo.

Il 1906 è per Picasso l’anno della “grande trasformazione”: è l’anno della mostra dedicata a Matisse alla galleria Druet di Parigi, l’anno in cui l’artista scopre l’arte iberica al Louvre e stringe amicizia con la famiglia Stein. La mostra, curata da Eugenio Carmona, vuole evidenziare l’attenzione di Picasso verso il corpo e la sua costruzione considerando i lavori datati 1906, anno in cui si trasferisce per tre mesi a Gósol, città della provincia di Lleida, dove sperimenta ed evolve la sua pittura con lavori che vanno verso un’estetica precubista.

Per tutto il primo quarto del Ventesimo secolo, Parigi è stata il centro della cultura europea: qui si riunivano artisti provenienti da tutto il mondo. La mostra “Paris 1905-1925” al Petit Palais di Parigi, racconta come la città sia riuscita per più di due decenni a mantenere la posizione di cuore culturale d’Europa. Cinema, fotografia, pittura, scultura, la Ville Lumière ha ispirato artisti provenienti da diverse parti del mondo e ha rappresentato per Pablo Picasso una fonte di ispirazione continua e inesauribile.