Ben noto in Europa per la sua fotografia di strada, il lavoro di Harry Gruyaert è stato apprezzato per lo straordinario uso del colore, proprio come per i contemporanei americani Joel Meyerowitz, Saul Leiter, Stephen Shore e William Eggleston. Gruyaert è membro di Magnum Photos dal 1982. Si dice che la sua vita fu salvata dal colore: nato nel contesto rigido di una famiglia fiamminga tradizionale cattolica, Gruyaert scoprì le luci e il colore dell’Europa diventando pioniere della fotografia europea a colori.
“Non c’è una storia. È solo una questione di forme e luce. In Europa e soprattutto in Francia, esiste una tradizione umanistica come in Cartier-Bresson per cui la cosa più importante sono le persone, non tanto l’ambiente. Io la ammiro, ma non sono mai stato legato ad essa. Sono molto più interessato a tutti gli elementi: l’arredamento, l’illuminazione, le auto: i dettagli sono importanti quanto gli umani. È un atteggiamento completamente diverso”, dice così il fotografo parigino Harry Gruyaert (nato in Belgio nel 1941), che espone le sue fotografie alla Greenberg Gallery di New York fino al 14 marzo.
In mostra troviamo gli scatti realizzati in Francia, Spagna, Belgio, Marocco, Giappone, India, Russia e Stati Uniti in quattro decenni dal 1981 al 2017. Le sue fotografie spaziano da scene di strada a paesaggi marini, tutte punteggiate da un approccio al colore unico e saturo.
A volte nelle sue fotografie si trova una figura solitaria, magari senza volto o vista da dietro: “Sono interessato a quella strana magia che si verifica quando le cose si incontrano. Cerco di formare una connessione con un luogo. Devo essere commosso da qualcosa”. E a giudicare dall’entusiasmo e dall’attenzione dei visitatori durante il vernissage, l’operazione è riuscita a trasmettere emozione.
- Mostra:
- Harry Gruyaert
- Museo:
- Howard Greenberg Gallery
- Date di apertura:
- 23 gennaio - 14 marzo 2020
- Indirizzo:
- 41 E 57th St 14th floor, New York