Terrore americano

Quello contro Donald Trump è solo l’ultimo di una lunga storia di attentati. Atti di terrore che hanno colpito spesso i presidenti degli Stati Uniti, venendo poi raccontati dall’arte.

Lo scorso 14 luglio Donald Trump, figura controversa e polarizzante, ex presidente degli Stati Uniti d’America e attuale candidato alle prossime elezioni, è stato vittima di un attentato durante un comizio a Butler in Pennsylvania. Un proiettile, sfuggito alla stretta sorveglianza, lo ha ferito all’orecchio.

L’assalitore, Thomas Matthew Crooks, è riuscito a penetrare le misure di sicurezza e aprire il fuoco contro il candidato repubblicano. L’evento ha scosso profondamente l’opinione pubblica americana e mondiale, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza dei leader politici e sulle fratture sociali che attraversano il paese.
 


Gli attentati ai presidenti degli Stati Uniti, sono eventi che hanno segnano profondamente la storia americana, veri e propri attacchi al cuore della democrazia e dell’ordine costituito.

Uno dei popoli che per primo ha conosciuto “il terrore” è stato quello dell’antica Roma: il loro nemico pubblico erano i Sicarii, ala estremista dei già radicali Zeloti, un gruppo politico-religioso ebreo ortodosso sostenitore dell’indipendenza politica della Giudea. Secondo lo storico Tito Flavio Giuseppe (nato Yosef ben Matityahu, 37-100 d.C.), i Sicarii si servivano di tattiche assai “poco ortodosse”, attaccando in pieno giorno e colpendo alla cieca in mezzo alla folla, uccidendo con una spada corta (la sica) nascosta sotto le vesti. Il loro estremo fanatismo si manifestò durante l’assedio di Masada nel 73 d.C., culminando in un suicidio di massa che pose fine alla Prima guerra giudaica.

Currier and Ives, L'assassinio del Presidente Lincoln, 1865

Il fanatismo di matrice islamica nasce tra l’VIII e il XIV secolo, quando nel Vicino Oriente si diffusero sette come quella dei nizariti. Si dichiaravano ismailiti, una corrente dell’islam sciita, e sono noti come Setta degli Assassini, dal sostantivo plurale arabo al-Hashishiyyun. Per affermare le loro idee, i nizariti ricorrevano a omicidi politici mirati, specialmente contro i sunniti.

L’espressione “terrorista” nasce invece in età moderna, durante il periodo del Terrore (1793-94) seguito alla Rivoluzione Francese, quando i Giacobini, che non esitarono a mettere in scena esecuzioni di massa con la ghigliottina, diffusero il termine per indicare “la volontà di ispirare il terrore”.

Achille Beltrame, L'assassinio del Presidente William Mckinley, Buffalo, 1901

Considerando così l’attentato come un atto carico di significati, esso è l’espressione ultima della disillusione, dell’odio o della volontà di cambiamento radicale. Quando un presidente viene colpito, si mette in discussione non solo la sua figura, ma l’intero sistema di valori che egli rappresenta. In questo senso, ogni attentato è una domanda lancinante sullo stato della nazione: chi siamo e in cosa crediamo?

L’assassinio di Abraham Lincoln nel 1865, per esempio, non fu solo la fine tragica di un grande leader, ma il momento culminante di un conflitto che aveva spaccato il paese in due. La pallottola di John Wilkes Booth non colpì solo Lincoln, ma la speranza di una ricostruzione pacifica e unitaria.

Gli attentati ai presidenti degli Stati Uniti, sono eventi che hanno segnano profondamente la storia americana, veri e propri attacchi al cuore della democrazia e dell’ordine costituito.

L’artista americano Alonzo Chapel (New York 1828 - Middle Island 1887) , narra le ultime ore di vita dell’ex presidente repubblicano. Una stanza gremita, abiti scuri e una narrazione orizzonale dove il chiacchiericcio e la preoccupazione delle figure esce in maniera assordante. Il presidente al centro della scena, nascosto, quasi per pudore o per nascondere la debolezza di un uomo che nell’immaginario collettivo rappresentava l’onnipotenza politica. 

Dopo l’assassinio di William McKinley nel 1901, la nazione si trovò a fare i conti con la minaccia dell’anarchismo e a rafforzare le misure di sicurezza per proteggere i suoi leader. Repubblicano, con l’aria da integerrimo, sale al potere brandendo due bandiere: protezionismo economico per le industrie americane e attivismo sulla scena internazionale, Interrompendo il vecchio isolazionismo della dottrina Monroe. McKinley guida il paese nella guerra contro la Spagna, una vittoria che consegna a stelle e strisce Porto Rico, Guam, le Filippine e, dopo un po’ di tira e molla, anche Cuba. L’America diventa una potenza globale. Il 6 settembre 1901, però, durante una fiera a Buffalo, un anarchico di nome Leon Czolgosz lo uccide a colpi di pistola, subentrando poi il vicepresidente Theodore Roosevelt, un tipo ben diverso da McKinley: energico, impulsivo, pronto a scommettere sul futuro. McKinley era davvero restio alle guardie del corpo o forse la sua popolarità lo aveva reso troppo fiducioso.
 


L’artista italiano Achille Beltrame (Arzignano 1871- Milano 1945) ricorda il tragico evento in una copertina per il supplemento del Corriere della Sera “La Domenica del Corriere”. L’illustratore argomenta la scena attraverso un prospettiva partecipativa, come se il lettore fosse tra il pubblico, come se all’improvviso ci si trovasse coinvolti nell’assassinio del 25° Presidente degli Stati Uniti d’America.

Subito dopo l’attentato a Donald Trump il mondo del web si è divertito ad accostare il suo volto all’autoritratto con l’orecchio bendato di Vincent Van Gogh. Fuori luogo come rimando artistico e del tutto impreciso ma calzante se si vuole pensare all’immagine del suo arrivo durante la Convention repubblicana di Milwauke, dove l’ex presidente si è presentato con l’orecchio bendato.

Dubbi e incertezze riguardo i fatti degli scorsi giorni, ma una verità rimane, gli attentati sono momenti di crisi che mettono a nudo le fragilità del potere e le tensioni latenti nella società, costringendo la nazione o i potenti a guardarsi allo specchio, a confrontarsi con le sue ombre e a cercare di capire le radici profonde del malcontento e della violenza. Sono occasioni per rinnovare il patto sociale, per riaffermare i valori democratici e per costruire un futuro più sicuro e giusto.

Immagine di apertura: Alonzo Chappel, Le ultime ore di Abraham Lincoln, 1865

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