“Ci sta a cuore non solo il problema tecnico dell’assicurare e preservare la pace, ma anche l’importante compito dell’istruzione e dell’illuminazione delle menti. Se vogliamo contrastare le forze che minacciano di sopprimere la libertà intellettuale e individuale dobbiamo avere chiara davanti ai nostri occhi la posta in gioco, e quanto dobbiamo a quella libertà che i nostri antenati conquistarono per noi dopo dure lotte. Senza tale libertà non ci sarebbe stato alcuno Shakespeare, o Goethe, o Newton o Faraday o Pasteùr [...] Solo gli uomini liberi possono produrre le invenzioni e le opere intellettuali che a noi moderni rendono la vita degna di essere vissuta.”
Albert Einstein
La pace. Una condizione fin troppo desiderata di questi tempi e Einstein probabilmente aveva ragione, la libertà di pensiero, di espressione, di fede e religione produce il genio e con il genio la meraviglia.
Secoli e secoli di storia in cui le guerre hanno fatto da metronomo, scandendo gli anni, i re, gl’imperatori, i papi ed i popoli.
Jacopo Robusti, più noto a noi come il Tintoretto, dipinge nel 1576, una straordinaria opera che riassume l’idea di pace, o per meglio dire, il desiderio di pace: Minerva scaccia Marte dalla Pace e dalla Prosperità.
Il dipinto venne eseguito per le pareti dell’atrio quadrato di Palazzo Ducale a Venezia, insieme ad altre tre tele, tutte legate al concetto dell’unione e della concordanza. Il maestro veneto sceglie però di ricreare in quest’opera una potente sintesi che spiegasse, in termini allegorici, i vantaggi della pace e le soluzioni per giungere a questa.
Minerva, dea romana della saggezza, della virtù eroica e della guerra giusta, occupa il centro della scena. Si volge verso Marte, dio della guerra, che con un gesto deciso e fermo, cerca di respingere. Con una mano si appoggia alla Pace e la Pace si rivolge alla Concordia.
Tutte le figure si legano attraverso le mani, come una catena, una consecutio temporum che articola i fatti, li lega e li slega, facendo notare come tutto sia estremamente opposto ma consequenziale. Una danza scenica che legge, da destra a sinistra e da sinistra verso destra, la storia. Ne ricerca soluzioni e ne evidenzia i benefici.
Lo stesso concetto viene in qualche modo argomentato da Peter Paul Rubens nel 1630, attraverso il dipinto Minerva protegge la Pace da Marte. La necessità dell’opera nasce da una missione diplomatica di richiesta di pace per la Spagna con l’Inghilterra che re Carlo I ricevette in dono. Questa volta al centro del dipinto troviamo la Pace, una donna bellissima con i seni scoperti che elargisce i suoi doni, la sua prosperità. Dietro di lei rintracciamo ancora Minerva che anche in quest’opera allontana Marte. La scena è più ricca, densa di personaggi, proprio a sottolineare i vantaggi del trionfo della pace.
“La pace viene dalla comunicazione” scriveva Ezra Pound. Chissà se queste opere possano diventare un esempio, perché un simbolo lo sono già.
Immagine di apertura: Tintoretto, Minerva scaccia Marte dalla Pace e dalla Prosperità, 1576 - 1577