Automobili senza guidatori, sacerdoti dalle lunghe tuniche, voci di animali, banali arance del supermercato, busti neo-classici non sono immagini che svelano la scena de La Vita Nuova di Romeo Castellucci, spettacolo che viene presentato in prima nazionale come Special project di Art City Bologna 2020. Infatti, l’attesa non si realizza attraverso lo sguardo e quello che vediamo. Sembra piuttosto essere parte di un linguaggio non più leggibile con gli occhi del presente. Attraverso un accavallamento semantico, oggetti del quotidiano e gli spazi industriali dell’ex-scalo merci di Bologna perdono il loro momentaneo essere reale, per imporsi come profezia sul futuro. L’eterno dualismo del bianco e del nero produce nuovi colori che saranno percepibili solo una volta abbandonata la lingua che conosciamo come unica produttrice di significati. L’azzeramento come forza creatrice sembra essere l’atteggiamento condiviso tra autore e pubblico. Ci si prepara al nuovo decennio attraverso il sentimento dello stupore. Si va verso una fine, ma la fine di cosa?
La vita nuova di Romeo Castellucci, performance del nuovo decennio
Il futuro, l’attesa e l’arte sono i temi centrali dell'opera che fa il suo debutto a Bologna.
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- Jacopo Miliani
- 13 gennaio 2020
La settimana di Arte Fiera inaugura ufficialmente il calendario nazionale dell’arte contemporanea. L’ultimo weekend di gennaio a Bologna una ricca selezione di eventi che prenderanno vita all’interno della città. Tra questi c’è grande attesa per la performance di Castellucci. Ed è proprio il sentimento dell’attesa o meglio “l’ontologia del non ancora” a essere il tema centrale dell’opera dell’acclamato regista/artista. L’imprevedibilità e la rinascita sono gli elementi fondamentali del suo lavoro, che prende ispirazione dal testo filosofico Lo spirito dell'utopia di Ernst Bloch.
Leggendo il testo di presentazione della performance, forse stiamo andando verso la fine dell’arte così come la conosciamo: “La realtà è un deserto pervertito, la cui indifferenza è data dalla compresenza sincronica di tutte le forme, dalla indistinzione e dalla somiglianza universale, cui, per ultima, è caduta anche l’arte. (…) Secondo i profeti gli artisti praticano l’arte della somiglianza totale, anche se predicano il contrario. I profeti oppongono l’arte del vivere al vivere con l’arte. Essi stanno fermi ad ascoltare la crescita biologica, piuttosto che fare la fila alle grandi mostre”.
- La vita nuova
- Romeo Castellucci
- Venerdì 24 e sabato 25 gennaio 2020 h 19.00 e h 21.00
- DumBO | via Casarini 19,
- Art City Bologna 2020
- Comune di Bologna
- BolognaFiere
- 24-26 gennaio 2020