Dal 25 dicembre 2024 al 6 gennaio 2026 Roma si anima di spiritualità e speranze per il futuro. Il Giubileo 2025 non è solo un evento religioso ma soprattutto un’opportunità per la città di affrontare problematiche irrisolte e di trasformarsi nell’ottica di incrementata vivibilità e fruibilità, al di là della stagione istituzionale di rappresentanza e celebrazione. Per affrontare questa sfida, il Piano Giubileo ha introdotto oltre 600 progetti e investimenti per 4,8 miliardi di euro, finanziati da risorse nazionali, regionali e da fondi del Pnrr. Le iniziative si concentrano su sei linee principali: riqualificazione e valorizzazione di beni culturali e spazio pubblico, potenziamento di accessibilità e mobilità, incremento delle strutture di accoglienza, riqualificazione e cura di ambiente e territorio, miglioramento della rete ferroviaria e restauro del patrimonio culturale di alto valore storico-architettonico. Domus ha selezionato alcune delle opere strategiche che esprimono l’entusiasmo (e la complessità) del processo evolutivo in corso: interventi di progettazione e riqualificazione a scala territoriale (Città dello Sport di Tor Vergata), architettonica (Padiglione delle Poste Vaticane di Amdl Circle) e urbana (Piazza Pia e Piazza Repubblica di Via Ingegneria, Piazza del Risorgimento e via Ottaviano di It’s Architettura, Piazzale dei Cinquecento di Tvk e It’s Architettura, Piazza San Giovanni di One Works).
La nuova Roma: il Giubileo ha cambiato la città con 9 opere chiave
Gli interventi giubilari strategici esprimono l’entusiasmo e la complessità del processo di rigenerazione urbana in corso, guardando al futuro.
Foto Fabio Tramontin, Luca Nicchiarelli
Foto Fabio Tramontin, Luca Nicchiarelli
Foto Fabio Tramontin, Luca Nicchiarelli
Foto Fabio Tramontin, Luca Nicchiarelli
Foto Jan Polverini
Photo Jan Polverini
Immagine Courtesy of It's Architettura
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Foto It's Marco Tripodi
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Render Courtesy of It's, Tvk,My Lucky Pixel, Marco Tripodi
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Foto Alberto Novelli
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Foto Courtesy of Land
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Foto Albarubescens da wikimedia commons
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- Chiara Testoni
- 05 marzo 2025

Il progetto per la pedonalizzazione di Piazza Pia si sviluppa in una delle aree di maggior significato storico della città di Roma, tra Castel Sant’Angelo e la Basilica di San Pietro. Il nuovo assetto della piazza e delle aree ad essa adiacenti è conseguente al prolungamento dell’esistente galleria stradale di Lungotevere in Sassia fino agli archi del “Passetto” di Borgo, grazie a cui risulta possibile pedonalizzare l’attuale incrocio semaforizzato esistente all’imbocco di via della Conciliazione e rafforzare l’asse pedonale Castel Sant’Angelo/San Pietro. L’intervento ha riguardato il miglioramento del rapporto tra l’area pedonale centrale ed il Lungotevere, mediante la realizzazione di una cordonata per la sosta sistemata a verde, il potenziamento delle connessioni prospettiche e fruitive tra la piazza e i giardini dei Bastioni di Castel Sant’Angelo, la riqualificazione dell’ambito antistante alla chiesa di Santa Maria Annunziata in Borgo, mediante la realizzazione di una nuova scalinata. Al centro della piazza, due fontane affiancano l’asse pedonale principale.
Il progetto dell'area compresa tra via Luigi Einaudi e gli omonimi giardini, via delle Terme di Diocleziano, Piazza della Repubblica fino a via Parigi (comprese le vie Vittorio Emanuele Orlando, Romita e Cernaia) ha l’obiettivo di migliorare la fruizione dello spazio pubblico e rafforzarne l'importanza sotto il profilo storico e culturale, attraverso due linee di azione tra loro complementari: da un lato, gli interventi riparativi finalizzati al miglioramento delle caratteristiche fisiche dello spazio urbano attraverso una revisione complessiva dei materiali ed elementi che lo configurano (pavimenti, sistemazioni a verde, pubblica illuminazione ed arredo urbano); dall’altro, una serie di interventi di riconfigurazione dello spazio pubblico sotto il criterio generale dell'incremento degli spazi pedonali attraverso una ridefinizione dello schema di circolazione.
Il progetto prefigura un luogo identitario che mantiene una forte connessione con il carattere del contesto storico e che si pone come luogo di accoglienza per i visitatori sia in ambito quotidiano sia in caso di eventi straordinari. La nuova piazza si articola in un sistema di spazi a cielo aperto, definiti dalla reinterpretazione del linguaggio cosmatesco che caratterizza il pavimento interno della Basilica. I motivi geometrici, ripresi e ampliati, fuoriescono simbolicamente dal perimetro sacro per diventare elemento unificante della piazza, con la funzione di organizzarne le diverse funzioni (sosta, passaggio, socialità). La pavimentazione utilizza materiali tradizionali romani - come sanpietrini, travertino e basaltina - che dialogano con la vegetazione integrata, con il sistema di giochi d’acqua e con l’illuminazione.
Fondale visivo dei grandi assi urbani di via Cola Di Rienzo, Crescenzio, Porcari, anteprima della vicina Piazza San Pietro, Piazza Risorgimento è uno spazio di respirazione tra i grandi flussi pedonali di Via Ottaviano e Via di Porta Angelica. L’area di intervento, estesa su una superficie di 18.000 mq alle porte del Vaticano, è ripensata dal progetto come più luoghi allo stesso tempo: un giardino, una piazza, un ecosistema urbano in grado di innescare inedite relazioni ambientali, sociali e percettive con il contesto, punteggiato da nuove alberature e macro-oggetti urbani. La piazza ospiterà temporaneamente In Orbita, uno dei progetti realizzati per l'edizione 2024 del Festival dell'Architettura di Roma da Out Architecture: un’installazione cura di Devoto Design concepita come piattaforma di condivisione.
Il progetto per via Ottaviano crea uno spazio urbano prevalentemente pedonale, in promiscuità con la circolazione del tram pubblico. La continuità di profilo del suolo stradale, privo di salti di quota, favorisce una maggiore accessibilità e trasforma il precedente spazio anonimo in una fluida piazza lineare. Inserti puntuali nella pavimentazione ospitano nuove alberature, sedute e luoghi di sosta, formando isole naturali, spazi di socialità e rigenerazione ambientale.
Il progetto trasforma la piazza antistante la Stazione Termini da attuale slargo stradale informe difficile da attraversare (e parcheggio più o meno abusivo) in un una piazza-giardino pubblica che ricuce gli edifici di epoche diverse che lo circondano. La riorganizzazione dei flussi e la riqualificazione dello spazio intendono restituire la piazza alla città, potenziandone l’accessibilità pedonale e migliorando la mobilità.
Il piccolo padiglione per il nuovo ufficio postale mobile vaticano coglie la sfida di installare un’architettura a servizio pubblico in una delle piazze più importanti al mondo. L’opera a impianto poligonale con sedici lati a spicchio è realizzata con un sistema prefabbricato per garantire velocità di costruzione e qualità controllata nell’installazione, ed è ideata per integrarsi rispettosamente ma in modo caratterizzato nel contesto, grazie all’impiego di materiali nobili e antichi (legno, bronzo e vetro). L'interno ospita la filatelia e l’ufficio postale assolvendo alla doppia funzione espositiva e di servizio. Pareti mobili realizzate con listelli verticali in legno consentono la flessibile configurazione degli spazi, punteggiati dagli arredi progettati da Amdl Circle per definire l’identità visiva di tutti gli Uffici Postali di Poste Italiane.
La storica area verde nel quartiere Ostiense è uno spazio triangolare prospiciente la Basilica di San Paolo fuori le Mura, una delle quattro basiliche giubilari della capitale. L’intervento di Land riprende e sviluppa ulteriormente il suo ridisegno avviato in occasione del Giubileo del 2000, volto a favorire la pedonalizzazione, l’ampliamento degli spazi verdi, la riorganizzazione degli accessi, il recupero del rapporto della Basilica con il suo ambiente. Il progetto comprende l’utilizzo di soluzioni ecocompatibili: materiali drenanti per migliorare il microclima e favorire la resilienza climatica, un design inclusivo per garantire l’accesso facilitato alla natura, diffuse opere di manutenzione, tra cui il ripristino e la pulitura delle pavimentazioni esistenti in travertino bianco romano e in graniglia.
L’area della Città dello Sport di Tor Vergata, abbandonata da quasi 14 anni e dominata dalla celebre Vela di Santiago Calatrava, alta circa 75 metri (la più grande opera incompiuta d’Italia), sarà riqualificata per il Giubileo della Gioventù grazie agli interventi di messa in sicurezza e valorizzazione promossi dall’Agenzia del Demanio. Il progetto prevede, al posto dell’incompiuto Palasport, una grande Arena per accogliere circa 8.000 persone, che servirà per l’evento conclusivo della celebrazione dell’Anno Santo. Concluso il Giubileo, lo spazio sarà destinato alle esigenze didattiche dell'Università di Tor Vergata mentre lo spazio sottostante la Vela sarà oggetto di un progetto di riforestazione e rigenerazione urbana sostenibile, focalizzato su benessere, ricerca e formazione.