Quibdó è un centro urbano in Colombia che si trova in una delle aree con più biodiversità al mondo. Nato come insediamento di popolazioni indigene, la città è adesso considerata una delle più grandi afropoli del Sud America. Il suo sviluppo urbano è legato alle vicine miniere di oro e platino, che ha portato nel tempo varie persone dai centri maggiori e alla stratificazione caotica della città. Quella di Quibdó è sostanzialmente una storia di sfruttamento colonialista.
Un particolare elemento architettonico è diventato una caratteristica unica di Quibdó: fogli di asfalto autoadesivo con superficie in alluminio, importati dalla Cina, ricoprono interi edifici, rendendoli lucenti e facendoli brillare al sole. Il materiale è usato perché capace di resistere alle condizioni climatiche estreme e mantenere all’interno degli edifici una temperatura costante.
Questa condizione urbana unica è al centro del progetto Shimmering Architecture, del fotografo statunitense Kurt Hollander: “in un territorio di metalli preziosi, tutto ciò che luccica è bello, e questo vale anche per gli edifici. Il loro rivestimento lucido è uno status symbol verticale. Banali strutture di cemento e mattoni sono trasformate in monumenti sexy e lucent che si distinguono dall'ambiente circostante,” racconta l’autore.