La sviluppo di case multigenerazionali è una questione che mette insieme progettazione, economia e ideali familiari. In molti paesi, come gli Stati Uniti, le case che ospitano più nuclei familiari sono quasi la normalità (una ricerca compiuta dal Pew Research Centre nel 2016 mostra che il 20% della popolazione vive in abitazioni di questo tipo), in Europa questo è un modello ancora una nicchia, ma che sta riscuotendo sempre più consensi.
In Europa, il numero di persone anziane e con necessità di assistenza sanitaria è in costante aumento, a differenza della popolazione giovane, cui a lavoro è richiesta una sempre maggiore flessibilità e mobilità, indebolendo strutture familiari e causando un crescente individualismo.
Ma in alcuni casi l'architettura può promuovere modelli alternativi di coesistenza tra giovani e anziani, dove l'assistenza all'infanzia, le attività quotidiane e le esigenze sanitarie sono condivise.
Ad Amsterdam, BETA – office for architecture & the city affronta la questione con un edificio su cinque livelli in grado di accogliere due nuclei familiari separati: una coppia giovane con figli, che già vivevano in città, e i genitori anziani che volevano tornare in prossimità dei servizi urbani.
Il nucleo di distribuzione centrale è l’elemento scultoreo che definisce gli spazi e diventa il cuore del progetto. Insieme alle scale è dotato anche di un ascensore che garantisce l’accessibilità a tutti i livelli della casa.
Le scale dividono la casa in due parti: le stanze rivolte verso nord, che affacciano su strada, sono ben compartimentate e definite, mentre quelle che affacciano a sud, a contatto con il giardino, sono aperte e flessibili.
Questa divisione è visibile anche nella composizione delle due prosepetti: il primo con regolari aperture quadrate su facciata nera, il secondo completamente aperto, con vetrate a tutta altezza e terrazze.
L’abitazione è composta da diversi miniappartamenti che possono configurarsi in modo diverso col tempo, seguendo l’evoluzione della famiglia multigenerazionale.