In pieno Antropocene, un pensiero non antropocentrico combinato con tecnologie d’avanguardia correntemente in sviluppo può porsi alla base del progetto urbano e stimolare la nostra sensibilità collettiva verso riflessioni trasversali tra discipline, materialità e regimi tecnologici differenti. Come se in qualche modo il Parliament of Things di Bruno Latour si arricchisse finalmente di una commissione operativa per l’ambiente costruito, questa è la posizione che anima il progetto Photo.Synth.Etica.
Photo.Synth.Etica. Una tenda urbana biodigitale
ecoLogicStudio ha concepito un sistema modulare che filtra CO2 e inquinanti attraverso colture di alghe installate sulle facciate degli edifici.
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- Giovanni Comoglio
- 23 novembre 2018
- Dublino
- ecoLogicStudio
- modulo verticale per esterni con azione di abbattimento dell'inquinamento
PhotoSynthEtica, Ecologic Studio, 2018. Dettaglio del modulo fotobioreattore. Foto:NAARO
PhotoSynthEtica, Ecologic Studio, 2018. Veduta della tenda installata al Printworks Building, Dublino. Foto:NAARO
PhotoSynthEtica, Ecologic Studio, 2018. Veduta della tenda installata al Printworks Building, Dublino. Foto:NAARO
PhotoSynthEtica, Ecologic Studio, 2018. Veduta della tenda installata al Printworks Building, Dublino. Foto:NAARO
Claudia Pasquero e Marco Poletto con PhotoSynthEtica, 2018. Foto:NAARO
PhotoSynthEtica, Ecologic Studio, 2018. Dettaglio del modulo fotobioreattore. Foto:NAARO
PhotoSynthEtica, Ecologic Studio, 2018. Veduta della tenda installata al Printworks Building, Dublino. Foto:NAARO
PhotoSynthEtica, Ecologic Studio, 2018. Veduta della tenda installata al Printworks Building, Dublino. Foto:NAARO
PhotoSynthEtica, Ecologic Studio, 2018. Veduta della tenda installata al Printworks Building, Dublino. Foto:NAARO
PhotoSynthEtica, Ecologic Studio, 2018. Veduta della tenda installata al Printworks Building, Dublino. Foto:NAARO
PhotoSynthEtica, Ecologic Studio, 2018. Prospetto. Courtesy Ecologic Studio
PhotoSynthEtica, Ecologic Studio, 2018. Dettaglio del fotobioreattore. Courtesy Ecologic Studio
Claudia Pasquero al Synthetic Landscape Lab dell’Università di Innsbruck. Foto: Andreas Friedle
Chlamydomonas nivalis, courtesy Synthetic Landscape Lab, Università di Innsbruck (Claudia Pasquero, Terezia Greskova, Maria Kupsova, Simon Posh)
Chlamydomonas nivalis, courtesy Synthetic Landscape Lab, Università di Innsbruck (Claudia Pasquero, Terezia Greskova, Maria Kupsova, Simon Posh)
Chlamydomonas nivalis in stock, courtesy Synthetic Landscape Lab, Università di Innsbruck (Claudia Pasquero, Terezia Greskova, Maria Kupsova, Simon Posh
Chlamydomonas nivalis in stock, courtesy Synthetic Landscape Lab, Università di Innsbruck (Claudia Pasquero, Terezia Greskova, Maria Kupsova, Simon Posh)
Chlamydomonas nivalis, superabsorber crystal, courtesy Synthetic Landscape Lab, Università di Innsbruck (Claudia Pasquero, Terezia Greskova, Maria Kupsova, Simon Posh)
Volvox aureus, courtesy Synthetic Landscape Lab, Università di Innsbruck (Claudia Pasquero, Terezia Greskova, Maria Kupsova, Simon Posh)
Photo.Synth.Etica, concepita dallo studio londinese di progettazione architettonica e urbana ecoLogicStudio, in un consorzio con Urban Morphogenesis Lab – UCL e Synthetic Landscapes Lab – University of Innsbruck, è stata presentata durante la settimana del Climate Innovation Summit 2018. Vera e propria “tenda urbana”, può catturare CO2 e agenti inquinanti dall’atmosfera e immagazzinarli in tempo reale: approssimativamente 1kg CO2 al giorno, l’equivalente dell’azione di 20 alberi ad alto fusto.
Progettato per l’integrazione in edifici sia nuovi che esistenti, il sistema si compone di moduli da 16,2 x 7 metri che funzionano come fotobioreattori — contenitori bioplastici progettati e customizzati digitalmente — che utilizzano la luce diurna per nutrire una serie di colture di microalghe, ed emettere una luminescenza nelle ore notturne.
L’aria dell’ambiente urbano entra, non filtrata, dal basso della facciata e risale in bolle naturalmente attraverso l’acqua contenuta all’interno dei fotobioreattori. L’anidride carbonica e gli inquinanti vengono catturati e immagazzinati dalle alghe, andando a far moltiplicare un quantitativo base di biomassa riutilizzabile. L’ossigeno prodotto per fotosintesi è poi immesso nell’aria esterna dalla sommità di ciascun modulo.
Il disegno a serpentina ottimizza il processo di isolamento del carbonio, e collabora al progetto di ecoLogicStudio di dare fisicità ad un parallelismo tra la monetizzazione di questo carbonio e le transazioni che avvengono tra le molecole, come affermano i due fondatori dello studio: “Il messaggio è quello di una convergenza spaziale, di una connettività tra il luogo di mercato finanziario del cyberspazio e le transazioni organiche molecolari nella biosfera”
- Photo.Synth.Etica
- ecoLogicStudio (Claudia Pasquero eMarco Poletto)
- Konstantinos Alexopoulos, Nico Aulitzky, Shlok Soni, Robert Staples, Chrysi Vrantsi, Chia Wei Yang; Strutture: Manja van de Worp (Nous Engineering, USA); Bioplastiche e produzione: James Woollard (Polythene, UK); Fornitura colture di micro-alghe: Dr. Fiona Moejes (Bantry Marine Research Station, Ireland)