Una chiarezza di intenti che tuttavia non tutti hanno interpretato allo stesso modo: nel numero di settembre abbiamo pubblicato una lettera di critica scritta dall’architetto Jan Kaplicky di Future Systems. “Ero convinto che la vostra rivista si occupasse di architettura, di design, di bellezza e della gente. Mi ha lasciato inorridito, sgomento, sdegnato e addolorato vedere 22 pagine e tre copertine di propaganda nordcoreana in Domus di giugno”, ha scritto Kaplicky.
Da tutto ciò è sorto spontaneo un interrogativo: una rivista internazionale di architettura come Domus può discutere il progetto visionario di un dittatore? Può essere utile oggi per chi si occupa di progettazione la comprensione delle più allucinanti distorsioni dell’architettura oltre che lo studio delle sue più straordinarie creazioni?
Provano a rispondere gli stessi Jan Kaplicky e Stefano Boeri domani a Londra (alle 19) in un interessante ‘faccia a faccia’ sull’argomento alla Serpentine Gallery in Hyde Park.
Partecipano al dibattito: la direttrice della Serpentine Julia Peyton-Jones, il regista israeliano Amos Gitai, Scott Lash, professore di sociologia, il fotografo Armin Linke, Deyan Sudjic, critico di architettura ed ex direttore di Domus, Brett Steele, direttore dell’AADRL Design Research Lab presso l’Architectural Association School of Architecture di Londra, l’architetto israeliano Eyal Weizman.
London - Gran Bretagna
Jan Kaplicky and Stefano Boeri debate Domus magazine initiative on North Korea
30.9.2005, h. 19
Serpentine Gallery Pavilion
http://www.serpentinegallery.org