“A un certo punto, durante la pandemia, ero rimasto solo io”, dice Alec Meeker, editore del Bushwick Daily. Siamo seduti all’aperto, al Farewell, un bar luminoso e accogliente, con un bel cortile sul retro, situato su una strada in leggera pendenza circondata da giganteschi murales, cosa perfettamente normale a Bushwick. Sono i primi giorni di agosto 2021, e il bar funge da sede temporanea del Bushwick Daily, una testata giornalistica online indipendente nata come blog culturale. Ha aperto 11 anni fa, durante un momento cruciale per il quartiere, quando gli artisti (e i soldi) hanno cominciato a circolare in questa zona. Bushwick è diventato rapidamente il nuovo epicentro delle arti a New York, con visitatori da tutto il mondo; Vogue nel 2014 lo definì uno dei 15 luoghi più cool del pianeta nel 2014 (ora le cose sono cambiate: una storia che vi abbiamo raccontato qui).
Se stai indagando su un posto, è sempre una buona mossa iniziare dai giornali locali. Al momento di questa conversazione, il team del BD contava tre membri, con Jackson Schroeder e Nicole Allen Viana che si erano recentemente uniti a Meeker. “La nostra missione è quella di riferire su ciò che sta accadendo nella comunità, e di collegare tutti a Brooklyn Nord con informazioni, dalle aperture di nuovi ristoranti a una nuova organizzazione di mutuo soccorso”, spiega l’editore del Bushwick Daily. Sottolinea che molte aree di New York sono poco servite per quanto riguarda le notizie locali.
Schroeder aggiunge che quando i media nazionali fanno reportage locali, “sono raccontati attraverso una lente nazionale”, e a causa di questo il racconto diventa rapidamente ansiogeno perché “niente sembra tangibile”. È diverso quando i reporter fanno parte della comunità locale: la gente qui sa chi sono quelli del Bushwick Daily, aggiunge, “e questo porta un diverso livello di fiducia”.
Bushwick e la pandemia
La pandemia ha colpito molto duramente qui a Bushwick. “Per mesi si sono visti solo camion dei traslochi”, racconta Allen Viana. “Molta gente se n’è andata e i negozi hanno chiuso. Come hanno fatto ovunque a New York, suppongo. La gente fuggiva dalle città, a Bushwick non è andata diversamente”. A quei tempi si sono anche viste cose che non ci si sarebbe mai immaginati, dice Meeker, ricordando i ristoranti che consegnavano pasti gratuiti ai lavoratori degli ospedali o alle persone bisognose.
Per mesi si vedevano solo i camion dei traslochi
Ma non siamo a Manhattan, aggiungono, la comunità della classe operaia è enorme qui e composta principalmente da immigrati. E molti di loro non se ne sono andati. Sono nate organizzazioni di mutuo soccorso per aiutare, e sono stati creati due frigoriferi di comunità per donare cibo a chi ne ha bisogno.
Il ruolo cruciale dell'aiuto reciproco
Sono gli ultimi giorni di Mario Cuomo come governatore dello stato di New York quando visito l’ufficio distrettuale del diciottesimo distretto del Senato dello Stato situato a Bushwick. La rappresentante di North Brooklyn Julia Salazar è ad Albany, per discutere il possibile impeachment - alla fine, Cuomo si dimetterà dalla sua carica il 10 agosto.
Isabel Anreus, direttore dei servizi agli elettori, fa gli onori di casa in sua assenza. Appesi alle pareti dell’ufficio, insieme ai ritratti istituzionali di Salazar, si possono individuare Frida Kahlo e Nelson Mandela, e altri che non riesco a riconoscere.
Prima che la pandemia colpisse, spiega Anreus, “i più grandi problemi costituzionali qui riguardavano la mancanza di sicurezza abitativa”. Un problema che esiste ancora. Ma le priorità sono cambiate.
“Abbiamo chiuso più di 3000 casi di disoccupazione di elettori che non hanno potuto ottenere i soldi di cui avevano bisogno, tanto gli arretrati erano dovuti”, spiega Anreus. Ma l’ufficio distribuisce anche maschenrie - per un totale di 10.000, finora - e disinfettante per le mani. “E abbiamo anche iniziato con la distribuzione di cibo”.
L’elezione di Julia Salazar ha suscitato molto interesse a livello nazionale per la sua affiliazione al DSA, Democratic Socialist of America. Anreus spiega che l’attivismo è una forte componente della vita della comunità locale e l’elezione di Salazar è l’espressione di un movimento dal basso. “In questa parte di Brooklyn molti elettori sono molto di sinistra, socialisti, al limite del comunismo”, dice.
Sono stato presentato ad Anreus dai ragazzi del Bushwick Daily, come parte di un tour attraverso i luoghi nevralgici di Bushwick che hanno gentilmente organizzato per me, e dopo gli uffici del senatore statale, la fermata successiva è stata… una pizzeria. Si tratta di Tony’s in Knickerbocker Avenue, un ristorante a conduzione familiare che svolge un ruolo importante per la comunità locale. Organizzando l’annuale parata del Puerto Rican Day, per esempio. “Ma ci piacerebbe fare anche un festival italiano”, dice Salvatore, il carismatico proprietario, indossando una mascherina nera che toglierà solo alla fine della nostra conversazione per scattare qualche foto davanti al ristorante.
In equilibrio tra eredità culturale e cambiamento
La storia della pizzeria Tony’s risale agli anni ’70, quando la zona era ancora principalmente italiana. Oggi Bushwick è, come lo definisce Salvatore, “un grande focolaio di culture, dove si cerca di accogliere tutti”.
Dall’altro lato, anche preservare la memoria è importante. “Gli italiani hanno iniziato ad andarsene dal quartiere negli anni ’70, quando la criminalità ha iniziato a essere un problema serio”, spiega, ricordando un periodo in cui le strade erano vuote dal tramonto all’alba.
Sappiamo quanto fosse dura sopravvivere
“Quando i miei genitori avevano finito di lavorare, correvamo a casa”, ricorda. Ci sono voluti quasi 40 anni per togliere dal quartiere le gang, le guerre di droga e la violenza, qui a Bushwick. “Sappiamo quanto è stato difficile sopravvivere”.
Prima di salutarci, Salvatore mi porta all’incrocio. Dall’altra parte c’è un nuovo ristorante Tony’s, pronto all’apertura, rimandata a causa della pandemia. Ma presto sarà inaugurato, annuncia. E un nuovo murale coprirà il muro sul lato opposto della strada. Il segno di un nuovo inizio per il quartiere.
La gentrificazione di Bushwick
Se la pandemia ha rallentato i drammatici cambiamenti dovuti alla gentrificazione, non li ha certo fermati, con Netflix che ha spostato i suoi studi a Bushwick, “qualcosa che nessuno sa quanto cambierà la zona”, dice Meeker. Già prima del Covid, aggiunge, la situazione era “calda”, con parecchia inflazione sugli affitti”.
Ovviamente, la vicina e gentrificatissima Williamsburg è il convitato di pietra della nostra conversazione, con i suoi “milionari e miliardari che si trasferiscono lì” a spese di trasformare l’area in una propaggine di Manhattan con solo boutique leggermente più hipster, e perdendo così tutto il suo carattere originale e anche la maggior parte dell’hype artistico dei primi anni 2000. “Ma una cosa che ho visto qui a Bushwick, è che la comunità è forte nel combattere per essere inclusa nei benefici portati denaro che arriva”, dice Meeker. Non si può impedire che New York cambi, ma i residenti di lunga data possono fare qualcosa per beneficiare dai cambiamenti.
Il ruolo del giornalismo locale
“Support local journalism”, supporta il giornalismo locale, è scritto ripetutamente sulla tote bag del Bushwick Daily, che tutti i membri del team usano con orgoglio in giro per il quartiere, esibendola come una sorta di distintivo. Meeker parla di una “missione più grande”, quella di salvare il giornalismo locale, ed è sicuro che l’approccio del Bushwick Daily dovrebbe essere visto come un esempio da altri.
“Stiamo creando un modello di business e un modo di fare giornalismo che può essere applicato in tutta New York e nel resto del paese”, dice, delineando la ricetta precisa che hanno trovato, che consiste in pochi precisi punti: “essere integrati con la comunità, non mettere un paywall e avere solo partnership e inserzionisti che credono in una filosofia basata sull’autenticità”. C’è un sistema di abbonamento mensile creato per i lettori che desiderano sostenere BD e un grande aiuto è arrivato dall’ufficio del sindaco con l’ordine esecutivo 47, per cui la metà di tutta la pubblicità di New York deve andare a pubblicazioni della città. “Quell’iniziativa è stata una delle cose che ha permesso al Bushwick Daily di superare la pandemia ed è certamente responsabile di aver salvato molto giornalismo locale qui in città”.
Il focus del BD rimane collegare le persone, le attività commerciali e i politici. “Bushwick è speciale”, dice Meeker, “ma penso anche che una pubblicazione di notizie locali permetta che accadano azioni straordinarie, perché cose straordinarie accadono ovunque, ma l’essenza umana è raccontare storie e avere una narrazione comune”.