DomusAir è espressione di Domus, che a sua volta appartiene alla galassia di Editoriale Domus, fondata nel lontano 1928 da Gianni Mazzocchi – una delle figure più straordinarie della cultura e della sua divulgazione del Novecento - su tre assi d’interpretazione della realtà. L’architettura e il design; la mobilità e la democratizzazione operata dalla rivoluzione dell’auto privata; il tempo libero e la qualità della cultura gastronomica. Temi verticali che si incrociano fra di loro orizzontalmente, costruendo una trama che prova a leggere il mondo tentando di attribuirgli un senso. In questo numero di DomusAir è di certo la mobilità a farla da padrone, perché rappresenta la dimensione che meglio spiega le logiche e le dinamiche di funzionamento di una società, descrivendone il sistema delle relazioni di potere ma anche la costruzione delle identità. Come è bene spiegato negli interventi che leggerete, la mobilità oggi rappresenta uno dei più grandi punti di forza degli organismi urbani, una struttura fisica ma anche immateriale che è al centro del dibattito sul presente e sul futuro perché ha al suo centro l’accessibilità, che rappresenta l’elemento qualificante e trasversale rispetto alle altre prospettive.
Il valore pubblico dei dati
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- Walter Mariotti
- 16 dicembre 2024
Quando parliamo di smart cities noi pensiamo che siano strumenti digitali d’avanguardia, sensori intelligenti applicati allo spazio urbano. Come è spiegato più avanti questo è in parte vero ma l’intelligenza e la furbizia di una città dipende in gran parte dalla finalità con la quale vengono utilizzati tali strumenti. In questo senso la mobilità è un vero banco di prova perché genera grandi quantità di dati ogni giorno. Qui c’è un primo punto critico, perché sebbene questi dati abbiano raggiunto una mole enorme, da poco si è iniziato a capire come raccoglierli, organizzarli e farli diventare informazioni utili per la comunità. Bisogna sempre ricordare infatti che da soli i dati non generano valore o significato, ma riescono a farlo solo a condizione di essere organizzati. I dati della mobilità non fanno eccezione, acquistando valore solo se vengono aggregati al fine di determinare un processo decisionale. Nelle nostre città, la cui piattaforma per la circolazione è un’intermediazione funzionale, cioè attori e processi dedicati a raccogliere dati, significarli in informazioni e metterli a disposizione della collettività è un elemento centrale e determinante. A questo elemento, ovviamente, si deve affiancare una legge, che garantisca che i dati raccolti tutelino la cittadinanza e pongano le basi per una società più trasparente e migliore. Il valore pubblico dei dati, dunque, soprattutto della circolazione di merci e persone, è più importante di quello privato. E in questo senso, nonostante la mobilità sia una variabile derivata da fattori multipli - tendenza insediativa, forma urbana, assetto socio-demografico, tradizione culturale -, essa è l’elemento decisivo abilitante per un futuro più ricco, coeso e inclusivo.