Sono in vendita i capi nati dall’inopinata collaborazione tra Adidas e Beate Karlsson, direttrice creativa e fondatrice di Avavav, brand svedese che mescola l’alta moda con forme eccentriche, elementi ironici e soluzioni audaci. Karlsson è partita dalla visita alla sede Adidas di Herzogenaurach per ripensare in un modo radicalmente diverso gli elementi iconici del brand, tra cui ovviamente la tripla striscia, ma, su tutti, il progetto più rappresentativo di questa inaspettata fusione è quello delle dita per sneakers.
Avavav ha creato delle dita per le Adidas
Apprezzatissime e sempre ben vendute, le scarpe Adidas Originals si trasformano in una “zampa” grazie a un elemento postmoderno progettato da Beate Karlsson.
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- La redazione di Domus
- 21 novembre 2024
Superfinger Superstar sneakers è il nome dall’eco postmoderno che il brand ha dato all’accessorio che, proprio come una lampada di Sottsass, rinuncia del tutto a pensare la struttura in chiave funzionale. L’oggetto in questione è una sorta di protesi coloratissima che, accoppiata ai modelli classici di Adidas Originals, come Stan Smiths e Gazelle, trasforma il piede una grande zampa a quattro dita.
L’accessorio si lega alla sneaker e si regola grazie a delle cinghie. Il guscio, questa sorta di guanto, è in pelle pieno fiore (lo strato più esterno della pelle dell’animale) con suola e intersuola e punta a conchiglia in gomma. Sul sito di Adidas è in vendita quello che per molti probabilmente diventerà un oggetto del desiderio, a 250€ (scarpa inclusa).
Superfinger Superstar sneakers è il nome dall’eco postmoderno che il brand ha dato all’accessorio che, proprio come una lampada di Sottsass, rinuncia del tutto a pensare la struttura in chiave funzionale.
Non è tutto: l’accessorio, se sganciato dalla scarpa, diventa una probabilmente impratica borsa le cui quattro dita permettono di sfruttare la loro forma allungata per inserire oggetti come un rossetto, un mascara o qualche sigaretta (tutto ciò di cui ha bisogno una fashion victim per passeggiare un martedì pomeriggio a Milano).
La lezione (e il successo) dei modelli Tabi di Maison Margiela è stata ereditata da Beate Karlsson che di quel design indimenticabile - ed effettivamente indimenticato - ha esasperato la forma: ci sono molte dita nelle sue collezioni.