Dreame, per una pulizia sempre più tecnologica

Il brand cinese presenta nuove innovazioni per i suoi elettrodomestici, specialmente a bordo dei suoi robot, sempre più smart ed efficaci.

Robot sempre più autonomi e potenti, capaci di superare gli ostacoli, mappare a fondo l’ambiente in cui si trovano, prima di tornare alla base. Che è autopulente: perché questo non è un film o uno scenario di guerra tecnologicamente avanzato, ma solo una parte di quanto presentato da Dreame, azienda cinese specializzata in dispositivi per la pulizia della casa, che ha nella sua lineup aspirapolvere wet e dry oltre a quelli robot, tosaerbe e anche un apprezzatissimo phon.

Succede a Ifa, la grande fiera berlinese del tech, in uno stand elegantissimo tutto nero e oro, grande quasi il triplo dei 200 metri quadrati dell’anno scorso, segno che Dreame ci crede. Del resto solo in Italia il comparto aspirapolveri tradizionali + robot vale spannometricamente 500 milioni di euro, ci spiega un esperto di settore, in Francia più del doppio, in Germania quasi. Ifa è anche l’occasione per presentare Mova, marchio spin off fortemente incentrato sulla robotica. Sul megaschermo del suo stand, Dreame presenta il grafico con la crescita esponenziale del marchio nel mercato europeo, una curva vertiginosa che ha per cappello una freccia, e la freccia punta in altissimo, come se potesse correre lungo l’asse delle ordinate all’infinito. La quota di mercato di Dreame nei robot pulenti supera il 40% in Germania e Svizzera e Polonia, sfiora in Italia, Francia e Austria a seguire. Dreame si sta prendendo l’Europa.

Il modello L40: Courtesy Dreame

Le tre novità tecnologiche che Dreame ha presentato a Ifa sono il nuovo ProLeap System per aggirare gli ostacoli, la navigazione VersaLift per pulire sotto i mobili e la nuova spazzola HyperStream che rimuove il 100% di peli e capelli. Lo fa con una presentazione dalla quale è facile intuire come in questo campo ci sia ancora tanto da fare. Alla fine della presentazione del nuovo robot flagship dell’azienda, il Dreame L40, sul grande schermo che incornicia la vivace presenza del giovane Ceo Yu Hao appare una schermata riassuntiva che ricorda quella usata da Apple durante il lancio dell’iPhone e dei suoi prodotti più rilevanti. Pare che si venda un robot ogni tre aspirapolveri “tradizionali”, oramai talmente tecnologici che con gli aspirapolveri di trent'anni fa sembrano di tutt’altro DNA, com’è il caso dell’H14 Pro, sempre presentato a Ifa da Dreame. Lo scenario è quello di una automazione progressiva e irreversibile, e di “usare la tecnologia per liberare le mani delle persone, così che possano focalizzarsi su attività più creative”, dice il Ceo.

“La nostra missione è migliorare la qualità della vita attraverso la tecnologia”, spiega a Domus il cofondatore Sean Chen, Managing Director WEU. “Ci concentriamo sullo sviluppo di prodotti che combinano tecnologia all'avanguardia con design pratico, rendendo la pulizia domestica più facile, efficiente e piacevole”. E sul tema dell’anno, l’Intelligenza Artificiale, dice che è cruciale per Dreame: “Determina quanto siano ‘intelligenti’ i nostri prodotti. Il nostro robot aspirapolvere può rilevare distanze, ostacoli e gradini e, in base a ciò che identifica, attiva diverse modalità”.

Fondata nel 2017 con la missione di irrompere nel mercato dei dispositivi per la pulizia domestica grazie a un alto tasso tecnologico, in meno di dieci anni Dreame ha conquistato quote rilevantissime del mercato globale e all’Ifa è tra i nomi più rappresentativi di quell’ondata di aziende cinesi che stanno ridefinendo il mercato dell’elettrodomestico.

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