Procreate, popolarissima app iPad per disegnare, dice no all’AI generativa

L’azienda afferma che non incorporerà mai la nuova tecnologia in nessuno dei suoi prodotti, perché preoccupata delle conseguenze per creativi ed artisti. E la sua base di utenza applaude la scelta.

Con una dichiarazione ufficiale pubblicata sul sito dell’azienda, gli sviluppatori della popolare applicazione di disegno per iPad Procreate hanno preso una posizione chiara contro l’uso dell'IA generativa nei software di grafica. Procreate ha anche promesso di non incorporare mai l'IA generativa in nessuno dei propri prodotti presenti o futuri. L'azienda afferma di non essere contraria a tutti i tipi di IA, sottolineando che l'apprendimento automatico, ad esempio, ha dei meriti e può aiutare gli artisti a essere più creativi e produttivi. 

“Siamo qui per gli esseri umani. Non stiamo inseguendo una tecnologia che rappresenta una minaccia morale per il nostro più grande gioiello: la creatività umana”, si legge sul sito di Procreate. “In questa corsa tecnologica, questo potrebbe renderci un'eccezione o farci sembrare a rischio di essere lasciati indietro. Ma noi vediamo questa strada meno battuta come la più eccitante e fruttuosa per la nostra comunità”.

La posizione controcorrente dell’azienda sull’AI generativa ha ricevuto il plauso di molti artisti su Twitter e altri canali sociali. Ci sono ancora aziende che al guadagno immediato e alle pressioni degli investitori preferiscono contrapporre credibilità e reputazione a lungo termine. Con una cosa da notare: sebbene sia chiaro che Procreate stia cavalcando il sentiment negativo sull'IA generativa condiviso dalla sua base di utenza, la posizione dell'azienda lascia sul tavolo la ghiotta opportunità di lucrare sull’uso a fini di training proprio dei dati di quegli stessi utenti. 

Siamo qui per gli esseri umani. Non stiamo inseguendo una tecnologia che rappresenta una minaccia morale per il nostro più grande gioiello: la creatività umana.

Figma, l'azienda che sviluppa la diffusa piattaforma di UI Design, ha suscitato una forti polemiche a giugno dopo aver annunciato una nuova funzione di AI generativa addestrata proprio sui dati raccolti dai file degli utenti. Oltre a far arrabbiare la propria community con un opt-in automatico al servizio, Figma ha attirato critiche diffuse in quanto i design prodotti dalla funzione AI spesso risultavano essere solo copie di UI già esistenti.

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