La moda va fortissimo in tv: 10 film e serie, dagli anni ‘80 a oggi

Il recentissimo boom di biografie dedicate al mondo della moda è solo la punta dell’iceberg di una relazione lunghissima, con alcune perle da riscoprire. 

Balenciaga, Chanel, Dior, Lagerfeld. Questi sono i nomi di couturier e designer protagonisti delle ultime serie televisive uscite nel 2024. Un numero così elevato e soprattutto in un tempo così ravvicinato non stupisce: l’interesse del cinema nei confronti della moda non è certo una novità, ma una tendenza ben diffusa. Il fashion system è stato spesso protagonista, spesso scenario e sottofondo, di moltissime produzioni cinematografiche che si divertivano a rappresentare la moda in varie sfaccettature, giocando con bizzarrie, caricature e miti comuni. 

Fino al secolo scorso, questo avveniva tramite la creazione di personaggi dal guardaroba personalizzato - realizzato da uno specifico designer - che hanno poi segnato la storia della cultura pop e della moda senza effettivamente parlare di queste, esempi lampanti sono Barbarella (1968) con Jane Fonda vestita Paco Rabanne durante l’apoteosi dello Space Age degli anni ‘60, o Richard Gere nelle vesti di Julian Kay per American Gigolo (1980), firmato Giorgio Armani. Questo sistema sarebbe cambiato all’esordio del nuovo millennio.
 


Era il 2006 quando Andy Sachs, una giovane Anne Hathaway, correva per le strade di New York cercando di svolgere le commissioni personali di Miranda Priestley, interpretata da Meryl Streep e chiaramente ispirata alla temutissima direttrice di Vogue America Anna Wintour in Il Diavolo Veste Prada. Il film cult, che rappresenta un momento di svolta e un modello da seguire per le produzioni cinematografiche a venire incentrate sulla moda, potrebbe essere destinato a tornare sugli schermi: sembra che Disney stia sviluppando un sequel che racconterà la storia di Miranda, costretta ad affrontare le sfide dovute al declino dei media cartacei e il trionfo della digitalizzazione. 

Il fashion system è stato spesso protagonista, spesso scenario e sottofondo, di moltissime produzioni cinematografiche che si divertivano a rappresentare la moda in varie sfaccettature.

Negli ultimi anni, i social media sono diventati un mezzo fondamentale ed efficace con il quale la moda ha costruito attorno a sé un’intrecciata mitologia, incuriosendo molti e spingendo il cinema non più a servirsi della moda come supporto, ma a omaggiarla tramite celebrazioni e documentari di grandi nomi, itinerari cronologici di griffe di moda, storie che permettessero uno scorcio su quel sistema tanto agognato quanto irraggiungibile che incuriosiva - e incuriosisce ancora oggi - tutti noi. Proprio per questo motivo, ormai il pubblico non si interessa alla moda solamente per i prodotti che può offrire, ma anche per tutte le storie che questa può raccontare.

Immagine di apertura: David Frankel, Il diavolo veste Prada, 2006

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