Balenciaga, Chanel, Dior, Lagerfeld. Questi sono i nomi di couturier e designer protagonisti delle ultime serie televisive uscite nel 2024. Un numero così elevato e soprattutto in un tempo così ravvicinato non stupisce: l’interesse del cinema nei confronti della moda non è certo una novità, ma una tendenza ben diffusa. Il fashion system è stato spesso protagonista, spesso scenario e sottofondo, di moltissime produzioni cinematografiche che si divertivano a rappresentare la moda in varie sfaccettature, giocando con bizzarrie, caricature e miti comuni.
La moda va fortissimo in tv: 10 film e serie, dagli anni ‘80 a oggi
Il recentissimo boom di biografie dedicate al mondo della moda è solo la punta dell’iceberg di una relazione lunghissima, con alcune perle da riscoprire.
Carlo Vanzina, Sotto il vestito niente, 1985
Robert Altman, Prêt-à-porter, 1994
David Frankel, Il diavolo veste Prada, 2006
Nicolas Winding Refn, The neon demon, 2016
Paul Thomas Anderson, Phantom thread, 2017
Ridley Scott, House of Gucci, 2021
Nick Green, Kingdom of dreams, 2022
Aitor Arregi, Jon Garaño, José Mari Goenaga, Cristobal Balenciaga, 2024
Todd A. Kessler, Helen Shaver, Julia Ducournau, Jeremy Podeswa, The new look, 2024
Jérôme Salle, Audrey Estrougo, Becoming Karl Lagerfeld, 2024
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- Pietro Di Carlo
- 24 luglio 2024
Fino al secolo scorso, questo avveniva tramite la creazione di personaggi dal guardaroba personalizzato - realizzato da uno specifico designer - che hanno poi segnato la storia della cultura pop e della moda senza effettivamente parlare di queste, esempi lampanti sono Barbarella (1968) con Jane Fonda vestita Paco Rabanne durante l’apoteosi dello Space Age degli anni ‘60, o Richard Gere nelle vesti di Julian Kay per American Gigolo (1980), firmato Giorgio Armani. Questo sistema sarebbe cambiato all’esordio del nuovo millennio.
Era il 2006 quando Andy Sachs, una giovane Anne Hathaway, correva per le strade di New York cercando di svolgere le commissioni personali di Miranda Priestley, interpretata da Meryl Streep e chiaramente ispirata alla temutissima direttrice di Vogue America Anna Wintour in Il Diavolo Veste Prada. Il film cult, che rappresenta un momento di svolta e un modello da seguire per le produzioni cinematografiche a venire incentrate sulla moda, potrebbe essere destinato a tornare sugli schermi: sembra che Disney stia sviluppando un sequel che racconterà la storia di Miranda, costretta ad affrontare le sfide dovute al declino dei media cartacei e il trionfo della digitalizzazione.
Il fashion system è stato spesso protagonista, spesso scenario e sottofondo, di moltissime produzioni cinematografiche che si divertivano a rappresentare la moda in varie sfaccettature.
Negli ultimi anni, i social media sono diventati un mezzo fondamentale ed efficace con il quale la moda ha costruito attorno a sé un’intrecciata mitologia, incuriosendo molti e spingendo il cinema non più a servirsi della moda come supporto, ma a omaggiarla tramite celebrazioni e documentari di grandi nomi, itinerari cronologici di griffe di moda, storie che permettessero uno scorcio su quel sistema tanto agognato quanto irraggiungibile che incuriosiva - e incuriosisce ancora oggi - tutti noi. Proprio per questo motivo, ormai il pubblico non si interessa alla moda solamente per i prodotti che può offrire, ma anche per tutte le storie che questa può raccontare.
Immagine di apertura: David Frankel, Il diavolo veste Prada, 2006

Diretto da Carlo Vanzina, un quadro della Milano degli anni ‘80: un giallo immerso nel mondo della moda che narra le vicende del park ranger Bob Crane, alla ricerca della sorella scomparsa, Jessica, un’emergente top model.
Commedia, drammatico e satirico, film americano ambientato durante la Fashion Week parigina. Il cast conta alcune delle celebrità internazionali più note dell’epoca, come Sophia Loren, Julia Roberts e Marcello Mastroianni.
È la realizzazione cinematografica dell’omonimo romanzo scritto da Lauren Weisberger, che parla di una giovane assistente al servizio di una intrattabile direttrice. Nonostante l’autrice stessa sia stata assistente personale di Anna Wintour, sulla quale verrà poi effettivamente costruito il personaggio di Miranda Priestley, la prefazione sembra confermare che ogni fatto narrato sia frutto di fantasia.
Un horror psicologico, racconta la storia dell’aspirante modella Jesse, interpretata da Elle Fanning, la cui bellezza e giovinezza procurano non pochi nemici all’interno del mondo della moda.
Un dramma romantico che si concentra sulla relazione tra Reynolds Woodcock, stilista londinese di haute couture negli anni ‘50, e una giovane cameriera, Alma Elson, destinata a diventare la sua musa ispiratrice.
Adattamento cinematografico dell’omonimo libro scritto da Sara Gay Forden, si incentra sulle vicende della famiglia Gucci, come la storia d’amore tra Patrizia Reggiani e Maurizio Gucci fino alle tragica morte di lui, ordita proprio da sua moglie. Il film omaggia anche Tom Ford, primo direttore creativo della storia, che lavorò per Gucci dal 1994 al 2004, famoso per aver rispolverato il brand attingendo al proprio archivio.
Una serie televisiva incentrata sui più influenti designer a cavallo tra i due millenni, i cosiddetti direttori creativi. Protagonisti sono John Galliano, Alexander McQueen, Marc Jacobs, Tom Ford.
Una docuserie prodotta da Disney+ che racconta della vita di uno dei couturier più significativi della moda dello scorso secolo, concentrandosi sul suo arrivo nella capitale francese e la successiva svolta della sua carriera.
Prende il nome dalle parole di Carmel Snow, storica direttrice di Harper’s Bazaar, che nel 1947 così aveva definito la prima collezione di Christian Dior. La serie si concentra proprio sulla rivalità tra quest’ultimo e Coco Chanel, che nel 1954 torna nel panorama della moda.
Una miniserie incentrata su colui che svolse brillantemente un lavoro che solo decenni dopo, con Tom Ford per Gucci, avrebbe preso il nome di direttore creativo. La storia si concentra sugli anni ‘60, quando Lagerfeld collaborava con Chloé.