La Wuling Bingo è una auto elettrica che costa solo 8000 dollari

La casa automobilistica cinese controllata da General Motors e Saic ha presentato la Bingo 2024, un’utilitaria elettrica con un prezzo base bassissimo.

Nel marzo 2024, la cinese Build Your Dreams (Byd) ha sconvolto il settore Ev in Cina con il lancio della Seagull, un Ev ultra-economico con prezzo di partenza di 9700 dollari (69.800 yuan). L’obiettivo dichiarato era quello di dare inizio a una “nuova era” di veicoli elettrici con prezzi inferiori a quelli delle auto a benzina.

Con 35mila unità vendute a maggio, la Seagull si è rivelata un successo senza precedenti.

La Bingo 2024 di Wuling

Wuling, una joint venture tra General Motors e SAIC, ha subito risposto a Byd con il lancio della nuova 2024 Bingo, un’elettrica compatta con un prezzo di partenza di circa 8.000 dollari (56.800 yuan). Il design dell'auto non è nuovo e il modello è un aggiornamento della Bingo 2023. In base alla configurazione della batteria, l'EV è disponibile in quattro modelli, con un'autonomia di 203, 333 o 410 km. Nonostante la riduzione del prezzo rispetto ai modelli precedenti, però, tutte le versioni sono ora dotate di ricarica ultraveloce in corrente continua.

Con 280mila unità vendute dal lancio di marzo 2023, la precedente edizione della Bingo è stata la seconda auto più venduta in Cina a maggio, subito dietro la Seagull. Il lancio e la scelta di prezzare così aggressivamente la nuova Bingo riflette lo slancio positivo del mercato dell’elettrico in Cina. Nel frattempo, in Europa, non abbiamo ancora assistito a una vera e propria spinta verso il low costo nel settore, con le aziende del Vecchio Continente che ancora faticano nel proporre auto elettriche davvero accessibili e capaci di competere con la comodità dei veicoli a benzina.

Le autorità europee per contro hanno invece imposto nuovi dazi sulle importazioni di EV cinesi nel tentativo di limitare l'afflusso di auto elettriche più economiche in un mercato stantio e in evidente difficoltà. Una scelta rischiosa, visto che le eventuali ritorsioni cinesi verso produttori europei di fascia alta rischiano di danneggiare i produttori nostrani più di quanto i dazi sull’import in Europa possano impensierire Byd, Wuling e le altre concorrenti asiatiche.

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