“9 principi con aneddoti multipli e suggerimenti utili per chi si crede creativo (ma sono poi gli altri a decretarlo)” recita il sottotitolo di AAAutoscatti, l’ultimo libro di Giulio Ceppi, architetto, designer e professore del Politecnico di Milano.
Attraverso una raccolta di aneddoti della sua vita privata e lavorativa, nove principi chiave nel lavoro di un progettista sono spiegati in prima persona: dall’autocontrollo all’autoapprendimento, Ceppi si serve delle proprie esperienze per costruire un dizionario autobiografico.
Racconta di quando ha subito un naufragio nel mare di Ostia da ragazzino, di quando ha chiesto a Elio (di Elio e Le Storie Tese) di spiegare ai suoi studenti il Futurismo, e di quando con un bagaglio pieno di quaderni e numeri di Domus è andato in giro in bicicletta per la Mongolia chiedendo ai bambini di fare dei disegni per lui.
“La mia prassi durante il viaggio è stata di chiedere ai bambini che incontravo nei villaggi e nei bivacchi di farmi un disegno […] scattando poi qualche foto con la rivista Domus e mappando i diversi materiali presenti in sito. Una sorta di documentazione in progress, con il solo inconveniente che avendo il primo bambino disegnato una casetta, delle montagne e le nostre biciclette, tutti i bambini a seguire hanno, automaticamente, disegnato una casetta, delle montagne e le nostre biciclette.”
Tra i progetti citati nella narrazione, Ceppi inserisce opere architettoniche e di design: l’Autogrill di Villoresi Est, collocato proprio di fronte all’iconico autogrill di Angelo Bianchetti del ’58 parzialmente demolito nel 2020, con il quale forma un portale d’accesso a nord-ovest di Milano, ma anche la definizione dei cosiddetti “oggetti esistibili”, cioè quei meta-oggetti che sono esistiti esclusivamente nelle campagne pubblicitarie, generati con Photoshop e prodotti nel nome di precise esigenze comunicative, diventati poi virali in tutto il mondo.