Il primo progetto di Oma a Detroit è stato aperto al pubblico a Little Village, un'iniziativa pensata per tutto il quartiere dai co-fondatori della Library Street Collective (LSC), Anthony e JJ Curis. Con un progetto guidato dal socio dello studio Jason Long, un ex panificio commerciale con magazzino annesso, complesso costruito nel 1900, è stato convertito in un centro artistico polifunzionale e in uno spazio pubblico. Il complesso di 2mila metri quadrati fa da nuova sede per due organizzazioni no-profit locali che si occupano di arte, Signal-Return e PASC (Progressive Arts Studio Collective), inoltre include anche circa 500 metri quadrati di atelier per artisti, gallerie e 370 metri quadrati di vendita al dettaglio creativa.
Oma ha trasformato un’area priva sia del tetto che di una parete di fondo in un cortile di circa 200 metri quadrati che fungerà da spazio comunitario accessibile, in cui si raccoglieranno tutte le attività pubbliche, partendo dallo stesso stato di degrado come nuova vita per il progetto.
Se le zone di produzione e gli atelier degli artisti creano una facciata interattiva e interessante su Amity Street, le gallerie si allineano al cortile per rafforzare il core pubblico dell’edificio. I servizi per il quartiere sono state organizzate sul lato opposto del cortile per consolidare le funzioni pubbliche lungo Kercheval Avenue.
Nell’edificio Nord, le porte e le finestre murate o sbarrate sono state riaperte, finestre estruse nelle gallerie diventano vere e proprie vetrine d’arte, e gli ex ingressi di carico-scarico creano grandi aperture negli spazi di produzione. Nell’edificio Sud, che presentava una vasta parete in calcestruzzo, sono stati praticati 1 353 fori nelle pareti, riempiti con blocchi di vetro cilindrici, per non perdere il suo effetto monolitico.
Questo campo di piccole perforazioni oltre a rivelare i movimenti all'interno dell’edificio trasforma l’edificio in una lanterna luminosa di notte.