Domus 1090 è in edicola

Il numero di Domus di maggio, curato da Norman Foster, esplora il futuro della mobilità.

Editoriale/ Il futuro della mobilità Nell’editoriale di maggio, il guest editor Norman Foster rievoca lo scenario di mobilità immaginato a metà del secolo scorso, evidenziando limiti e possibilità dei sistemi di spostamento attuali.

Testo Norman Foster

Saggi/ Passato Futuro L’epoca in cui le auto erano espressione di sogni e libertà è lontana. Preoccupazioni ambientali e nuove abitudini di mobilità hanno messo in crisi l’auto convenzionale, che è alla ricerca di un linguaggio visivo appropriato.

Testo Stephen Bayley

Saggi/ L’urbanizzazione e la sfida della mobilità La pianificazione integrata di urbanistica e trasporti, insieme alla facilità di accesso alle recenti innovazioni nelle modalità alternative di spostamento intraurbano, sono la chiave del successo.

Testo Thomas Stone

Saggi/ Un futuro urbano a misura di bambino Alienati dallo spazio urbano, i più giovani vengono minati nel loro benessere psicosociale. Le soluzioni per creare città eque e disponibili anche per loro sono già in fase di sperimentazione.

Testo Marco te Brömmelstroet e Jonne Silonsaari

Architettura/ Mad Architects, Jiaxing Train Station, Jiaxing, Cina Il primo progetto dello studio orientato alla mobilità si distanzia dai correnti modelli presenti in Cina e realizza un intervento a scala umana.

Testo Xiangning Li

Architettura/ Promenade Samuel-De Champlain Phase 3, Daoust Lestage Lizotte Stecker Architecture, Quebec, Canada Il progetto trasforma un tratto del lungofiume San Lorenzo con un passato industriale, consentendo ai cittadini di godere di un programma ricreativo e culturale.

Testo Leander Kalil

Architettura/VenhoevenCS architecture + urbanism, Ijboulevard Underwater Bike Parking, Amsterdam, Paesi Bassi Ad Amsterdam, un parcheggio per 4.000 biciclette sotto il livello dell’acqua si combina con la costruzione di aree pubbliche e spazi per la biodiversità.

Testo Kirsten Hannema

Architettura/ Ka Architecture Studio, Jahad Metro Plaza, Teheran, Iran Parte degli sforzi per pedonalizzare Teheran, il progetto degli spazi di una stazione della metropolitana lavora sulla dimensione locale dal punto di vista economico e sociale.

Testo Giulia Ricci

Architettura/ Daniel Statham Studio, Future Car Park, Hangzhou, Cina Fra sistemi automatizzati, spazi pubblici e per eventi, e un giardino pensile in copertura, la struttura si pone come modello per il parcheggio del futuro.

Testo Guanghui Din

Intervista/ Robin Chase, Per una mobilità a misura umana Il futuro è nella città densa e compatta, per questo va incoraggiato l’uso di mezzi di dimensioni adeguate rispetto a questo scenario ideale.

Intervista Norman Foster

Design/ Joachim Nordwall, Luvly O Una vettura elettrica supercompatta e leggera, tutta da montare. La minicar svedese propone un nuovo approccio costruttivo e invita a riconoscersi in uno stile di mobilità sostenibile.

Testo Alessandro Benetti

Design/ Benjamin Hubert, Layer, Croft System Il sistema a idrogeno ideato dalla start-up americana Croft potrebbe introdurre un modo interamente nuovo di viaggiare più a lungo, con un impatto minore.

Testo Mandi Keighran

Archivio/ Paul Jaray Dai dirigibili alle automobili, il lavoro del progettista viennese che fu pioniere dell’aerodinamica è stato riscoperto.

Testo Matthew Foreman

Foster on art/ Citroën Ds Quando la qualità è straordinariamente alta, un’automobile può diventare una scultura. Altrettanto vale per l’architettura, quando assume valore d’arte.

Testo Norman Foster

Intervista/ Kent Larson, Progettare una rete di comunità La costruzione di una mobilità davvero sostenibile passa per la ricerca di un equilibrio tra soluzioni tecnologiche – nuovi veicoli e sistemi – e di politica pubblica.

Intervista Norman Foster

Cover Story/ Il futuro della mobilità

Testo Edward Burtynsky

Diario. Arte Pubblica/ Made in Cloister, l’esperienza dell’arte accende i sensi

Testo Davide Vargas

Diario. Emerging territories/ I ricordi di Tirana

Testo Javier Arpa Fernández

Diario. Eventi/ Vento di cambiamenti? La Biennale d’arte di Diriyah

Testo Javier Arpa Fernández

Diario. Human design/ Giulia Foscari, una luce perenne per riflettere sulla crisi ambientale

Testo Paola Carimati

Diario. Grafica/ Il metodo aperto di Bruno Munari

Testo Francesco Franchi

Diario. Mnemosine/ Tamart, un sodalizio creativo che merita di essere riscoperto

Testo Cristina Moro

Diario. Punti di vista/ Il reale nell’immateriale: l’architettura dell’IA

Testo Giulia Ricci

Domus 1090 è un’esplorazione sul tema della mobilità che intercetta i primi studi sull’aerodinamica e le auto elettriche, fino alla relazione dei trasporti con l'ambiente costruito. “Da bambino, negli anni Quaranta e Cinquanta, ero ossessionato dal movimento e dalla velocità”, scrive Norman Foster nell’editoriale. Oggi, continua il guest editor 2024, le città sono cambiate poco, ma rimaniamo una società fortemente legata all’uso dell’automobile e all’espansione urbana, producendo “un elevato consumo di energia e un’alta impronta di carbonio”. Il futuro della mobilità è quindi connesso strettamente alla pianificazione urbana e alle infrastrutture.

I tre saggi espandono alcuni temi specifici, pensando a come la mobilità possa essere progettata per rendere le città più sostenibili ed eque. Stephen Bayley indaga l’immaginario legato all’automobile e la sua relazione con l’uomo. Quello che era un oggetto che esprimeva sogni e libertà, si è trasformato nel catalizzatore delle nostre preoccupazioni ambientali, facendo entrare in crisi l’auto convenzionale, che oggi è alla ricerca di un nuovo linguaggio visivo. Thomas Stone affronta il tema della pianificazione integrata di urbanistica e trasporti. Focale in una fase storica in cui l’incremento dell’urbanizzazione è un fenomeno globale, essa può rendere efficaci politiche lungimiranti e inclusive per la popolazione urbana, permettendo a tutti di muoversi. Marco te Brömmelstroet e Jonne Silonsaari ragionano attorno al tema della scarsità degli spazi che nelle città sono riservati ai bambini. Gli autori traggono spunto da una serie di casi-studio oggi in fase di sperimentazione.

La sezione Architettura raccoglie progetti di recente realizzazione in Cina, Canada, Paesi Bassi e Iran.
Xiangning Li scrive dell’ultimo lavoro di Mad Architects, che ha completato il suo primo progetto orientato alla mobilità nella città di Jiaxing. La stazione ferroviaria è pensata come un’infrastruttura che, da un lato, ricostruisce un dialogo con il passato, ripristinando la vecchia stazione di mattoni, mentre, dall’altro, ricuce e articola la relazione fra i due lati della stazione, creando nuovi e ampi spazi verdi. A Québec City, la terza fase di progetto della Promenade Samuel-De Champlain è disegnata da Daoust Lestage Lizotte Stecker architecture. Leander Kalil racconta di questo tratto del lungofiume San Lorenzo con un passato industriale, oggi riconvertito a luogo ricreativo per la città e i suoi abitanti. Ad Amsterdam, VenhoevenCS architecture + urbanism realizzano un parcheggio per 4.000 biciclette sotto il livello dell’acqua. Kirsten Hannema racconta che a questo programma si aggiunge la costruzione di aree pubbliche e spazi per la biodiversità. A Teheran, Ka Architecture Studio interviene sulla stazione della metropolitana di Meydan-e Jahad attraverso una serie di volte di mattoni, dando un’enfasi a una tipologia urbana che è stata scenario di forti scontri fra Governo e cittadini dopo la morte di Mahsa Amini nel 2022. Il progetto, scrive Giulia Ricci, è parte di uno sforzo più ampio di pedonalizzazione della capitale iraniana. Il Future Car Park di Daniel Statham Studio, a Hangzhou, viene descritto da Guanghui Ding come un tentativo di rivoluzionare la tipologia dell’autosilo. Il progetto comprende sistemi automatizzati per il parcheggio, spazi pubblici e per eventi, oltre a un giardino pensile in copertura.

Da bambino, negli anni Quaranta e Cinquanta, ero ossessionato dal movimento e dalla velocità.

Norman Foster

L’intervista di Norman Foster a Robin Chase, imprenditrice americana del settore dei trasporti, evidenzia come il futuro stia nella più sostenibile città compatta, dove ci muoveremo non con i Suv, ma con mezzi di dimensioni più adeguate e consumi più contenuti.

Nella sezione Design, Alessandro Benetti presenta Luvly O, minicar elettrica tutta da montare la cui infrastruttura tecnologica e i kit di sviluppo sono stati brevettati dall’azienda svedese Luvly. Un’auto che punta a essere commercializzata su scala mondiale, che “offre ai suoi clienti un godimento etico prima che estetico”. Mandi Keighran racconta del sistema a idrogeno Croft. Frutto della collaborazione fra la start-up americana Croft e lo studio Layer di Benjamin Hubert, potrebbe migliorare il nostro modo di viaggiare: con maggiore autonomia e minore impatto sull’ambiente.

Copertina Domus 1090, maggio 2024

In Archivio, Matthew Foreman scrive della riscoperta di un pioniere dell’aerodinamica, l’ingegnere viennese Paul Jaray. Per Foster sull’arte, l’architetto britannico sceglie la Citroën DS, storica e iconica automobile rimasta in produzione dal 1955 al 1975. In Book reviews, Luca Galofaro recensisce tre libri – di Henry Grabar, Thalia Verkande e Marco te Brömmelstroet, e Ben Goldfarb – che trattano della relazione fra ecologia e mobilità. In Postscript, Foster rilegge l’infrastruttura come collante urbano.

L’intervista di Norman Foster a Kent Larson, direttore di City Science al MIT Media Lab, si concentra sull’equilibrio fra soluzioni tecnologiche e politiche pubbliche come chiave per realizzare una mobilità sostenibile. Nella Cover story, il fotografo canadese Edward Burtynsky racconta lo scatto di copertina, che ha per oggetto lo stabilimento BYD del distretto nazionale dell’Alta Tecnologia di Changzhou, un importante impianto produttivo della Cina orientale.

Nella sezione Diario, Davide Vargas racconta della seconda edizione di Interaction Napoli, manifestazione di arte pubblica. Javier Arpa scrive, in Emerging Territories, della recente trasformazione urbana di Tirana, mentre in Eventi racconta della Biennale di arte contemporanea di Diriyah, in Arabia Saudita. In Human Design, Paola Carimati racconta della ricerca di Giulia Foscari, fondatrice di Una/Unless, per Criosfera, la lampada realizzata per Artemide. In Grafica, Francesco Franchi presenta il metodo aperto di Bruno Munari in occasione della mostra “Bruno Munari. Tutto” alla Fondazione Magnani Rocca (Parma, fino al 30 giugno). In Mnemosine, Cristina Moro introduce il sodalizio creativo alla radice del nuovo brand Tamart, lanciato alla Mdw, che mette in produzione gli oggetti progettati nella seconda metà del Novecento da Tamar de Shalit e Arthur Goldreich. In Punti di vista, Giulia Ricci coinvolge Sylvia Lavin, storica critica e teorica che insegna alla Princeton University, e Kate Crawford, docente ed esperta internazionale di intelligenza artificiale. La conversazione verte sulla necessità di ricostruire la dimensione fisica dell’IA che, a dispetto della sua apparente impalpabilità, ha grandi impatti in termini architettonici, sociali e ambientali.

Editoriale/ Il futuro della mobilità Testo Norman Foster

Nell’editoriale di maggio, il guest editor Norman Foster rievoca lo scenario di mobilità immaginato a metà del secolo scorso, evidenziando limiti e possibilità dei sistemi di spostamento attuali.

Saggi/ Passato Futuro Testo Stephen Bayley

L’epoca in cui le auto erano espressione di sogni e libertà è lontana. Preoccupazioni ambientali e nuove abitudini di mobilità hanno messo in crisi l’auto convenzionale, che è alla ricerca di un linguaggio visivo appropriato.

Saggi/ L’urbanizzazione e la sfida della mobilità Testo Thomas Stone

La pianificazione integrata di urbanistica e trasporti, insieme alla facilità di accesso alle recenti innovazioni nelle modalità alternative di spostamento intraurbano, sono la chiave del successo.

Saggi/ Un futuro urbano a misura di bambino Testo Marco te Brömmelstroet e Jonne Silonsaari

Alienati dallo spazio urbano, i più giovani vengono minati nel loro benessere psicosociale. Le soluzioni per creare città eque e disponibili anche per loro sono già in fase di sperimentazione.

Architettura/ Mad Architects, Jiaxing Train Station, Jiaxing, Cina Testo Xiangning Li

Il primo progetto dello studio orientato alla mobilità si distanzia dai correnti modelli presenti in Cina e realizza un intervento a scala umana.

Architettura/ Promenade Samuel-De Champlain Phase 3, Daoust Lestage Lizotte Stecker Architecture, Quebec, Canada Testo Leander Kalil

Il progetto trasforma un tratto del lungofiume San Lorenzo con un passato industriale, consentendo ai cittadini di godere di un programma ricreativo e culturale.

Architettura/VenhoevenCS architecture + urbanism, Ijboulevard Underwater Bike Parking, Amsterdam, Paesi Bassi Testo Kirsten Hannema

Ad Amsterdam, un parcheggio per 4.000 biciclette sotto il livello dell’acqua si combina con la costruzione di aree pubbliche e spazi per la biodiversità.

Architettura/ Ka Architecture Studio, Jahad Metro Plaza, Teheran, Iran Testo Giulia Ricci

Parte degli sforzi per pedonalizzare Teheran, il progetto degli spazi di una stazione della metropolitana lavora sulla dimensione locale dal punto di vista economico e sociale.

Architettura/ Daniel Statham Studio, Future Car Park, Hangzhou, Cina Testo Guanghui Din

Fra sistemi automatizzati, spazi pubblici e per eventi, e un giardino pensile in copertura, la struttura si pone come modello per il parcheggio del futuro.

Intervista/ Robin Chase, Per una mobilità a misura umana Intervista Norman Foster

Il futuro è nella città densa e compatta, per questo va incoraggiato l’uso di mezzi di dimensioni adeguate rispetto a questo scenario ideale.

Design/ Joachim Nordwall, Luvly O Testo Alessandro Benetti

Una vettura elettrica supercompatta e leggera, tutta da montare. La minicar svedese propone un nuovo approccio costruttivo e invita a riconoscersi in uno stile di mobilità sostenibile.

Design/ Benjamin Hubert, Layer, Croft System Testo Mandi Keighran

Il sistema a idrogeno ideato dalla start-up americana Croft potrebbe introdurre un modo interamente nuovo di viaggiare più a lungo, con un impatto minore.

Archivio/ Paul Jaray Testo Matthew Foreman

Dai dirigibili alle automobili, il lavoro del progettista viennese che fu pioniere dell’aerodinamica è stato riscoperto.

Foster on art/ Citroën Ds Testo Norman Foster

Quando la qualità è straordinariamente alta, un’automobile può diventare una scultura. Altrettanto vale per l’architettura, quando assume valore d’arte.

Intervista/ Kent Larson, Progettare una rete di comunità Intervista Norman Foster

La costruzione di una mobilità davvero sostenibile passa per la ricerca di un equilibrio tra soluzioni tecnologiche – nuovi veicoli e sistemi – e di politica pubblica.

Cover Story/ Il futuro della mobilità Testo Edward Burtynsky

Diario. Arte Pubblica/ Made in Cloister, l’esperienza dell’arte accende i sensi Testo Davide Vargas

Diario. Emerging territories/ I ricordi di Tirana Testo Javier Arpa Fernández

Diario. Eventi/ Vento di cambiamenti? La Biennale d’arte di Diriyah Testo Javier Arpa Fernández

Diario. Human design/ Giulia Foscari, una luce perenne per riflettere sulla crisi ambientale Testo Paola Carimati

Diario. Grafica/ Il metodo aperto di Bruno Munari Testo Francesco Franchi

Diario. Mnemosine/ Tamart, un sodalizio creativo che merita di essere riscoperto Testo Cristina Moro

Diario. Punti di vista/ Il reale nell’immateriale: l’architettura dell’IA Testo Giulia Ricci