L’anno cinematografico non inizia a gennaio, insieme a quello civile, ma a maggio, con il festival di Cannes. È lì che si vedono in anteprima una buona fetta dei film più attesi del circuito indipendente e autoriale che poi caratterizzeranno le distribuzioni dei 12 mesi seguenti, le discussioni e il ciclo di ascese e cadute di nuove e vecchie star (l’altro momento cruciale, la Pasqua dell’anno cinematografico, è a inizio settembre con la Mostra del cinema di Venezia). E se la qualità e la riuscita di Cannes sono indicatori di come sarà la stagione (no, non lo sono, ma sarebbe bello se lo fossero), il 2023 sarà un’ottima annata.
Marginalizzati i film più spenti, banali e ripetitivi, e invece messi al centro quelli più dinamici ed esplosivi, pieni di novità, in questa edizione di Cannes anche i grandi maestri non hanno portato come spesso capita la ripetizione delle loro caratteristiche più note ma qualcosa di un po’ diverso.
In questo contesto abbiamo visto anche molti film che avevano al centro il design e l’architettura, mai in modi banali e anzi cercando di sfruttarne le potenzialità visive o narrative.