A Tulsa, in Oklahoma, è stata messa in vendita Westhope, una delle case più belle di Frank Lloyd Wright, nonché l’unica fuori dalla California a fare uso del sistema costruttivo – ideato dallo stesso architetto – dei “textile block”.
La casa su due piani – costruita nel 1929 per il cugino di Wright, editore del Tulsa Tribune Richard Lloyd Jones – è inoltre caratterizzata dall’uso massivo del vetro – visionario per l’epoca – con ben 5200 lastre. Inoltre è tra le più grandi del grande architetto, con una superficie di quasi 1000 metri quadrati a cui si aggiungono più di 6mila metri quadrati, con piscina. Il piano terra, a pianta aperta e in osmosi con lo spazio esterno, ospita il soggiorno, con una vasta area di ricevimento e la sala da pranzo; mentre al piano superiore ci sono cinque camere da letto.
Westhope è conosciuta anche per essere stata oggetto di uno degli aneddoti più rappresentativi legati a Wright. Quando infatti Richard lo chiamò nel bel mezzo di un temporale lamentandosi perché dal soffitto gli pioveva acqua sulla scrivania, Wright gli rispose: “E perché non la sposti?”. Al che, la moglie di Richard, Georgia, concluse con un altra frase passata alla storia tra gli amanti dell’architettura: “È quel che succede quando lasci un’opera d’arte sotto le intemperie”. Da allora, comunque, il problema è stato risolto, anche perché Stuart Price, che ha acquistato la casa nel 2021, ha fatto importanti lavori di restauro, rifacendo de guaine sul tetto e sistemando anche i textile block rovinati. E oggi la casa è in vendita per 7,9 milioni di dollari.