Scolpire il marmo è un'attività faticosa e in parte rischiosa. O almeno così era prima dell'avvento dei bracci robotici che fanno il lavoro sporco e sono in grado di riprodurre statue e sculture partendo da modelli e scansioni 3D.
Un esempio di questa new wave di scultori robotici si chiama Robotor ed è in uso a Massa Carrara, in Italia, presso lo studio d'arte contemporanea TorArt di Filippo Tincolini e Giacomo Massari.
Dopo aver analizzato il materiale da scolpire, Robotor è in grado di riprodurre una statua dall'inizio alla fine basandosi solo su un modello 3D. Non solo, grazie alla possibilità di interagire con la macchina durante il processo di scultura, gli utenti più avanzati possono comandare il braccio robotico e di fatto creare un’esperienza di creazione artistica “aumentata” grazie al digitale.
Secondo Massari e Tincolini, Robotor ha trasformato la scultura da un'esperienza fatta di "pietre scheggiate, scalpelli e polvere" in una in cui "scansioni e modelli 3D” giocano un ruolo centrale.
"È nel cuore del distretto estrattivo di Carrara, lo stesso che produceva il pregiato marmo con cui Michelangelo scolpiva le sue statue", scrivono i due cofondatori, "che la nostra azienda ha sviluppato una soluzione avanzata che si basa sulla ricerca e sull'interazione tra arte, territorio, tradizione e tecnologia".
Il firmware OR-OS personalizzato di TorArt consente la programmazione in tempo reale del robot ed è stato sviluppato esplicitamente per comandare Robotor durante il processo di scultura. Sebbene la macchina riduca i tempi di scultura e l'impegno umano richiesto, richiede comunque un numero considerevole di ore per completare e lucidare una statua. Per realizzare una copia della Tersicore di Antonio Canova mostrata nei video promozionali dell'azienda, ad esempio, Robotor ha dovuto lavorare il blocco di Bianco Carrara per circa dodici giorni.
Per realizzare la Tersicore, Canova realizzò prima un modello in gesso della statua e successivamente scolpì il marmo trasferendo le proporzioni con un compasso.
In un certo senso, il processo iniziale per scolpire una statua, oggi, non è molto diverso. L'unica differenza è che, invece di utilizzare una squadra di assistenti e apprendisti per completare il lavoro pesante, i Canova del XXI secolo possono creare il modello in 3D sui propri computer e demandare il lavoro pesante a uno scalpellino robotico.