Zaha Hadid Architects (ZHA) ha fatto parte della delegazione che ha rappresentato la città ucraina di Odessa alla 171esima assemblea generale del Bureau International des Expositions a Parigi per presentare la candidatura di Odessa all'Expo 2030.
Lo studio di architettura ha proposto un masterplan con quattro padiglioni centrali, che potranno essere smantellati al termine dell’esposizione e riutilizzati come nuovi edifici comunali, evitando sprechi e riducendo l’impatto antropico sulla natura. Le strutture, infatti, potranno essere completamente rimosse e le zone acquitrinose del sito ripristinate e integrate nel nuovo eco-parco costiero, vicino al centro della città.
L'idea è che Odessa Expo 2030 possa offrire anche ai Paesi partecipanti un kit di costruzione, con un sistema modulare e flessibile per assemblare ogni padiglione. Introducendo questo strumento di configurazione digitale, i padiglioni potranno essere realizzati in modo rapido ed economico dalla catena produttiva locale. Inoltre, i vari moduli saranno progettati per adattarsi alle chiatte che trasportano le merci sul Mar Nero, il Mar d’Azov e il Dnipro. Ogni padiglione potrà quindi essere installato, smontato, spedito, e reinstallato molto facilmente e alla fine dell’esposizione le varie nazioni potranno scegliere se donare o meno il loro padiglione all’Ucraina, affinché venga riutilizzo come asilo, clinica, scuola e spazio di lavoro.
Il progetto ridurrà anche l’uso di calcestruzzo – facendo ampio uso di materiali recuperati da edifici danneggiati e demoliti nel sud dell’Ucraina – e integrerà nella progettazione dei padiglioni fonti di energia rinnovabile, come pannelli fotovoltaici sui tetti e turbine eoliche, in grado di dar vita a un sito energicamente efficiente, in grado di fornire anche energia anche alla comunità circostante.