Il concorso internazionale di progettazione per la creazione de Il Bosco della Musica, la seconda sede del Conservatorio Verdi di Milano, ha un gruppo vincitore. La soluzione dello studio torinese Settanta7 prevede di occupare il terreno ex Redaelli, a Rogoredo, nella periferia sud-ovest della città, con un complesso che mette a sistema tutte le risorse dell’area, potenziandone attrattiva e connessione al contesto urbano.
A distanza crescente dall’allineamento di autostrada e ferrovia, saranno collocati un auditorium in due blocchi (uno più opaco mosaicato, uno trasparente), la scuola di musica elettronica ospitata nella mezzaluna recuperata dell’ex edificio chimici di Enrico Griffini e una residenza da 195 posti.
Centro della strategia a scala urbana è l’attivazione di dinamiche di inclusività e accoglienza, garantite tanto dalle nuove funzioni (attività culturali, formazione, servizi) quanto dalle forme dell’architettura e dell’urban design, con un impianto aperto a padiglioni – che riprendono le forme curve dell’edificio chimici preesistente – e nel quale si innestano piazze, percorsi pedonali e mobilità leggera. Una soluzione che ha un particolare valore nell'area di Rogoredo, che si può annoverare tra quelle non ancora gentrificate della città di Milano.
I valori chiave individuati per la costruzione di un intervento così delicato sono quelli di durabilità e sostenibilità, integrando la vegetazione circostante, costruendo in metallo e legno strutturale Xlam, adottando nuove essenze autoctone, e soluzioni che incrementino la permeabilità del suolo e la riduzione dell’effetto isola di calore.