Nel quadro di una ripresa armoniosa dal decennio di crisi che la Grecia ha attraversato, la Stavros Niarchos Foundation ha lanciato nel 2017 un programma di sostegno al Sistema Sanitario Nazionale che punta a non lasciare indietro, rispetto al miglioramento dei servizi, le regioni meno centrali. La risposta che Renzo Piano Building Workshop ha dato a questo appello vuole essere un’antologia di principi ispiratori per questa ripresa.
Piano sta realizzando, con completamento previsto nel 2025 per un investimento di circa 750 milioni di dollari, tre strutture sul territorio: l’ospedale pediatrico universitario di Thessaloniki (Salonicco), e gli ospedali generali di Sparta e Komotini.
Ad accomunare i tre progetti, una visione olistica della sostenibilità non come semplice stile ma come programma di prestazioni, e di esperienza per tutti gli utenti del percorso di cura e di ricerca: chi viene curato, chi assiste, chi lavora. La natura ha un ruolo cruciale in questa visione di architettura, come già lo aveva in antichità nei templi di guarigione dedicati ad Asclepio, dio della medicina: l’inserimento delle strutture nel paesaggio, la continuità degli spazi interni con parchi, vegetazione e “healing gardens” aperti, compongono progetti che sono strutturati da principi di un design biofilico, dall’idea di natura come parte integrante del percorso terapeutico.
Concepito come un campus, l'Ospedale Pediatrico Universitario di Thessaloniki fornirà servizi pediatrici secondari e terziari a livello locale e servizi di salute mentale per bambini e adolescenti a livello nazionale, raggruppati in un edificio principale a due maniche. Comprenderà anche un Centro di ricerca con laboratori e spazi per la formazione destinati alla Facoltà di medicina. Il progetto mostra un'attenzione particolare all'esperienza globale dell'utente, costruita su un profondo rapporto con la natura - con spazi interni caratterizzati da connessioni trasparenti e permeabili verso un parco circostante, una forma che vuole incoraggiare il dialogo e il sostegno - e sulla necessità di prossimità e interazione tra gli utenti (per ogni letto clinico di degenza è previsto un letto supplementare).
Sia l'Ospedale Generale di Sparta sia quello di Komotini sono edifici modulari che interagiscono con il paesaggio circostante.
A Sparta, un unico volume a tre piani di circa 115 metri sarà collocato parallelamente al prospiciente ospedale attuale, con funzioni mediche di supporto disposte su tre ulteriori livelli interrati (appoggiati al pendio della collina, permettendo di volgersi verso la valle in direzione della città), un dipartimento di salute mentale con giardino e accesso dedicato, e “giardini terapeutici” multisensoriali per la riabilitazione di pazienti con disabilità sensoriali.
Anche l'ospedale di Komotini è un edificio a tre piani, che arriva alla stessa altezza delle chiome di un parco circostante da 70.000 metri quadrati, dove il livello 0 è schermato dal verde e dal profilo del sito, dando il senso di una scala più compatta e domestica.
Con la sostenibilità come valore chiave della progettazione - che si traduce nella riduzione dei consumi energetici, nel riciclo dei materiali, e anche nella produzione in situ di energia - sono state scelte soluzioni come la costruzione in legno (legno lamellare per gli orizzontamenti, le colonne e le travi, facciata in legno), celle fotovoltaiche sul tetto, 30 km di pozzi geotermici che forniscono il 100% del riscaldamento e parte del raffreddamento, orientando il progetto verso un’ottica carbon-zero-ready, con un obiettivo di certificazione LEED Platinum.