Il numero di luglio-agosto di Domus 1070 si concentra sulla possibilità dell’architettura contemporanea di poter modificare il passato, o meno. Il Guest Editor 2022 Jean Nouvel nel suo Editoriale racconta di una nuova tendenza per l’architettura: prolungare la vita degli edifici intrecciando l’esistente con le nuove invenzioni, come Viollet-le-Duc. “L’architettura coglierà queste occasioni di osmosi per provare di essere ancora capace di sorprendere, inventare e accogliere testimonianze d’epoca?”
Domus 1070 è in edicola, un numero dedicato al diritto di modificare il passato
Il magazine di luglio e agosto si focalizza sulla possibilità di modificare il passato attraverso l’architettura, con un approfondimento sull’opera del duo Neri&Hu. Sfoglia la gallery per scoprire i contenuti della rivista.
Testo Jean Nouvel. Foto Stefan Altenburger. Courtesy of Galerie Eva Presenhuber, Zurich. © Urs Fischer
Testo Jorge Otero-Pailos. Foto Marco Cappelletti. Courtesy of La Biennale di Venezia
Testo Laura Fregolent. Foto courtesy of UNA studio © Melania dalle Grave, DSL studio
Testo Sarah M. Whiting. Foto Jiaxi Yang & Zhu Zhe
Testo Neri&Hu. Foto Chen Hao
Testo Neri&Hu. Foto Pedro Pegenaute
Testo Neri&Hu. Foto
Testo Neri&Hu. Foto Chen Hao
Testo MVRDV. Foto © Ossip van Duivenbode
Testo Sou Fujimoto Architects. Foto Katsumasa Tanaka
Testo Alessandro Benetti. Foto Iwan Baan
Testo Serge Schoemaker Architects. Foto MWA Hart Nibbrig
Testo Anty Pansera. Foto Zhang Zhizhou. Courtesy of Gaetano Pesce office and Design Society
Testo Olivier Schmitt. Foto Michael Moran. Courtesy of Frederick Fisher and Partners
Testo Alessandro Benetti. Foto © IART
Testo Elena Sommariva. Foto Giaime Meloni
Testo Cecilia Fabiani. Foto Enrico Fiorese
Testo Giulia RIcci. Foto Francesca Iovene
Testo Antonio Armano
Testo Walter Mariotti. Foto UNStudio
Testo UNStudio. Foto UNStudio
Testo WSP / HOK. Foto WSP / HOK
Testo Arne Lijbers
Testo Bianca Pischetola. Foto MaaS
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- La redazione di Domus
- 07 luglio 2022
Segue nei Saggi Jorge Otero-Pailos, docente e direttore del corso di Historic Preservation presso il GSAPP della Columbia University, il quale scrive della necessità di pensare il progetto architettonico anche attraverso il ciclo di vita dei suoi componenti: un modo di creare significato ricollocando i materiali attraverso lo spazio e il tempo. A seguire, l’architetta Laura Fregolent riflette sulla pressione esercitata dal turismo su Venezia, ma anche sui principali centri storici italiani ed europei, ha risvolti pesanti sul tessuto fisico e sociale delle città.
La prima parte della sezione Architettura è dedicata all’opera di Neri&Hu. Lo studio di Shanghai rivela una grande maestria nel lavorare con proporzioni, superfici, texture e dettagli, rifuggendo la retorica della forma. Tra i loro progetti vediamo in rassegna The Waterhouse at South Bund, a Shanghai, riuso di un ex edificio militare usato dall’esercito giapponese negli anni Trenta. Segue Fuzhou Teahouse, una casa del tè immaginata come un edificio che poggia su una roccia. The Chuan Malt Whisky Distillery 30, a Shenzhen, invece, è il progetto per una distilleria per il primo whisky prodotto in Cina da Pernod Ricard. Chiude la sequenza Nantou City Guesthouse 28, una pensione con 11 camere nella città di Nantou.
Continua la sezione il progetto Rotterdam Rooftop Walk firmato MVRDV a Rotterdam. Realizzato per il Rotterdam Architecture Month, il percorso sospeso richiama l’attenzione sui tetti urbani e sul loro potenziale come spazio pubblico. Il Shiroiya Hotel di Sou Fujimoto Architects è invece parte del recupero del centro cittadino, l’intervento ha l’obiettivo di ristrutturare e ampliare l’albergo esistente. SO–IL e Freaks Architecture presentano una grande superficie ondulata di cemento colato in situ accorpa tre edifici di un’antica vetreria dismessa. Infine Serge Schoemaker ci parla dell’intervento di recupero del forte militare nei pressi della cittadina olandese di Hoofddorp.
Le pagine dedicate al Design sono incentrate sull’opera del designer italiano Gaetano Pesce. La storica e critica del design Anty Pansera, scrive come, da vero pioniere, Pesce si è indirizzato verso il design come forma d’arte sempre attenta alle problematiche sociali. A raccontare il suo approccio è un’importante personale dedicata al suo lavoro, itinerante nei principali musei cinesi. Chiude il numero una riflessione finale del giornalista, ex redattore d’arte e critico teatrale di Le Monde, Olivier Schmitt. Nello scritto analizza la catena di comando che governa ovunque l’edilizia, affermando poi che “gli edifici di domani devono anche appartenere a tutti noi: a chi è sensibile al bello, al giusto, all’utile, al durevole”.
Il Diario di questo mese, pagine dedicate all’attualità, è aperto dalla sezione Punti di vista, dove la curatrice Jane Withers e la ingegnera Lydia Kallipoliti discutono delle visioni alternative che la progettazione sta generando per far fronte ai cambiamenti climatici. Segue il nuovo Novartis Pavilion di Michele De Lucchi: un guscio metallico rivestito di 10.000 celle fotovoltaiche organiche. Lo studio Piovenefabi disegna il nuovo showroom Camper a Roma ricca di riferimenti, ci sono infatti un po’ di Sottsass, Archizoom e David Hockney e, poi, c’è l’architettura barocca della vicina piazza di Spagna. Andrea Bajani ci parla dell’appartamento dove ha scritto il suo romanzo Ogni promessa, scritto in una casa in prestito a picco sul mare diventa il “faro per una scrittura in burrasca”. Infine il direttore editoriale Walter Mariotti dialoga con Mike Meiré, co-fondatore della società di produzione culturale Neo Noto per promuovere la collaborazione tra artisti e aziende.
In allegato a questo doppio numero, il quinto numero di DomusAir, uno speciale dedicato interamente a trasporti e le connessioni dell’era post-covid. Il focus del numero è “Connessioni digitali. Andare oltre l'infrastruttura fisica” e si suddivide in 5 sezioni: Hot Tips, temi, idee e persone in prima linea sul campo dei trasporti e dell’aviazione; Projects, i progetti in corso di stazioni, aeroporti e ponti nel mondo; Technology, ovvero l’innovazione digitale come motore del cambiamento, tra droni e treni alimentati ad idrogeno; Sustainability, sull’impatto globale delle interconnessioni; e infine Take Off, un saggio di Giulio De Carli sulla realizzazione delle infrastrutture del futuro.
Nell’editoriale di Domus 1070, il guest editor racconta di una nuova tendenza per l’architettura: prolungare la vita degli edifici intrecciando l’esistente con le nuove invenzioni, come Viollet-le-Duc.
Docente e direttore del corso di Historic Preservation presso il GSAPP della Columbia University, Jorge Otero-Pailos scrive della necessità di pensare il progetto architettonico anche attraverso il ciclo di vita dei suoi componenti: un modo di creare significato ricollocando i materiali attraverso lo spazio e il tempo.
L’architetta Laura Fregolent riflette sulla pressione esercitata dal turismo su Venezia, ma anche sui principali centri storici italiani ed europei, ha risvolti pesanti sul tessuto fisico e sociale delle città.
Quando la sfida è il confronto con l’esistente, lo studio di Shanghai rivela una grande maestria nel lavorare con proporzioni, superfici, texture e dettagli, rifuggendo la retorica della forma.
Immaginata come un edificio che poggia su una roccia, la casa del tè sorge su una base di calcestruzzo battuto, mentre l’ampio tetto di rame riprende la linea della copertura della costruzione che racchiude.
Un ex edificio militare usato dall’esercito giapponese negli anni Trenta, dove il vero sforzo in questo progetto è stato contenere l’intervento di restauro e resistere all’impulso di correggere ogni difetto.
Tre anni lo studio ha vinto il concorso di progettazione, accettando la sfida di progettare una distilleria per il primo whisky prodotto in Cina da Pernod Ricard. Delimitato su tre lati da un torrente, il sito esemplifica il concetto cinese di dualità degli elementi naturali.
Nel villaggio urbano (cheng-zhong- cun) i resti preindustriali si annidano dentro un tessuto metropolitano apparentemente moderno. La città di Nantou, dove si trova questa pensione con 11 camere, ne è un esempio. Il progetto sceglie come fonte d’ispirazione la vita quotidiana dei vicoli della città.
Realizzato per il Rotterdam Architecture Month, il percorso sospeso richiama l’attenzione sui tetti urbani e sul loro potenziale come spazio pubblico.
Parte del recupero del centro cittadino, l’intervento ha l’obiettivo di ristrutturare e ampliare l’albergo esistente. Ibridando architettura, paesaggio e arte, la nuova struttura si pone come riferimento per la Maebashi del futuro.
Una grande superficie ondulata di cemento colato in situ accorpa tre edifici di un’antica vetreria dismessa, e crea una piazza pubblica che conferisce una nuova identità di centro culturale al complesso industriale.
Integrato nel paesaggio e parzialmente ipogeo, il forte militare nei pressi della cittadina olandese è stato recuperato e inserito in un parco urbano. La memoria del luogo si confronta ora con nuove attività culturali e didattiche.
Da vero pioniere, Pesce si è indirizzato verso il design come forma d’arte sempre attenta alle problematiche sociali. A raccontare il suo approccio è un’importante personale dedicata al suo lavoro, itinerante nei principali musei cinesi.
Il giornalista Olivier Schmitt analizza la catena di comando che governa ovunque l’edilizia, affermando poi che “gli edifici di domani devono anche appartenere a tutti noi: a chi è sensibile al bello, al giusto, all’utile, al durevole”.
L’involucro è l’elemento di maggiore sforzo concettuale ed estetico del padiglione: un guscio metallico rivestito di 10.000 celle fotovoltaiche organiche.
I riferimenti colti non mancano nel nuovo negozio Camper disegnato da Piovenefabi a Roma. Ci sono un po’ di Sottsass, Archizoom e David Hockney e, poi, c’è l’architettura barocca della vicina piazza di Spagna.
A Venezia, sull’isola di San Giorgio Maggiore, nelle sale de Le Stanze del Vetro, la mostra “FontanaArte. Vivere nel vetro” propone un excursus che rilegge la produzione dello storico marchio di arredi e lampade italiano, attraverso i prodotti nati durante quattro art direction.
Aperto nell’ottobre 2021, Le Terrain è un interno dalla vocazione sociale e d’impatto visivo progettato da Office Abrami Rojas, a Parigi, nel 12. arrondissement.
Alessandro Pellini racconta la storia dell’azienda di famiglia partendo dagli ultimi anni, segnati da sfide importanti e inattese.
Il direttore editoriale Walter Mariotti dedica la pagina di apertura del quinto numero di DomusAir al ruolo delle infrastrutture in momenti di crisi come quello che viviamo: accresce la capacità delle istituzioni di servire i cittadini e accelera il rispetto dell’ambiente.
La nuova rete metropolitana di Doha è un progetto urbano che crea spazi pubblici migliorando l’esperienza pedonale dei cittadini e creando nuove abitudini per la comunità.
Il nuovo Terminal B dell’Aeroporto LaGuardia, con due hall a forma di isola a cui si accede dal terminal principale attraverso due ponti pedonali, riflette l’anima e la conformazione della città. Un’anima che è anche altamente tecnologica.
A seconda delle circostanze e delle motivazioni di ogni nostro spostamento, potremo scegliere il percorso più adatto a noi, da casa verso una destinazione prescelta, grazie alle innovazioni del trasporto pubblico.
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