Sorgendo da una base rialzata, l’arena per le gare di hockey maschile delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 progettata da David Chipperfield si svilupperà formando tre anelli ad altezza diverse, collegati tra loro e uniti al pavimento da fasce di vetro trasparenti, dando l’effetto di fluttuare uno sull’altro.
L’arena, che potrà ospitare fino a 16mila persone e il cui consumo energetico sarà minimizzato grazie a pannelli fotovoltaici, si affaccerà su una nuova piazza da 10mila metri quadrati nel quartiere di Santa Giulia, pensata per ospitare, oltre alla vita del quartiere, anche eventi dal vivo. Gli interni della struttura, allo stesso modo, sono pensati “per ospitare non solo le gare di hockey, ma anche concerti, gare di pallamano, di ginnastica e pallacanestro”, ha dichiarato Rainer Appel, vicepresidente esecutivo di Cts Eventim, società che si occupa della realizzazione e della gestione dell’arena. “Sarà un’eredità per Milano e per la Lombardia, perché dopo i Giochi continuerà a rimanere la struttura più importante in Italia per gli eventi (di questo tipo)”.
I lavori di realizzazione dell’arena dovrebbero iniziare entro la fine dell’anno e, se tutto va bene, terminare entro l’autunno del 2025. In realtà, però, su questo percorso pendono ancora due ricorsi al Tar a proposito dei quali il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha dichiarato: “Aspettiamo giugno (il mese in cui è stata fissata l'udienza al Tribunale amministrativo ndr) per capire cosa succederà, siamo fiduciosi nel diritto e nel nostro buon operato. Non è stata indetta alcuna sospensiva e noi procediamo come se niente fosse, siamo positivi”.