Il numero di novembre di Domus 1062 traccia delle possibili narrazioni per immaginare un nuovo futuro. Nel suo editoriale il Guest Editor Tadao Ando riflette sulla potenza visionaria dei progetti “non costruiti” di ieri e di oggi. “Il nostro presente è un’epoca complessa, in cui è difficile generare visioni utopiche e proposte dotate della stessa forza di quelle del passato. Tuttavia, le menti creative continuano a sforzarsi per afferrare un futuro incerto”.
Segue nei Saggi Neyran Turan, cofondatore dello studio Nemestudio, la quale tenta di riesaminare i meccanismi politici che si celano dietro a un progetto architettonico per stimolare un nuovo modo di immaginare il pianeta. L’architetta libanese Zeina Koreitem, quindi, ci spiega la sua proposta di una terza via di rappresentazione computazionale rispetto alle due dominanti, rendering e cultura della costruzione. Con i suoi esperimenti “proto-architettonici”, rafforza l’idea che il colore sia numerico e che gli oggetti siano dati, oltre che materiali.
Nella sezione Architettura vengono presentati sei progetti non ancora costruiti, visioni spaziali che anticipano il futuro. Liam Young ci presenta il suo cortometraggio d’animazione, con il quale esplora una possibilità estrema per la sopravvivenza dell’umanità, ovvero il ritiro di tutta la popolazione globale in un’unica grande città. Angelo Renna racconta la sua visione per lo storico stadio di San Siro, un monumento dedicato alle vittime del Covid-19 trasformato in un ecosistema di cipressi; mentre ABIBOO Studio con SONet sognano di un avveniristico progetto urbano su Marte. In Cile, Alarcón+Fuhrhop+Montalbetti Arquitectos e Altos Arquitectos presentano la loro proposta per il nuovo Nuevo Museo de Arte Contemporáneo; Sou Fujimoto Architects ci spiega due proposte progettuali partite da una strategia per mitigare il clima mediorientale. Infine, Jean Nouvel elabora il progetto per il complesso paleolitico di arte parietale a Montignac, Francia.
Nelle pagine dedicate all’Arte, Angela Maderna si concentra sull’opera degli artisti Suchi Reddy e Refik Anadol, Potrà in futuro essere creata dall’Intelligenza Artificiale, indipendentemente dalla volontà, dalla guida e dalla supervisione dell’artista?
Nella sezione Design raccontiamo quattro progetti di ricerca, alla Aalto University di Helsinki e al MIT di Boston, collaudano nuovi materiali: aumentati, grazie alla tecnologia, o biocompatibili, partendo dalla natura
La nuova sezione Creatori è stata istituita per illustrare la varietà di forme di pensiero che possono emergere intorno a un’idea. Ogni mese offriremo a una serie di artisti e progettisti che plasmano oggetti, spazi ed edifici la possibilità di esprimersi visivamente sul tema che indagheremo sul numero. Per questo numero abbiamo chiesto a progettisti come Steven Holl, Neri Oxman, Zhu Pei, Dominique Perrault e altri di focalizzarsi sulla domanda “Come sarà il nostro futuro?”.
Nella rubrica Attorno al progetto, Riichi Miyake ricorda il progetto di Kenzo Tange del Memoriale di Hiroshima deve molto all’intervento di Isamu Noguchi: una collaborazione interrotta sul nascere, che merita di essere riscoperta. Mad Architects scrive del cantiere del Lucas Museum di Los Angeles, una struttura organica, sollevata da arcate per ospitare una piazza al suo centro.
Nel Diario di questo mese, pagine dedicate all’attualità, una tavola rotonda tra Andrea Cassi, Georgina McDonald, James Taylor-Foster, Antonio Bosio si interroga sul nuovo ruolo della tecnologia nell’ambiente domestico. Carlos D’Ercole visita la casa-studio di Luigi Serafini un esplosione di colori dove il rosso e il bianco la fanno da padroni. Silvana Annicchiarico analizza il design del giovane designer finlandese Riku Taneli Toivonen, mentre Rita Capezzuto incontra Hashim Sarkis, per un bilancio sulla sua Biennale che ha raccolto le visioni di 114 architetti da tutto il mondo. Il direttore editoriale Walter Mariotti conclude la sezione con una chiacchierata con Giorgio Rossi Cairo, una delle figure più eclettiche della business community italiana, racconta la sua visione biodinamica e la sua esperienza a La Raia, dove promuove arte e cultura in chiave di paesaggio.
Inoltre questo mese in allegato, lo speciale Contract dedicato alle ultime proposte innovative per uffici e alberghi. Cecilia Fabiani dialoga con i designer Elisa Ossini, Nani Marquina, Bernhard Osann e Philippe Starck, in cerca di nuove soluzioni per un mercato in evoluzione. Valentina Croci indaga sull’uffucio “che sarà”: nuovi spazi flessibili e improntati a una rinnovata cultura aziendale, importante campo di ricerca dopo che la pandemia ha reso obsoleti i tradizionali luoghi del lavoro. Segue un’indagine sulla rivoluzione che ha coinvolto gli spazi dell’ospitalità, cambiando forma, e formula, per aprirsi al territorio e assumere un ruolo pubblico e contribuire al rinnovamento urbano.