Durante un evento per la presentazione degli ultimi progressi di Tesla nella ricerca sull'intelligenza artificiale, la scorsa settimana, Elon Musk se n'è uscito con una one more thing tanto strana e bizzarra quanto tipica del suo carattere. In circa un anno, ha promesso, dopo che un ballerino in una tuta di licra simile a un robot si era dimenato sul palco su un sottofondo di musica dubstep, Tesla sarà in grado di lanciare un nuovo robot umanoide. Il nome, Tesla Bot, è tanto pigro quanto sono vaghi i dettagli e la tabella di marcia del prodotto. Secondo Musk, il dispositivo sarà "un robot umanoide ad uso generale, bipede, in grado di eseguire compiti pericolosi, ripetitivi o noiosi", ma non ha spiegato come l'azienda sarà in grado di creare qualcosa di così complesso e tecnologicamente inverosimile in cosi poco tempo.
E il motivo è semplice: il troll supremo stava probabilmente trollando tutti ancora una volta, sia i suoi fan che i critici, anche se con uno scopo ben preciso, e forse pure positivo. Come scrive James Vincent su The Verge, l'annuncio di Musk ricorda Sophia, il robot parlante che era di gran moda in tante conferenze tecnologiche prima della pandemia. Quello che la gente vedeva in Sophia era un robot parlante avanzato capace di farci ritenere che fossimo più vicini all'IA generica di tipo umano di quanto lo siamo in realtà. Il Tesla Bot funziona allo stesso modo: è uno strumento per farci credere che siamo più vicini a ciò che quel robot rappresenta di quanto non lo siamo realmente. Dopo tutto, la strategia tipica di Elon Musk consiste nel raggiungere risultati eccezionali attraverso affermazioni audaci e obiettivi irraggiungibili. In altre parole: puntare altissimo, che si tratti di esplorazione di Marte, guida autonoma, monete cripto o robot umanoidi, poi atterrare abbastanza in alto per compiacere i fan e gli investitori.