In un anno di crisi globale dovuta al Covid-19, con lockdown più o meno severi e spostamenti ridotti al minimo essenziale, molte cose sono cambiate. Altre sono venute meno, scomparse dal nostro orizzonte quotidiano. Se ce n’è una che proprio non è mancata, sono le mascherine. 

Indossarne una è la nuova normalità. E fin da marzo dell’anno scorso accanto a quelle chirurgiche e alle ffp2/3, c’è stato un fiorire di modelli diversi, che impiegavano forme e materiali differenti. Alcune puntavano all’estetica, altre alla funzionalità. Alcune hanno avuto un successo controverso, come le U-Mask. Nuovi modelli non hanno smesso di apparire tra le sponsorizzate dei nostri feed di Instagram, nel corso di quest’anno. Moltissime puntano alla sostenibilità, laddove le mascherine monouso lo sono per evidenti motivi pochissimo.

Tra le ultime arrivate c’è Ioni Mask, un prodotto tutto italiano. Questa mascherina nasce per sfruttare il potenziale di Fag+, la tecnologia brevettata da Alessandro Zambelli per essere applicata su piccola e larga scala. Fag+ è, spiega Zambelli, “un innovativo materiale che grazie al trattamento agli ioni di argento garantisce una filtrazione antimicrobica”. Questo sistema è autorigenerante, e non ha quindi bisogno di essere cambiato periodicamente come quello di altre mascherine, ed è montato nella Ioni Mask su una scocca semirigida.

Il materiale impiegato per quest’ultima è XL Extralight, a sua volta una tecnologia d’avanguardia, un materiale a celle chiuse ultraleggero e privo di lattice, nichel, fatlati e metalli pesanti. Un po’ meno leggera da indossare di una qualsiasi maschera chirurgica o di stoffa, la maschera ha senza dubbio il vantaggio di avere un buon odore – che conserva dopo i primi utilizzi – e di stare comoda sul volto – soprattutto se non avete la barba. “Grazie alla flessibilità del materiale, abbiamo potuto prestare particolare attenzione all'ergonomia, cercando di limitare al minimo i passaggi di aria non filtrata”. aggiunge Zambelli. “Questo il motivo principale per il quale si sono sviluppate differenti taglie; per assicurare la migliore aderenza possibile al viso. Per noi era fondamentale che garantisse protezione, una piacevole portabilità e migliorasse la “respirabilitá” rispetto ad altre mascherine con questo grado di filtraggio”. L’azione antibatterica mantiene la mascherina sterile anche quando riposta in tasca o ina borsa e per mantenerla pulita basta un risciacquo con acqua e sapone.

Il sistema di allacciamento è un compromesso tra il semplice e il rudimentale, con una stringa elasticizzata che può essere fatta passare dietro la nuca o in alternativa due loop in dotazione a cui far fare il giro attorno le orecchie.

Una maschera semirigida di questo genere senza dubbio ha qualche svantaggio: non la puoi tenere nella tasca dei pantaloni, non si ripiega su se stessa e rischia di sporcarsi nel trasporto. D’altra parte la tecnologia Fag+ su cui si basa il suo filtro è atossica, antimicrobica, costantemente attiva e soprattutto autorigenerante. L’XL Extralight è un materiale resistente. La maschera si igienizza facilmente. Insomma, la Ioni Mask compri una volta e la usi potenzialmente all’infinito. Come sottolinea Matteo Ragni, art director di XL Extralight, la vera sostenibilità sta appunto in un dispositivo che si compra una volta e si utilizza il più a lungo possibile. 

Nella comunicazione di Ioni, probabilmente per non ripetere l’ambiguità che hanno portato un mare di critiche alla più celebre U-Mask, si sottolinea che questa mascherina non sostituisce dispositivi medici o di protezione individuale, ma rientra nella categoria di mascherina facciale di libera vendita. Ad ogni modo, la Ioni Mask ha una efficienza di filtrazione batterica di oltre il 95%, “comprovata da Micro-B laboratorio di analisi chimiche e microbiologiche, accreditato Accredia”, spiegano i suoi creatori.