Questo numero di Domus è intitolato “Tradizione istantanea”. Winy Maas introduce il suo editoriale parlando di urbanistica, che “significa pensare al domani e immaginare come migliorare il presente”, sottolineando l’importanza del nostro patrimonio, visto non come qualcosa da demolire ma qualcosa di cui avere cura per il futuro. La copertina del numero mostra il progetto di Matter Design e CEMEX Global R&D, Walking Assembly, realizzato in calcestruzzo attraverso la stampa 3D. Si parla di innovazione digitale, dell’impatto delle reti per produrre oggetti e architetture, e vengono presentati cinque progetti che, con l’innovazione digitale, possono favorire un ritorno all’etica premoderna della condivisione comunitaria. Urbanistica. A Baku il passato diventa un risorsa: la capitale petrolifera dell’Azerbaigian cambia forma attraverso la costruzione di nuovi edifici e la ristrutturazione di palazzi dell’era sovietica, tornando a essere la “Parigi del Caspio”. L’Europa è invece protagonista nel romanzo di Ilja Leonard Pfeiffer, Grand Hotel Europa; dove si racconta di un continente che vive con il peso del passato e con il turismo come unico modello di redditività. La città del futuro viene presentata in “Urbanistica senza attrito”, con cinque visioni per la mobilità urbana aerea. Architettura: ZUS, lo studio di architettura e urbanistica con sede a Rotterdam, racconta la sua “città della temporaneità permanente”, un luogo in perenne trasformazione e sempre incompleta. Vengono raccontati la costruzione delle Torri Colón di Madrid a partire dal 1969, che colpì all’epoca per l’innovazione tecnica del loro processo costruttivo, e il progetto a scala paesaggistica di Vector Architects in Cina, che dialoga con il territorio naturale e il patrimonio industriale. In Belgio, l’edificio storico Sint-Jozef, all’interno del campus dell’ormai celebre clinica psichiatrica di Melle, vede un continuo dibattito nel processo progettuale coinvolgendo pazienti, staff e architetti. Nel Niger un mercato progettato da Mariam Kamara (Atelier Masomi) con semplici strutture metalliche colorate rafforza il senso di comunità. “Poesia del paesaggio artificiale” racconta la bellezza della natura progettata, con un focus sul Giardino botanico Art Biotop, un parco ricco d’acqua progettato da Junya Ishigami a Tochigi, in Giappone. Lavorando con le comunità locali, l’International Public Art Festival di Città del Capo usa i graffiti come strumento contro la gentrificazione, mentre a Londra si attende con trepidazione il prossimo Serpentine Pavilion firmato da Junya Ishigami. In questo numero di Domus una catalogazione di tutti i padiglioni susseguitisi a Hyde Park dal 2000. La foto del mese ha per protagonista l’inurbamento in un’area periferica in Namibia scattata dalla fotografa australianna Leah Kennedy.
Domus 1036 è in edicola: “Tradizione istantanea”
L’Europa tra turismo e nostalgia per il passato. Il mercato in Niger che rafforza il senso di comunità. La bellezza del paesaggio artificiale raccontata attraverso il giardino di Ishigami in Giappone. Sfoglia la gallery e scopri i contenuti del numero di giugno.
Progetti Matter Design, Emerging Objects, testo Geoff Manaugh, foto courtesy of Matter Design
Testo Eve Blau, foto Ilkin Huseynov
Testo Irene Start, foto Federico Sutera/Parallelozero
Illustrazione Lex te Loo, The Why Factory @ TUDelf, anno 2019
Testo Diana Ibañez Lopez, foto Fréderic Soltan/Corbis via Getty Images
Testo Elma van Boxel, Kristian Koreman, foto Ossip van Duivenbode
Progetto Estudio Lamela, progetto Osinalde S. A., date 1967-1974 (progetto) 1969-1976 (realizzazione) 1989-1992 (ristrutturazione)
Progetto GongDong–VectorArchitects, foto Chen Hao/Vector Architects
Progetto architecten de vylder vinck taillieu, testo Gideon Boie, foto Raimond Wouda
Progetto Atelier Masomi, foto Maurice Ascani
Progetto e foto Junya Ishigami + Associates, courtesy of nikissimo Inc.
Testo Neo Maditla, foto Melissa Cucci, Yaan Macherez
Testi Felix Madrazo, Alessio Lana, Andrea Cotrufo, foto James Harris
Regia Luc Besson, case di produzione Columbia Pictures, Gaumont, Sceneggiatura Luc Besson, Robert Mark Kamen, anno 1997
Testo, ricerca, elaborazioni grafiche Stefano Andreani, data dell’evento 21.06.2019-6.10.2019, foto © Junya Ishigami + Associates
A cura di Giulia Guzzini
A cura di Raffaele Vertaldi, foto © Leah Kennedy
View Article details
- La redazione di Domus
- 03 giugno 2019
L’innovazione digitale puòfavorire un ritorno all’etica premoderna della condivisione comunitaria, dove i cittadini mettono in rete le loro stampanti per produrre nuovi oggetti e architetture.
Con il nuovo sviluppo urbano del terzo boom petrolifero, gli urbanisti vedono l’eredità del passato come una risorsa e Baku torna a essere la “Parigi del Caspio”.
Nel suo secondo romanzo, Grand Hotel Europa, Ilja Leonard Pfeijffer emette una sentenza di morte per l’Europa. Il continente sta attraversando un brutto periodo, perchè si crogiola nella nostalgia e si fa comprare dai cinesi. Il turismo pare l’unico modello di redditività. Come si può rimediare alla situazione?
Venezia
Qualsiasi discussione relativa alla sostenibilitàdeve reintrodurre la pianificazione come disciplina politica e progettuale al centro delle agende degli architetti.
Per ZUS progettare la cittàè un processo continuo di adattamento. Rotterdam èil loro laboratorio “prova ed errore” che potrebbe ispirare un nuovo tipo di urbanistica.
Torri Colòn, Madrid, Spagna
Il recente intervento di Vector Architects affronta un difficile gioco di equilibri tra un paesaggio naturale dominante e preesistenze industriali di valore.
La negoziazione programmatica e continua della trasformazione degli spazi dell’edificio-piazza del campus psichiatrico coinvolge pazienti, staff e architetti.
E’ la comunitàstessa il committente del mercato, un’infrastruttura progettata per rafforzarne il senso di appartenenza.
La pianificazione dettagliata della natura èal centro dell’ultimo intervento dell’architetto giapponese.
Lavorando con le comunitàlocali, l’International Public Art Festival ha riattivato il quartiere di Salt River a Cittàdel Capo e ora si deve confrontare con la minaccia della gentrificazione.
Una teoria coerente di un’urbanistica dello spazio aereo può nascere solo tramite una piattaforma di simulazione open-source, dove la visualizzazione dei conflitti e delle frizioni sia al centro delle potenzialitàoperative.
The Fifth Element
Dal 2000, il padiglione della Serpentine – quest’anno opera di Junya Ishigami – è una delle 10 mostre di architettura piu visitate: abbiamo catalogato i 20 progetti, indagandone la seconda vita.
Sedia a tre gambe con seduta rivet- tata al telaio, Rock èun progetto del 2018 di Marc Sadler. Nuovi modelli, tra cui le versioni a quattro gambe, hanno arricchito la serie, mantenendone inalterato l’immaginario post-in-dustriale richiamato dall’uso dell’alluminio trattato.
Leah Kennedy, Progress, Swakopmund, Namibia,
2016, dalla serie Progress