Sette anni dopo l’incendio di Grenfell Tower, un edificio di edilizia popolare a West London che prese fuoco il 14 giugno 2017 portando alla morte di 72 persone, il rapporto della commissione d’inchiesta ha attribuito la causa a una serie di fattori determinanti: misure per ridurre i costi, incompetenza, pratiche di vendita disoneste e regolamentazioni troppo blande.
Il report di 1.671 pagine pubblicato mercoledì scorso, in cui si accusano i costruttori senza scrupoli, così come il governo locale, sottolinea come tutti questi fattori abbiano portato alla scelta di un rivestimento dell’edificio particolarmente economico e infiammabile. Il consiglio locale, nel tentativo di contenere i costi, avrebbe collaborato con appaltatori negligenti e compiacenti, che hanno accettato di installare pannelli di rivestimento combustibili, acquistati da fornitori che ne conoscevano l'inadeguatezza per edifici tanto alti. I fornitori avrebbero attuato diverse strategie per manipolare i processi di test, falsare i dati e in sostanza ingannare il mercato, come si legge nel report.
Tra le critiche più aspre appare il nome di Arconic, un produttore statunitense di alluminio. Il rapporto afferma che l’azienda avrebbe venduto il rivestimento per la Grenfell nascondendo deliberatamente al mercato la reale portata del pericolo. Arconic tuttavia continua a sostenere che il prodotto venduto fosse “sicuro da utilizzare come materiale da costruzione” e ha rifiutato di inviare un proprio rappresentante a parlare con i familiari delle vittime. L'incidente della Grenfell Tower resta un simbolo politico tangibile del pericolo potenzialmente letale della deregolamentazione e delle disuguaglianze sociali che non affliggono soltanto Londra, ma tutto il mondo.
Immagine di apertura: Grenfell Tower, 14 giugno 2017, 4.43 am. Foto Natalie Oxford