Questo articolo è stato pubblicato precedentemente su Domus 1091.
Il futuro dello sport tra tecnologia e dati, secondo Grcic
Qual è la relazione tra performance e design? Una mostra a Parigi indaga un aspetto cruciale dello sport, di cui si parla molto poco: la cura un maestro della progettazione.
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- Loredana Mascheroni
- 09 giugno 2024
Da ragazzo, ha avuto una fase in cui studiava ossessivamente i cataloghi di attrezzatura sportiva. Era affascinato dal loro design, una combinazione di energia e bellezza, tecnologia e funzionalità. “Sarebbe corretto dire che lo sport è stato il mio primo insegnante di design”, afferma Konstantin Grcic, curatore di “Match: Design & Sport – A Story Looking to the Future”.
Aperta al Musée du Luxembourg di Parigi (fino all’11 agosto), è stata pensata come preparazione e accompagnamento ai Giochi Olimpici e Paralimpici che si apriranno in città in estate. Non solo e non tanto per leggere i cambiamenti che il design e la tecnologia hanno portato nello sport, ma per capire quali fattori ne influenzano maggiormente l’evoluzione.
“Match” è una mostra ambiziosa e inaspettata, cresciuta nella mente di Grcic man mano che si addentrava nella ricerca degli oggetti del passato e del presente che avrebbero raccontato la relazione che c’è tra sport e design. “Per tutta la storia degli sport, il design ha creato prodotti più leggeri, più sicuri, più forti, che migliorassero le prestazioni, e ha anche aiutato le varie discipline a essere più inclusive, grazie allo sviluppo di protesi oltre che alla creazione di giochi come eSports”, racconta.
Sarebbe corretto dire che lo sport è stato il mio primo insegnante di design.
Konstantin Grcic
In mostra ci sono i risultati di questo gioco a due – oggetti esteticamente affascinanti e materiali che assolvono a molteplici incredibili funzioni –, ma anche molto di più: l’evidenza del passaggio dalla progettazione di attrezzature fisiche allo sviluppo di qualcosa di immateriale, ovvero le opportunità sbloccate dall’analisi dei dati, che gli esperti sostengono giocheranno un ruolo più importante nell’innovazione rispetto ai materiali.
© Photo Didier Plowy
© Photo Didier Plowy
© Photo Didier Plowy
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© Photo Didier Plowy
© Photo Didier Plowy
© Photo Didier Plowy
© Photo Didier Plowy
© Photo Didier Plowy
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© Photo Didier Plowy
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© Photo Didier Plowy
© Photo Didier Plowy
“Match” ha selezionato 150 tra pezzi storici, icone, prodotti commerciali, prototipi, modelli, disegni, stampe, film e applicazioni, ma secondo Grcic ce ne sono quattro che sono la chiave per leggere i temi toccati. Innanzitutto il Discobolo di Mirone, la raffigurazione dell’ideale eroico dell’atleta creata attorno al 460-450 a.C., un archetipo ancora attuale che però la mostra decostruisce.
Poi la replica dell’originale JogBra, il reggiseno sportivo del 1977 associato a libertà, sicurezza e maggiori performance per le donne. Terzo, la protezione stampata 3D del casco, che racconta come la produzione e il design si siano evoluti tramite la tecnologia. Infine, speedgate, un nuovo gioco da campo progettato dall’intelligenza artificiale.
Immagine di apertura: Match, Design & Sport - A story looking to the future, Musée du Luxembourg, Parigi. Foto Sarah Vervisch
- Match, Design & Sport - A story looking to the future
- Musée du Luxembourg, Parigi
- dal 13 marzo all'11 agosto 2024