I musei e gli spazi culturali sono stati tra le vittime più vulnerabili del Covid e il loro sostentamento, già precario, è stato messo a dura prova da chiusure lunghe diversi mesi. Tuttavia, tali misure potrebbero ora dimostrarsi fin troppo rigorose.
Un nuovo studio del Berlin Institute of Technology ha condotto una valutazione comparativa degli ambienti interni per verificarne il rischio di infezione da Covid-19 tramite particelle di aerosol. Considerando la durata media della permanenza in uno spazio pubblico, la qualità del flusso d’aria e il tipo di attività svolte, è emerso che il rischio di trasmissione è di gran lunga inferiore nei musei rispetto a supermercati, ristoranti, uffici o trasporti pubblici.
Uno studio dimostra che nei musei si è al sicuro dal Covid
Mentre i musei di tutto il mondo sono alla ricerca di nuovi modelli di business per rimanere a galla dopo la pandemia, questo promettente studio sembra annunciare una riapertura più vicina.
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- Gaia Lamperti
- 10 marzo 2021
Se i luoghi della cultura, come spazi espositivi, teatri e cinema, venissero riempiti solo al 30% della loro capacità, con visitatori che indossano mascherine e mantengono una distanza di 2m, questi spazi diventerebbero più sicuri di qualsiasi altra attività al chiuso, ha dimostrato la ricerca. Tale notizia potrebbe essere confortante persino per i colossi del settore, come nel caso del museo del Louvre – in tempi normali uno dei più visitati al mondo. Il super-museo di Parigi, infatti, è tra le tante strutture che si stanno muovendo verso nuovi modelli di business e che attualmente percepiscono la maggior parte delle entrate tramite merchandising, collaborazioni e licenze piuttosto che biglietti d’ingresso.
Immagine di apertura: Michelangelo Pistoletto, Galleria Continua, San Giminiano, 2020. Courtesy l'artista e Galleria Continua. Foto Ela Bialkowska, OKNO Studio