Recentemente, la prospettiva della Grande Barriera Corallina in Australia è stata definita “molto povera” e solo il 60% dei parametri per la valutazione dello stato di salute dell'ecosistema considerati dall'Autorità del Parco Marino per la sua relazione aggiornata sono stati classificati come buoni. Le barriere coralline, le “foreste pluviali del mare”, costituiscono il più meraviglioso ecosistema sottomarino e ospitano un quarto di tutta la vita marina e molte specie di pesci meravigliosi, ma sono minacciate dalla crisi climatica, dallo sviluppo costiero e dalla pesca illegale. Le barriere dell'oceano Indo-Pacifico fin dal 1983 vengono colpite dallo stress termico di massa e dal fenomeno di sbiancamento dei coralli, con un picco tra il 2014 e il 2017. Così, mentre gli scienziati hanno individuato 450 barriere coralline che necessitano di urgenti sforzi di protezione e gestione, una proposta inaspettata per salvare il peculiare ecosistema marino della barriera corallina arriva dall'avanzamento tecnologico della stampa 3D. Ricercatori dell'Università di Technion University, dell'Università di Ben Gurion del Negev e dell'Università Bar Ilan stanno lavorando alla creazione di barriere coralline stampate in 3D, una tecnologia che per ora è stata applicata in via sperimentale nel Mar Rosso. Strutture artificiali costruite con una bioplastica biodegradabile e bioattiva sono state installate sott’acqua: replicando la forma delle barriere coralline, attraggono i pesci che sono soliti usarle come abitazione. È un piccolo passo che potrebbe portare lontano; tra le altre cose, questo studio ha lo scopo di “fornire preziose linee guida e strumenti di progettazione quando ci si avvicina alla questione del restauro attivo della barriera corallina”, dicono i ricercatori.
Ripristinare la barriera corallina con la stampa 3D
Strutture artificiali potrebbero salvare gli ecosistemi marini in pericolo.
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- 04 settembre 2019